Catania: la storia si ripete?

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logo-cataniaCATANIA – Il déjà vu è (rubato a Wikipedia) “un fenomeno psichico rientrante nelle forme di alterazione dei ricordi (paramnesie). Consiste nella sensazione erronea di aver già visto un’immagine o di aver già vissuto precedentemente un avvenimento o una situazione che si sta verificando”.

Fenomeno ancora più strano accade a Catania questo 31 Dicembre. Coi rossazzurri in zona retrocessione, molti tifosi è possibile presentino, oltre ai sintomi tipici del déjà vu, la percezione di vedere, nel passato che sembra il presente, la premonizione di quel che pare destinato ad accadere in futuro.

Gennaio 2014

Nonostante l’intenzione di migliorare l’ottavo posto della stagione passata, il Catania è ultimo nel campionato di serie A. I tifosi aggiornano compulsivamente la pagina del televideo, attendono che il vice-presidente Cosentino faccia firmare l’attaccante necessario per risollevare la squadra in  classifica. I nomi: Bianchi, Livaja, Piatti, Floccari, Giannetti, Belfodil. Non arriva nessuno,  rescinde Freire mentre Alvarez è il18°infortunato. De Canio, tornato dall’Inghilterra cinque anni prima, subentra a Maran ed è ottimista, vince contro il Bologna ed afferma:

«Con questo gruppo, questo tifo non possiamo retrocedere».

Le speranze salvezza del Catania viaggiano con l’hashtag #crediAmoci. Pulvirenti, dopo aver promesso grandi soddisfazioni in Coppa Italia, esonera De Canio quando il Siena, squadra di B, elimina i rossazzurri all’esordio in Coppa Italia, in casa, 1-4. Torna Maran, di cui pochi mesi prima il presidente aveva detto:

 «L’unico mio rammarico è stato non averlo esonerato prima».

Maran torna a due giorni dalla partita successiva, contro la Fiorentina. Sullo 0-3 gli ultras ed i tifosi della curva nord abbandonano lo stadio, lasciando gli spalti deserti. La classifica, al termine dell’andata dà il Catania in zona retrocessione, a zero vittoria esterne. A Maggio sarà serie B.

Dicembre 2014 (verso Gennaio 2015)

Nonostante l’intenzione di risalire subito in serie A, il Catania si trova più vicino ai play-out che non ai play-off. Il presidente Pulvirenti difende l’operato di Cosentino, promosso amministratore delegato, promettendo i rinforzi necessari per colmare, a Gennaio, le lacune dimenticate in estate dal suo braccio destro. Tra i nomi, Bianchi non manca mai. Tra l’altro, non trovando più la pagina Televideo dedicata al Catania, i tifosi iniziano a documentarsi via web. Apprendono così che Anania ha rescisso mentre Rosina vale il 26° infortunio muscolare. Sannino, allenatore tornato dall’Inghilterra per subentrare a Pellegrino, è realista, vince contro il Latina ed afferma:

«É prematuro parlare di serie A prima del mercato di Gennaio».

Le speranze promozione del Catania, viaggiano con l’hashtag #ripartiAmo. Cosentino ha definito Sannino “L’allenatore giusto per calarci nella dimensione della serie B e venirne fuori da uomini”. Dopo le critiche mosse dall’allenatore verso il preparatore atletico, la società spinge ed ottiene le dimissioni dell’allenatore giusto. In panchina torna Pellegrino, esonerato dopo le prime tre giornate. Su di lui, pochi mesi prima Pulvirenti aveva detto:

«Quando una società cambia allenatore dopo tre giornate significa che ha commesso un errore».

Pellegrino torna ad un giorno dalla sfida contro il Brescia. Tifosi ed ultras di tutto lo stadio lasciano vuoti, come deciso, gli spalti del Massimino. Sono appena 5000 i presenti. Per la sfida successiva, l’ultima del girone di andata, restano in meno di 3000. Il Catania perde 0-2 contro il Carpi. La classifica dà il Catania in piena zona retrocessione, a zero vittorie esterne e con meno della metà dei punti della capolista che avrebbe voluto e dovuto essere. Pulvirenti resta ottimista:

«Se due più due fa quattro andremo in A. Ci credo, vado avanti fidandomi di Cosentino e rischio tutto».

Appuntamento a Maggio, col sensato rischio che il déjà vu non sia solo un’illusione.