Catania-Lazio: numeri e curiosità

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CATANIA Sale e poi scende, scende e poi risale. Climax perpetuo. Prima Dopo il derby, vinto con la Roma, tra i 7.000 giunti a Formello nessuna paura nel nominare la parola “scudetto”. Dopo l’1-3 contro il Bologna, troppo fresco il successo nella “stra-capitolina” per fischiare, ma non abbastanza da guardar prima avanti che non indietro, e temere l’assalto napoletano al proprio gradino della classifica, il terzo, che dà il diritto di provare ad accedere alla Champions League della prossima stagione. Lazio senza pace, fuori e dentro il campo, forse anche per questo imprevedibile, capace di grandi imprese e tonfi altrettanto clamorosi.

Un’atmosfera particolare se non unica quella che si respira a Roma. Di un mese circa fa le polemiche Reja-Tare sulla condizione del mercato. A seguire gli scarsi risultati ecco poi i borbottii societari che trovano risposta nelle dimissioni rassegnate dal tecnico quasi sull’aereo che avrebbe portato la squadra a Madrid, per l’eliminazione dall’Europa League. Dimissioni poi respinte o rientrate, comunque disinnescate. Non certo le polemiche, che vanno di pari passo con la moria di giocatori: Radu, Brocchi, Rocchi, Stankevicious, Lulic, persino Cana. Ma una Lazio decimata che vince nel derby è una Lazio che può ambire allo scudetto almeno fino a prova contraria, puntualmente arrivata contro il Bologna, insieme alle inevitabili polemiche sugli arbitri con cui le prossime avversarie del Catana scelgono di aprire la propria settimana di avvicinamento all’impegno di campionato.

Numeri

Attenzione alla Lazio lontano dall’Olimpico. Ben 7 vittorie per i biancocelesti, due pareggi, appena 4 sconfitte. Con 23 punti esterni, terza alle spalle di Milan e Juventus, come lo è anche nella classifica globale. I biancocelesti tornano ad affrontare una vera trasferta, il derby non può considerarsi tale, nella terra straniera che per ultima li ha visti impegnati: la Sicilia. Il 19 Febbraio furono 5 le reti subite dal Palermo al Barbera. L’ultimo successo lontano dall’Olimpico risale a Gennaio, 0-3 sul Chievo Verona. Dietro il Milan (28), con 23 reti siglate l’attacco della Lazio è il secondo per rendimento esterno. Sono 21 le reti subite, in 13 precedenti quattro volte ha chiuso a porte inviolata. Appena due i precedenti esterni terminati senza aver messo a segno almeno un goal (media 1.8 a gara). Il miglior marcatore è Klose (13), seguito da Hernanes (8).

Precedenti

Sono 22 le sfide disputate al Massimino tra Catania e Lazio. Dal 1954 sono 6 i successi degli ospiti, l’ultimo quello maturato la scorsa stagione, 2010/2011. Un pesante 1-4 festeggiato da Reja come l’infrazione di un tabù che durava dal 1976 in assoluto (Coppa Italia), dal 1971/72 in gare di Campionato. Alla rete di Hernanes rispose Schelotto, pareggio fugace e subissato dalle reti di Mauri, Floccari e Zarate. Negli annali del Massimino sono 9 le vittorie etnee, 7 i pareggi, 6 i successi laziali; 25 reti firmate Catania, 21 Lazio. L’ultimo successo etneo è l’1-0 della stagione 2008/2009 in cui il Catania riuscì anche a sbancare l’Olimpico. Al Massimino decisiva fu la rete di Paolucci; la Lazio era guidata da Rossi, il Catania da Zenga. Sempre sofferte e tirate fino all’ultimo le sfide tra le due: Solo nel 1964 il Catania vinse con 3 reti di scarto, solo due volte con 2. Nella gara di andata terminò 1-1. Rete di Klose, pareggio di Bergessio.

Caro il mio ex

Juan Pablo Carrizo è già nel pieno della settimana delle rivincite. Sette giorni, che hanno avuto inizio domenica, con la vittoria sulla Fiorentina di Delio Rossi, suo tecnico al primo anno di Lazio. Quel tecnico che per primo gli tolse la fiducia, preferendogli in porta il giovanissimo e non meno impacciato Muslera. Chiudere la porta agli attacchi di Amauri, Cerci e Lazzari, ha significato ben più della semplice imbattibilità per il portiere rossazzurro. Ed a distanza di sette giorni ecco un nuova sfida, stavolta non contro il passato remoto, ma contro quello più recente: La Lazio in persona e Reja; la società che non gli avrebbe comunque più concesso spazio, e per questo l’ha ceduto al Catania, il tecnico che gli aveva riconfermato la sfiducia. Un confronto a distanza con Marchetti, per dimostrare a sé stesso ed a chi non ha creduto in lui che il vero Carrizo è tornato.

Edoardo Reja, per gli amici Edy, è una vecchia conoscenza per Catania. Dal Gennaio all’Aprile 2003 fu l’allenatore del Catania dei Gaucci, il Catania esordiente in serie B che, in quella stagione, di allenatori ne cambiò ben cinque, lui compreso (sostituito da Guerini dopo esser subentrato a Toshack). Nove giornate in sella: 2 vittorie, 3 pareggi, 4 sconfitte Decisivo il 2-1 ad Ascoli con rete su rigore siglata dal portiere locale, Cejas; era il 5 Aprile. Aveva esordito il 2 Febbraio al Massimino, battendo 2-1 il Lecce di Delio Rossi.

Albano Benjamin Bizzarri (l’eroe dello 0-4 al Palermo, due stagioni in rossazzurro) ha disputato quest’anno, a tre anni dall’addio al Catania, la sua prima partita di serie A con la maglia della Lazio. Giusto il tempo per far scontare la squalifica a Marchetti: 2-2 contro il Milan, a San Siro. A Catania siederà in panchina.

[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]