Catania: rinnovo per Bellusci, il quadro dei giovani

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logo-cataniaCATANIA – Il rinnovo di Giuseppe Bellusci, fino al 2016, è spunto per una piccola distrazione dal presente. Giusto il tempo di buttar un occhio al futuro e poi, subito, concentrarsi nuovamente sulla gara contro il Torino, sui punti da conquistare, sulla classifica da migliorare.

Classe 1986, Bellusci. Portato a Catania poco più che ragazzo. Partenza dall’Ascoli sofferta, e tanto, dai tifosi bianconeri. Partenza a Catania sofferta, e tanto, anche per il ragazzo di Trebisacce. Panchina, qualche spezzone, un rosso di troppo. Niente che non si possa perdonare, ad un ragazzo. La pensa così anche il commissario tecnico della nazionale U21. In azzurro Bellusci gioca da terzino destro. Maglia che significa miglior ‘prospetto’ italiano in quel ruolo. Singolare per un giocatore sempre definitosi ‘difensore centrale’.

Bellusci doveva esser lo spunto, non è l’argomento. Così è schierando Bellusci nella squadra di ‘prospetti’ che il Catania ha iniziato da tempo a costruire. Il Catania del futuro, o almeno il possibile Catania del futuro. Nessuno sforzo di immaginazione. L’unico sforzo necessario l’ha già prodotto la società, andando a pescare qua e là per il mondo alcuni tra i giovani più interessanti sia come talento che come prezzo del cartellino. Parametri da tenere entrambi nella debita considerazione.

In porta, Frison. Classe 1988, a Catania dalla stagione scorsa. Battuta la concorrenza di diversi club di serie A, allora, e più di recente la volontà del ragazzo di far esperienza altrove vista la titolarità di Andujar, in lizza per una maglia al mondiale.

Da destra a sinistra della difesa: Peruzzi, classe 1991. A parlare per lui, i video dei ‘placcaggi’ su Neymar, tanto con la maglia del Velez che della nazionale argentina. Di Bellusci si è già parlato. Rolin, classe 1988. Ha già dimostrato buone doti da centrale nonostante il poco spazio concesso ed il tanto, a volte, necessario per mostrare di valere i tre milioni spesi. ‘A volte’ d’obbligo viste le prestazioni di un ragazzino, classe 1992, Norbert Gyomber, che dal suo esordio da titolare ha sbalordito tutti fuorché Legrottaglie, chi in Slovacchia lo aveva reso titolare nella promettente U21 e chi, in Slovacchia, lo era andato a scambiare con Wellington “TomTom”. Infine, a sinistra, più del ‘veterano’ Monzon, classe 1986, ecco un altro 1992 ‘terribile’: Cristiano Biraghi. Scuola Inter – e si vede – titolare dell’U21 azzurra lungo la corsia sinistra.

Centrocampo. Qui, qualche lacuna. Panagiotis Tachtsidis, classe 1991. Tra i ‘registi’ più giovani, titolari, in Europa. Già convocato nella nazionale maggiore greca con la quale – nonostante l’esclusione dai titolari – avrà modo di giocarsi il mondiale alla fine dell’anno. E poi? Federico Freire, classe 1990. Zero presenze da titolare, e dire che De Canio un’occasione l’ha data a tutti. Significherà qualcosa, non per forza un errore. Lo stesso dicasi per quei ragazzi andati in giro: Federico Moretti, classe 1988, Fabio Sciacca, classe 1989. La speranza resta, ma le garanzie offerte dal centrocampo non eguagliano quelle degli altri settori.

Attacco. Keko, classe 1991. Rimasto nel cassetto per anni insieme alla sua clausola rescissoria da 12 milioni di euro. Il Catania l’ha scoperto di recente, per caso: era previsto andasse via in estate, era imprevisto s’azzoppassero tutti o quasi gli attacanti. L’obiettivo adesso è il prolungamento. Lucas Castro, classe 1989. Dicono ala, ma si sente più a suo agio a centrocampo. Tra tutti i ‘prospetti’ è quello con più presenze, gol ed offerte. Senza dimenticare Kingsley Boateng, classe 1994, o Maks Barisic, 1995; al centro di un affare col Milan; o Alfredo Donnarumma, classe 1990. Infine, classe 1994, il più giovane della squadra di ‘prospetti’, Bruno Petkovic. Un attacante destinato a non rimanere solo l’omonimo del tecnico ‘Vladimir” se, consapevole delle proprie capacità, non s’adagerà nel sapersi, adesso, il migliore tra i propri coetanei. Per restarlo anche col passare del tempo bisogna lavorare, e tanto. Petkovic è lo spunto, ma è una regola che in quanto tale vale per tutti.

Formazione 4-3-3: Frison, Peruzzi, (Gyomber, Bellusci, Rolin), Biraghi; Freire, Tachtsidis, (Sciacca, Moretti), (Castro, Boateng, Barisic), Keko, (Petkovic, Donnarumma).

[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]