Catania-Parma: mal di gol …

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Parma, ancora tu? Déjà vu
Primo di due déjà vu da vivere al Massimino. Sabato pomeriggio arriva il Parma, affrontato poco più di un mese fa al Tardini nella gara che da prima del Campionato è stata recuperata come ultima dell’anno solare 2011. Eppure, visti i cambiamenti occorsi in così breve tempo, l’illusione di “già vissuto” sarà mitigata nell’immaginario di tecnico, giocatori e tifosi: stessi giocatori sì, ma sotto una nuova guida tecnica che ha modificato radicalmente il modulo e sta tentando di rigenerare anche l’entusiasmo all’interno ed al di fuori dello spogliatoio. Anche al Catania deve dir grazie Donadoni: dopo il 3-3 interno contro il Catania, il secondo consecutivo per i Ducali, Ghirardi diede l’ultimatum a Colomba per poi esonerarlo all’indomani della clamorosa sventola beccata contro il Milan. Due gare in panchina suggellate con una vittoria ed un pareggio per l’ex tecnico di Livorno, Cagliari e Napoli che solo da commissario tecnico della nazionale azzurra non ha fatto visita al Massimino, dove ha rimediato 3 sconfitte negli altrettanti precedenti, in totale 5 (2 vittorie interne con Napoli e Livorno). L’ultimo incrocio risale al finale della scorsa stagione, quando nonostante la superiorità numerica il Cagliari cedette 2-0 al Catania, reti di Silvestre e Bergessio; tre punti fondamentali per la salvezza dei rossazzurri allora guidati da Simeone.

Problema comune: il goal
Per il Parma come per il Catania l’inghippo è evidente: il goal. Per i gialloblu appena 24 in tutto il campionato, e fatte le dovute proporzioni ben si comprende come Giovinco, 8 reti all’attivo, sia elemento imprescindibile per l’attacco, a segno solo altre 5 volte con Floccari (2) e Biabiany (3). Misure che si restringono in trasferta: 5 goal segnati in 9 gare. Come già detto, ed altrettanto evidente, il Catania ha poco da gioire visto che i propri numeri risultato persino peggiori: 22 reti all’attivo, con i centrocampisti più in vena degli attaccanti. Se Bergessio e Co. sono riusciti a metter  a segno nove reti in cinque, Lodi & F.lli ne hanno piazzate altrettante in quattro, col numero 10 rossazzurro bomber a quota 5, seguito da un difensore (Legrottaglie), un collega (Almiron) e due attaccanti (Bergessio e Lopez) a tre goal.

Prolifico in casa, astenico al Massimino: terzo peggior attacco della serie A con 10 reti in 9 gare disputate; mai segnate più di due reti ad ogni blocco di 90′, il derby unica partita vinta con più d’una rete di scarto. Meglio la fase difensiva: appena 6 reti subite in casa, contro le 21 in trasferta del Parma; terza e terzultima difesa nelle rispettive graduatorie. Una vittoria e due pareggi in trasferta hanno portato 5 punti al Parma, rendimento da coda. Sono 14 i gettoni conquistati dal Catania al Massimino: Quattro vittorie, due pareggi e due sconfitte.

Caro il mio ex..
Segnava caterve di goal nella partitella del giovedì, quando a dirigere il Catania erano appena subentrati Pulvirenti e Lo Monaco, ed a guidarlo in campo Nedo Sonetti aveva sostituito Maurizio Costantini. Peccato che al momento di entrare in campo s’inibisse, senza riuscir né a segnare né quasi a muoversi. Diceva di lui il buon Nedo: “E’ ancora un ragazzo, deve prendere coscienza della sua fisicità e delle sue potenzialità”. Graziano Pellé, allora 19enne, chiuse la sua esperienza in serie B col Catania con 15 presenze e zero reti, collezionata a partire da Gennaio, data in cui arrivò, in prestito, dal Lecce. Crotone, Lecce, Cesena, quindi l’esperienza in Olanda, con l’AZ Alkmaar: 98 presenze, 14 reti in 4 anni. Quindi il ritorno in Italia, a Parma.

Davide Lanzafame, beffato dal recupero dapprima della gara d’andata ed adesso del suo infortunio, potrebbe saltare anche il ritorno. Un’assenza pesante per un ex che a Parma, dopo l’esplosione col Bari, era riuscito a conquistarsi un posto nella Juventus, squadra nelle cui giovanili era cresciuto. Sette reti e 27 presenze con la maglia ducale, sotto la guida di Francesco Guidolin. Resta proprio quella l’ultima esperienza positiva nella carriera del giovane attaccante: che delude sia in bianconero sia al suo approdo a Brescia e che adesso stenta a trovar spazio nel Catania.
Alessandro Potenza, nonostante abbia esordito in serie A con l’Ancona, gettone di presenza unico, premio, si può dire abbia assaporato davvero la massima serie proprio col Parma, per le due stagioni successive: 29 presenze sotto la guida di Prandelli, che per primo lo volle provare come centrale di difesa anziché terzino destro; poi di Baldini, che dopo qualche anno allenerà il Catania. Saltato il 3-3 del Tardini stavolta è abile ed arruolabile.

Specchio riflesso..
Dall’arrivo di Donadoni il Parma ha optato per la difesa a tre. Similitudini con le scelte di Montella che tuttavia differiscono dalla metà campo in su: Quattro centrocampisti e tre attaccanti per il Parma; cinque mediani e due punte per il Catania. Altro dato speculare riguarda invece la statistica: zero le vittorie del Catania al Tardini, zero le vittorie del Parma al Massmino. Dodici i precedenti: 6 vittorie etnee, sei pareggi. Negli ultimi 5 precedenti in serie A, dal ritorno degli etnei nel massimo campionato, il Parma ha rimediato un solo pareggio (0-0 nel 2008) e siglato solo una rete (Giovinco, su punizione, in Catania – Parma 2-1 del 2010) e subite 10

Occhio a..
Andrea Catellani ha segnato la sua prima agognata rete in serie proprio nell’ultima sfida al Tardini, subentrando a tempo quasi scaduto: sigillo del 3-3 finale. Una scelta vincente che a così breve distanza Montella certo non avrà dimenticato. Paloschi, scuola Milan, il giovane attaccante ducale pare avere una predilezione per bucare la porta del Catania; ma appetito dal Chievo, potrebbe essere ceduto già in settimana.

[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]