Catania, il sondaggio: Giampaolo, sì

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Piena fiducia a Marco Giampaolo, l’uomo che ama insegnare il calcio, l’uomo che non lascia nulla al caso, l’uomo che riconosce nell’autorevolezza del tecnico il vero collante della squadra: quell’autorevolezza che nasce dal carisma e si fortifica con l’esperienza, che si traduce in capacità di gestire ma soprattutto di comunicare. Sì perché Giampaolo, prima che un grande tecnico, è sicuramente un gran comunicatore, uno che punta alla testa per raggiungere l‘obiettivo, uno che lavora sulla psiche per ottenere il risultato.

Non poteva dunque chiedersi di meglio per il dopo-Mihajlovic, per continuare senza troppa nostalgia, quel sentiero faticosamente tracciato da un uomo che, come lui, da sempre, ha fatto del potere della mente l’ingrediente segreto del proprio successo, la chiave di volta del proprio miracolo.

E così sembra pensarla, del resto, il 70.9% dei partecipanti al nostro sondaggio. Ottimisti e pieni di aspettative, i tifosi non hanno, infatti, esitato a rivolgere un plauso alla società per l’acume nella scelta; una società trovatasi, ancora una volta, a fare i conti con la difficoltà, forse ormai fin troppo prevedibile, di dover trovare, e anche alla svelta, un degno”sostituto” all’ennesimo talento esploso ai piedi dell’Etna e subito salpato verso lidi”migliori”.

Il 9.2% dei votanti ha confessato invece di non conoscerlo, ma di provare istintivamente fiducia nei confronti di quest’uomo, dallo sguardo fermo ma sereno, che alla cura del dettaglio unisce, da sempre, uno stacanovismo all’ennesima potenza. E poco importa se il 4.9%, pur approvandone la scelta, aveva in mente un altro nome (ma poi chissà chi…) o il 6.3%, non conoscendolo, ha preferito invece astenersi dal formulare giudizi, perché in realtà, e i dati parlano chiaro, a non condividere in toto questa scelta, sono veramente in pochi (il 7.5%), quelli che probabilmente amano criticare per il solo gusto di farlo, dimenticando che nel calcio, unico vero giudice è sempre e soltanto il campo.

A “lui” dunque la prima e l’ultima parola.

[Valentina Mammino – Fonte: www.mondocatania.com]