Catania-Atalanta: tra precedenti ed ex

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CATANIA Quaranta punti che potrebbero essere di più (46, ndr) senza la penalizzazione inflitta ad inizio stagione per il coinvolgimento di Cristiano Doni nello scandalo scommesse. Punti che potrebbero esser meno, molto di meno, a fine stagione, quando la seconda trance delle indagini sportive ed ordinarie condurranno alle sentenze in predicato di stravolgere, da capo a coda, la classifica di serie A. Rigettato il ricorso per la restituzione dei 6 punti, l’Atalanta del presidente Percassi potrebbe pagare con la retrocessione d’ufficio se verrà provato al di là d’ogni ragionevole dubbio, il coinvolgimento (fosse connivenza od anche solo conoscenza, ndr) del Percassi Jr. in “scommettopoli”, negato finora a gran voce dai legali della difesa.

In un simile clima di incertezza, quanto percorso in campionato dalla squadra di Colantuono è senza alcun dubbio meritevole di un encomio sportivo. Proprio assecondando ciò ad alcuni protagonisti di questa cavalcata salvezza, stona l’etichetta di “sorpresa” della stagione affibbiata al Catania che, non smettono di ricordare: “Senza i sei punti di penalizzazione sarebbe dietro l’Atalanta”. E perciò, ad un campionato che poco ha ormai da dire, gli orobici potrebbero vedere nella sfida al Catania una piccola finale per l’attribuzione ufficiale del titolo di “squadra rivelazione” dell’anno. Ci sarebbe poi anche un altro obiettivo, il record di sempre di punti conquistati in A, 50, fatto registrare dall’Atalanta guidata da Colontuono nella stagione 2006/2007.

Comunque si chiuderà, la stagione 2011/2012 resterà per i tifosi orobici tra le più negative e meno piacevoli da ricordare, memorabili per ragioni profondamente negative. Ad inizio anno il coinvolgimento nel calcioscommesse, la strenua difesa del capitano Doni quindi l’arresto, le rivelazioni dell’ex capitano, e la resa di distanza di quel popolo che l’aveva difeso e gli aveva creduto anche oltre ogni ragionevole dubbio. Pochi giorni fa, la scomparsa di Piermario Morosini, bergamasco cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta a cui tutto l’ambiente voleva un gran bene. Non è un caso che la società orobica, insieme all’Udinese, sia stata tra le prime a lanciare un monito, e poi un’iniziativa, subito sposata da parecchi club di serie A, che inducesse ad una raccolta fondi in sostegno della sorella del calciatore, che disabile necessita di cure.

Alcuni numeri – Squadra tosta anche lontano dal campo amico. L’Atalanta ha mancato il risultato solo in 5 delle 16 trasferte giocate. Per di più è reduce da un successo eclatante proprio in trasferta, battuto 1-3 il Napoli. Risultato a cui erano preceduti la sconfitta 2-0 a Cagliari ed i pareggi a reti bianche contro Udinese, Inter e Novara; prima ancora la sconfitta 2-1 a Palermo. Corsara a Cesena, Lecce e Parma oltre che a Napoli, l’Atalanta ha raccolto 19 punti lontano dall’Atleti Azzurri d’Italia, segnando 17 reti e subendone 19. Dopo le quattro soste del campionato l’Atalanta non ha mai vinto, 3 pareggi ed una sconfitta. Due sconfitte, un pareggio ed una vittoria per il Catania. Fuori Denis (15) e Marilungo (4), il miglior marcatore atalantino è Maxi Moralez, con 5 reti, a segno l’ultima volta in Febbraio, a Palermo; due doppietta per l’argentino a Genova e Parma.

Precedenti – Tra serie A e serie B il Massimino ospita l’Atalanta per la 24^ volta. Il bilancio delle 23 precedenti sfide (10 disputate in Serie A, 12 in Serie B) sorride agli etnei che hanno riportato 11 successi (6 in A, 5 in B) e 2 sconfitte (una in A, una in B), per 9 volte la sfida è terminata in parità, compreso nell’ultimo precedente, lo 0-0 del 2009/2010, in cui l’Atalanta giocò con l’uomo in meno (Bellini, difensore) per gli ultimi 15′. L’affermazione esterna più recente dei nerazzurri è datata 4 novembre 2007, con Del Neri in panchina, i bergamaschi si imposero per 2-1. A decidere la sfida fu Langella, ad inizio secondo tempo (57′ e 59′) Rete della bandiera per gli etnei a firma Spinesi, la prima di quella stagione (all’11^ giornata). Il successo interno più recente risale al 20 settembre 2008: decise la gara la rete di Paolucci su mezza papera del portiere Coppola, dimentico di coprire il proprio palo sulla zampata del giovane attaccante etneo.

