Catania: il 4-3-3 per affrontare il Genoa

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CATANIA – Si torna in campo e torna il dubbio: quale modulo? Il Catania tanto contro il Genoa che contro il Siena ha dimostrato di sapersi difendere tanto a tre che a quattro, mantenendo in entrambi i casi inviolata la porta. Ben diverso invece il rendimento offensivo. Certo, anche una questione di atteggiamento, ma tanto più a Siena che non a Torino, contro la Juventus, quando il Catania è sceso in campo col 4-3-3 è sempre riuscito a disimpegnare meglio che mai i propri avanti. Se al Franchi Bergessio e Gomez hanno totalizzato zero tiri in porta, ben diverso il computo alla Juventus Arena dove, ironia del destino, il Catania ha creato di più, sofferto di meno ma è uscito sconfitto diversamente che in terra toscana, dove agli elogi per la prestazione ascoltati nel dopo gara di Torino, si è sostituito il rammarico dei padroni di casa nell’aver perso una gara dominata, dal punto di vista del gioco, almeno nel secondo tempo.

Da questa disamina la ragione della scelta: Contro il Novara spazio al 4-3-3, e l’assenza probabile di Mariano Izco, alle prese con una contrattura, non fa che rafforzare la convinzione che proprio il ritorno al modulo a quattro sia la miglior opzione per il prossimo incontro.

In porta confermiamo la fiducia a Carrizo, che a Siena ha stupito e convinto di meritare una seconda possibilità. Linea a quattro a difesa dell’area di rigore. Sulla fascia sinistra torna a disposizione Capuano, esiste l’opzione Llama tuttavia in questo momento non v’è ragione per dubitare nell’ennesima prestazione oltre il 6 di Giovanni Marchese. A malincuore, nell’assetto centrale, rinunciamo a Spolli in luogo di Bellusci per contrastare meglio la pedina sgusciante dell’attacco ospite: Jeda o Mascara; a Caracciolo penserà Legrottaglie. Sulla fascia destra rientra Motta dopo la squalifica, dall’esterno ex Juventus il pubblico e Montella si attendono una prova di maturità che non significhi la pressante ricerca della “prestazione” che riscatti il guaio di Torino, è storia passata, guardare avanti.

Centrocampo? Intoccabili Almiron e Lodi, resta da scegliere il terzo. Candidati tutti pronti e preparati: Seymour, Biagianti, Ricchiuti, tra i tre chi si avvicina maggiormente ad Izco, titolare da sostituire, è Ricchiuti, che tuttavia è stato spremuto ben bene a Siena. Confermiamo l’argentino, a tempo, nella seconda metà di gara pronto il cambio con uno dei due compagni citati.

Gomez ricorda ancora incubi e mostri ai difensori del Novara. Al Piola la scheggia argentina ha segnato la sua unica rete stagionale, al Franchi Montella l’ha tenuto a riposo. Lo schieriamo titolare insieme a Bergessio e.. pensiamo, riflettiamo, sul preservare o meno Barrientos in una sfida determinante, in quello che viene definito ed è uno spareggio salvezza. Le alternative non mancherebbero, Catellani ma ancor di più Lanzafame che Montella ci dice essere in ripresa. Tuttavia, non pensiamo all’Inter, trattiamo il Pitu come un “giocatore normale” e quella col Novara come una finale in cui dare il tutto per tutto.

Riepilogando, questo il nostro undici:

Catania (4-3-3) Carrizo 6.5, Motta 4.5, Bellusci 6.5, Legrottaglie 7, Marchese 6.5, Almiron 8, Lodi 6.5, Ricchiuti 6, Gomez 6.5, Barrientos 7,5, Bergessio 6.5.

In panchina: Kosicky 5.5, Spolli 6.5, Llama 6, Biagianti 6, Seymour 6, Lanzafame s.v., Ebagua s.v.

[Redazione Mondo Catania – Fonte: www.mondocatania.com]