Calcio in lutto per la scomparsa di Emiliano Mondonico

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Lutto nel mondo del calcio: si è spento all’alba Emiliano Mondonico dopo una lunga malattia. 71 anni compiuti lo scorso 9 marzo, aveva allenato Cremonese, Atalanta e Torino

Calcio in lutto scomparsa di Emiliano Mondonico

MILANO – Il calcio piange la scomparsa di Emiliano Mondonico. L’ex giocatore, allenatore e commentatore di calcio, che da anni lottava col cancro, si è spento all’alba di stamattina a Milano, dove era ricoverato da alcuni giorni. Aveva compiuto 71 anni lo scorso 9 marzo.

Mondonico crebbe nelle giovanili della Rivoltana, squadra dilettantistica del suo paese; nel 1966 fu ingaggiato dalla Cremonese, con cui giocò una stagione in Serie D e una in Serie C. Nel 1968-1969 esordì in Serie A con la maglia del Torino. Dopo due stagioni scese di categoria per giocare con il Monza (23 gare e 7 reti) e ritornare in A nel 1971-72all’Atalanta. Chiuse la carriera dopo il ritorno alla Cremonese, con cui giocò per sette stagioni tra Serie B e Serie C.

La carriera da allenatore

Iniziata la carriera da allenatore nel 1979 come tecnico delle giovanili della Cremonese, gli fu affidata la prima squadra grigiorossa nel corso del campionato di Serie B 1981-1982. Rimase in sella alla squadra fino al 1986, ottenendo nel 1983-1984 quello che fu il ritorno dei lombardi in A dopo 54 stagioni. Dopo l’immediata retrocessione in B del 1984-1985, passò nel 1986-87 al Como, col quale ottiene un nono posto in A.

Nella stagione 1987-1988 fu ingaggiato dall’Atalanta, in B; ottenne immediatamente la promozione in massima categoria, e guidò la squadra bergamasca in un’esaltante esperienza in Coppa delle Coppe, conclusa in semifinale di fronte ai belgi del K.V. Mechelen che poi vinse la competizione contro l’Ajax. Nelle due stagioni successive ottenne un sesto e un settimo piazzamento in A, con la qualificazione alla Coppa UEFA.

Tra il 1990-1991 e il 1993-1994 sedette sulla panchina del Torino, in Serie A. Con i granata ottiene i migliori risultati della sua carriera: quinti nel 1991, i granata nella stagione 1991-1992 conclusero terzi e disputarono la finale di Coppa UEFA, persa a beneficio dell’Ajax, pur non conoscendo sconfitta nella doppia finale. Nel ritorno della finale ad Amsterdam restò nell’immaginario collettivo l’episodio della sedia agitata in aria, in segno di protesta verso l’arbitraggio ritenuto da lui particolarmente sfavorevole.A causa di ciò verrà squalificato per una giornata che non ha mai potuto scontare. Nel 1992-93 la squadra granata vinse la Coppa Italia, nonostante 3 rigori contro nel ritorno della finale in casa della Roma. Tornato all’Atalanta nel 1994-95, riportò i bergamaschi in A, traghettandoli anche verso la finale di Coppa Italia 1995-96, persa contro la Fiorentina; nel 1997-98 la squadra nerazzurra cadde in B; nel 1998-99, nuovamente al Torino, ottenne una nuova promozione in A.

Dopo non essere riuscito a scongiurare la retrocessione in B del Napoli nel 2000-01, fu chiamato sulle panchine di Cosenza (68 presenze tra 2001 e 2003), Fiorentina, squadra con la quale nel 2003-04 ottenne la quinta promozione in A della sua carriera, Albinoleffe (2006-2007) e di nuovo Cremonese (2007-2009). Poi ancora Albinoleffe (2009-2011) e Novara.