Caro il mio ex – L’infortunio che ha messo fine alla stagione di Capelli ha rilanciato Thomas Manfredini al centro della difesa. Protagonista nella scalata alla promozione, negletto in questo inizio stagione, l’ex rossazzurro ha rinverdito i panni di leader della difesa risultando il migliore in campo nelle ultime due gare giocate dai bergamaschi. Una sola stagione trascorsa in rossazzurro, 2004/05, la prima dell’era Pulvirenti – Lo Monaco. Il Catania militava in serie B e l’allora 24enne Manfredini collezionò 30 presenze e 3 reti (Torino, Pescara e Catanzaro) che restano il suo record di realizzazioni di sempre tra i professionisti. Nel mezzo del suo cammino etneo anche un’inchiesta per doping (risalente ai suoi trascorsi con la Fiorentina) dalla quale venne presto scagionato ma che gli costò l’assenza dal campo di gioco.

Di quel Catania faceva parte anche Fabio Caserta, un mediano scovato dall’addì Lo Monaco sul campo dell’Igea Virtus (C2) e subito portato all’esordio in cadetteria con un triplice salto di categoria. Protagonista tanto della promozione in A quanto della travagliata salvezza nell’anno di immatricolazione, Caserta resterà a Catania tre stagioni ed una partita, la prima della stagione 2007/08, in Coppa Italia, quella che gioca con la fascia di capitano addosso ma il pensiero già rivolto al Palermo, alla Coppa Uefa. Baldini lo sostituisce dopo 30′ del primo tempo, Lo Monaco, dopo averlo visto parimenti svogliato nella sfida d’esordio contro il Parma, lo spedisce al Palermo con l’etichetta di “puttana vecchia”. Coi rosanero, presto eliminati dall’Europa, non troverà spazio, vedendosi dirottato prima a Lecce, poi a Bergamo, infine ceduto al Cesena prima di ritornare, questa stagione, in nerazzurro ed esser ceduto a Gennaio alla Juve Stabia.

Per un ex che va, un ex che viene. Guglielmo Stendardo è approdato all’Atalanta in Gennaio, sponsorizzato proprio da Colantuono, che lo allenò nella comune esperienza vissuta a Catania, nel 2003/2004 (serie B). Dodici presenze finora con la maglia nerazzurra. Sarà il 4° incontro col Catania, il terzo da ex.

Terzo ex sempre “di stagione”, quella 2004/05, è Ciro Polito. Dopo l’esperienza di Salerno, disastrosa sia dal punto di vista societario (fallimento), sia da punto di vista tecnico (25 goal subiti in 18 presenze) l’ex portiere etneo si trovava senza squadra, senza stipendio e con la prospettiva più allettante di trovar un posto nel Milazzo, squadra con la quale aveva iniziato ad allenarsi. Improvviso il contatto col d.s. orobico Marino, che gli offre un contratto, irrinunciabile, da terzo portiere. Per sette anni nelle scuderie Lo Monaco – Pulvirenti, Polito ha esordito sia in A che in B difendendo la porta del Catania, ma come titolare solo nel 2007/2008, trentasei presenze in campionato, trentotto goal subiti oltre ad una denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale causata da un parcheggio “allegro” il giorno della partita.

Quarto ex, di cui il ricordo è più vivo, Ezequiel Schelotto. Preso lo scorso Gennaio come erede di Mascara, col Cesena ha esordito in A ma è col Catania che ha segnato la sua prima rete nella massima categoria (contro la Lazio). La formula del passaggio in rossazzurro, prestito secco, lo ha riportato maturato e più forte di prima in nerazzurro. Qualche acciacco patito nelle ultime settimane mette in forse la sua presenza al Massimino, almeno dal primo minuto.

Quinto ed ultimo ex, Stefano Colantuono, allenatore di fiducia del gruppo Gaucci che dopo l’esperienza col Catania nel 2003/04 (sfiorati i play-off per la serie A), venne traslocato a Perugia insieme a buona parte dell’organico etneo per far posto alla dirigenza subentrante. Ai tempi, non ancora in possesso del patentino tecnico utile per allenare in serie B, gli venne affiancato come Vice (patentato) l’esperto Matricciani.

Da gennaio, un nome in più alla lista, l’unico sponda Catania. Marco Motta, difensore prelevato dalla Juventus, ha iniziato la propria carriera a Bergamo, dove nel 2005 ha esordito in serie A e messo assieme le prime 19 presenze nel massimo campionato italiano.

[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]