Cesena: chi è al top e chi può fare meglio

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Sarà che in Romagna si mangia e si beve bene, sarà che la filosofia di Tonino Guerra ci ha contagiati un po’ tutti (ottimismo!), sarà che dopo che hai cantato “salutate la capolista!” ai tifosi del Milan “ci torni te coi piedi per terra!”, però il punto col Parma e un cross pennellato da Jimenez possono anche bastare per ricominciare a pensare positivo e mettersi ad azzardare due calcoli, più o meno campati per aria.

La strada che porta alla salvezza è lunga e in salita, questo è certo, però se ti metti a pensare ai giocatori appena rientrati, a quelli sottotono e ai giovani che si stanno ambientando allora ti viene quasi da pensare che questa squadra abbia ancora discreti margini di miglioramento. Così, per gioco, proviamo allora ad azzardare una percentuale per ogni bianconero messosi in mostra fin qui, cercando di capire quanto le prestazioni offerte siano vicine al top personale e ipotizzando quali siano ancora i margini di crescita di ognuno.

ANTONIOLI: 100%. È umanamente impossibile pretendere, o anche semplicemente immaginarsi, qualcosa di più di quanto fatto finora. Le uniche preoccupazioni legate al suo rendimento futuro riguardano solo la tenuta atletica, visto che su quella nervosa e mentale non ci sono dubbi.

NAGATOMO: 60-70%. L’impatto del piccolo samurai sul campionato italiano è stato subito devastante ma la sensazione che Yuto regala ad ogni partita è che ci siano ancora ampi margini di miglioramento. Atleticamente è al top: smette di correre solo quando sente i tre fischi dell’arbitro, butta giù jet-lag come fossero noccioline e ancora a Cesena nessuno si è spiegato come faccia a superare gli avversari nel gioco aereo. Yuto può ancora migliorare molto sul piano difensivo, dove ogni tanto si concede qualche leggerezza, e sicuramente crescerà imparando a conoscere sempre più la serie A, i compagni di squadra e l’italiano.

CECCARELLI: 80%. Nelle probabili formazioni estive era considerato una buona riserva e invece è già diventato uno degli intoccabili di Ficcadenti. Il suo rendimento è già di buon livello: “sente” il pubblico come pochi altri compagni e l’impegno è sempre massimo anche se probabilmente peperini come Mascara e Marques (dribblomani dallo scatto bruciante) continueranno a fargli girare la testa anche nelle prossime giornate. Se consideriamo che il Cecca è al debutto assoluto in serie A, però, è normale aspettarsi ulteriori passi avanti sul piano della sicurezza e della fiducia nei propri mezzi.

VON BERGEN: 80%. Il Barone Von Bergen può essere considerato a tutti gli effetti una delle sorprese positive di questo Cesena. Pochi fronzoli ma tanta concretezza. A Berlino non ha lasciato ricordi indelebili e alcuni cronisti sono già sorpresi di quanto lo svizzero ha fatto vedere finora, però, ora che è diventato titolare nella sua nazionale, è lecito aspettarsi che possa maturare ulteriormente sul piano della personalità.

PELLEGRINO: 90%. È arrivato a Cesena per essere una buona riserva e ha dimostrato di esserlo, facendosi trovare pronto in assenza di Benalouane. Ficcadenti sa cosa aspettarsi (centimetri, muscoli ed esperienza) e cosa non aspettarsi (velocità ed eleganza) da lui.

BENALOUANE: 50-60%. Due presenze da titolare hanno regalato tante buone sensazioni (del resto se la Juventus aveva messo gli occhi su di lui un motivo ci sarà stato). Il franco-tunisino è ancora un diamante grezzo: ha grande personalità, è veloce, discreto nel gioco aereo e gigantesco nel tackle, ma ancora deve imparare ad essere meno irruento e più preciso negli interventi. La sensazione è che a breve potrebbe garantire un salto di qualità a tutto il reparto.

APPIAH: 40%. Sarà una delle variabili più importanti della stagione del Cesena. Ficcadenti lo lascia in campo, gli dà la fascia di capitano e … aspetta. Aspetta che il ghanese possa tornare quello dei bei tempi. Lui intanto continua a fare piccoli passi avanti, tra belle giocate ed errori che gettano la curva Mare nella disperazione. Il Cesena ha bisogno di lui, del giocatore che era.

PAROLO: 80%. Esaltante contro Milan e Lecce, decisamente più in ombra nelle ultime uscite. Il venticinquenne centrocampista bianconero è stato comunque tra i più positivi in questo avvio di stagione e per trovare una maggiore continuità gli servirebbe più personalità, caratteristica che non sempre si trova strada facendo.

COLUCCI: 90%. Il capitano serve come il pane a questa squadra e a questo gruppo. Il suo carisma, la sua esperienza, i suoi piedi e i suoi discorsi pre-partita hanno convinto i tifosi bianconeri. Il suo rendimento è già alto ma Colucci potrebbe fare anche meglio accanto ad un altro giocatore tecnico come Jimenez con cui dialogare e magari anche prendendo qualche ammonizione in meno (collaboratori della procura federale permettendo).

JIMENEZ: 10%. Dopo uno spezzone col Lecce, è arrivata la maglia da titolare contro il Parma. El Mago è apparso comprensibilmente indietro con la condizione, spesso un po’ spaesato e fuori posizione ma il corner teso calciato sulla testa di Bogdani è bastato ai tifosi presenti al Manuzzi per alimentare e rilanciare entusiasmo e aspettative.

SCHELOTTO: 60%. L’avvio di stagione del levriero è da considerarsi fin qui positivo (anche se in calo) ma tutti a Cesena sanno che può fare molto di più. Il 4-3-3 non è forse il modulo migliore per lui, che ha bisogno di metri per lanciarsi (non è un caso se nel 4-4-2 dell’under 21 riesce ad essere devastante), però ha già dimostrato di poter comunque fare la differenza. L’italo-argentino ha il talento per trascinare la squadra alla salvezza, però è necessario un salto di qualità.

GIACCHERINI: 80%. Sicuramente il più celebrato e osannato di tutto il Cesena in questo avvio di stagione. Jack è abbastanza maturo per non montarsi la testa ma ora lo attende la sfida più grossa: confermarsi, partita dopo partita. Nelle prime tre gare è stato devastante, poi difensori e allenatori lo hanno conosciuto e ora gli concedono sempre meno metri quadrati di campo, lui deve riuscire a non spazientirsi (come a Catania) e a sfruttare al massimo le occasioni e le palle che avrà a disposizione.

BOGDANI: 100%. In sette partite ha segnato quanto in due anni di Chievo e per il gioco della squadra è una pedina insostituibile. Lotta, fa salire la squadra, fa girare palla e segna pure: difficile aspettarsi qualcosa di più. Certo, potrebbe perdere meno palloni, recuperarne di più e fare più gol … ma a quel punto avrebbe avuto ben altra carriera!

MALONGA: 20%. Mimmo gode della fiducia e dell’affetto incondizionato dei tifosi, ma convincere Ficcadenti sarà ben più dura. Il francesino deve avere pazienza e aspettare il suo turno, come ha fatto lo scorso anno, senza farsi prendere dalla frenesia appena mette piede in campo. In serie A ha ancora tutto da dimostrare.

[Daniele Mazzari – Fonte: www.tuttocesena.it]