Catania: il punto sui “meno utilizzati”

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CATANIA – Uno ad uno, ambizioni, speranze dei giocatori finora meno utilizzati da mister Maran e considerazioni sulle loro prospettive presenti e future.

Frison: Le premesse erano altre. Bravo ad adattarsi alla nuova dimensione seguente all’exploit di Andujar. In Coppa Italia ha mostrato parzialmente il suo valore, che potrà esprimersi totalmente solo con la continuità che un portiere richiede, e che ad un portiere serve, specie nel periodo di crescita.

Terracciano: Dopo lo spazio ricevuto con Montella, più nulla. Resta l’impressione di un portiere con grandi doti, sulle quali lavorare.

Augustyn: Un goal buono per la primavera. In prima squadra difficilmente avrà posto vista la concorrenza strenua ed abbondante. A scadenza, si pensa inevitabile il saluto a fine anno.

Rolin: Tra i centrali è quello che ha giocato meno ma impressionato di più per l’adattamento immediato al calcio italiano. Considerando le prove alle quali è stato sottoposto, esordio contro la Juventus, poi incontri con Inter e Milan (tra le altre),resta un bel regalo sul quale poter sempre contare quando qualcuno, là in difesa, si guasta.

Potenza: Due apparizioni, i minuti cruciali contro la Fiorentina e l’espulsione nella sfida contro l’Udinese. Passato un lungo periodo di inattività è tornato a disposizione del gruppo. Una bella dose di esperienza in più. Peccato non sia mai riuscito a trovare continuità nella sua lunga esperienza in rossazzurro, senza riuscire così a rilanciarsi ai livelli che l’avevano portato in nazionale.

Salifu: Ha sempre dato il suo contributo nonostante la giovane età e l’impegno a singhiozzo. Maran sa di poter contare su di un ottimo guastatore a centrocampo. Con Almiron e Biagianti contemporaneamente indisponibili aveva evidenziato una crescita costante suggellata dalla splendida prestazione di Siena, compartecipe del successo. Poi le gerarchie tornano, ed un po’ lo penalizzano, pur non penalizzando il Catania. Si chiama gavetta, ma se venisse riscattato, l’anno prossimo, potrebbe competere per un ruolo da protagonista.

Ricchiuti: Doveva andar via, e come sempre a Gennaio è rimasto. Si riscalda per ore a bordocampo, simbolo della sua duttilità, appannaggio del tecnico, e della sua disponibilità, che non si trasforma mai in stizza, anche quando i minuti si sommano e l’ingresso in campo non arriva mai. Probabilmente l’ultimo, onorato, anno in rossazzurro.

Capuano: Con la bega Marchese in corso pareva giunta l’occasione del riscatto. Ed invece.. tutto come prima. Se dal punto di vista motivazionale non è mai mancato, nelle poche apparizioni concesso non è riuscito a palesare quella sicurezza difficile da trovare dopo tanto tempo in panchina, ma richiesta dai tifosi che ne comparavano le giocate a quelle del compagno ribelle. L’infortunio porta tutto come prima.

[Redazione Mondo Catania – Fonte: www.mondocatania.com]