Cessione As Roma, la rassegna stampa: il club capitolino valutato 200 milioni

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CORRIERE DELLO SPORT – Ieri il Consiglio d’amministrazione di Roma 2000 ha concesso il mandato alla trattativa in esclusiva per l’acquisto della società giallorossa da parte degli americani. Si tratterà di mettere a punto il piano industriale, fase che richiederà dieci, al massimo quindici giorni.

Anche DiBenedetto vuole chiudere in fretta. Il prossimo presidente giallorosso ha rilasciato le sue prime dichiarazioni: “Continueremo a lavorare per concludere con successo le negoziazioni al più presto possibile. I miei partner in questa inizia tiva rappresentano il più alto livello di professionalità ed entusiasmo e siamo rappresentati da investitori con grande esperienza sia nel mondo dello sport che della finanza. Siamo onorati che la nostra offerta sia stata scelta come la migliore. Quanto prima vogliamo avviare il nostro progetto di crescita che mira a valorizzare la società e la squadra non perdendo di vista il fatto che agiremo come custodi di questa grande squadra nel nome dei cittadini di Roma e di tutti i tifosi della As Roma”. Il favorito per essere il massimo dirigente della nuova Roma è Giampaolo Montali, che ha curato il rapporto con la banca in questi mesi. La nuova società dovrebbe insidiarsi ad aprile. A maggio è previsto il lancio dell’Opa. Restano da definire i dettagli del piano industriale ma nella due giorni di New York i manager della banca avevano avuto garanzie. Nei prossimi giorni gli avvocati dello studio Grimaldi e quelli dello studio Tonucci lavoreranno per firmare il contratto definitivo da sottoporre all’Antitrust.

GAZZETTA DELLO SPORT – Ieri Unicredit ha accettato l’offerta di 110 milioni di euro (valutazione di tutto il pacchetto) di Thomas DiBenedetto, con cui ha avviato una trattativa esclusiva di cessione mettendo così fine all’era Sensi. Il mandato concesso ieri ha una validità di 30 giorni ma secondo addetti ai lavori ce ne vorranno meno, non più di 10-15. Il consorzio formato da DiBenedetto, Richard D’Amore, Michael Ruane e James Pallotta. Molto soddisfatto Fiorentino: “L’offerta americana ci ha convinto perché finanziariamente solida e per gli investimenti e la valorizzazione della squadra che il progetto prevede”. Tra i punti fermi del progetto a stelle e strisce la valorizzazione del marchio, sponsor multinazionali, incremento del fatturato e stadio di proprietà.

LEGGO – Esce allo scoperto Thomas DiBenedetto: “Vogliamo chiudere presto la negoziazione, abbiamo un grande progetto”. La documentazione tanto attesa è arrivata nel week-end ed è stata approvata ieri dal Cda di Roma 2000 composto da Rosella Sensi, Attilio Zimatore e Antonio Muto. Il consorzio americano acquisterà il 61% dell’As Roma lasciano il 40% in mano di Unicredit che potrà cedere sin da giugno il 20% nelle mani di un imprenditore italiano. Insieme alla banca, la cordata capeggiata da DiBenedetto lanceranno l’Opa da 40 milioni.

IL MESSAGGERO – Tra i soci della cordata DiBenedetto pronta a rilevare l’As Roma, ci sarebbe anche l’assicuratore Movsesian che nelle prime ore della giornata di ieri avrebbe inviato le integrazioni richieste. Anche lo stesso ‘capo’ della cordata, Thomas DiBenedetto, avrebbe inviato all’ultimo le credenziali su origini e possesso dei soldi. Prima del consiglio di Roma 2000, tenutosi nel primo pomeriggio, in mattinata si sarebbe tenuta una riunione in conference call fra Roma e Milano alla presenza del vicedirettore della banca Fiorentino, Peluso e gli avvocati Cappelli, Tesei e de Giovanni. All’incontro anche Daffina e il suo braccio destro Romagnoli. Nei prossimi trenta giorni verrà negoziato il contratto definitivo con Italpetroli-Roma 2000 per la compravendita del 67% del club: la partecipazione verrà rilevata al 60% da DiBenedetto e soci e al 40% da Unicredit. Il nuovo organigramma della società giallorossa verrà varato in un’assemblea da tenersi nella seconda metà di aprile.

MF- MILANO FINANZA – Gli americani lo hanno chiamato “Progetto Colosseo”. Settanta pagine per far cambiare il corso della storia del club giallorosso. Dunque si è conclusa ieri l’era Sensi: “Il gruppo di persone coinvolto con me in questa iniziativa presenta investitori e professionalità di altissimo livello, con grande esperienza sia nel mondo dello sport che in quello della finanza, e quanto prima intendiamo avviare il nostro progetto di crescita che mira a valorizzare societá e squadra” ha detto DiBenedetto dopo l’ufficializzazione dell’esclusiva. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza la As Roma e le due società collegate nel processo di vendita (Brand e Real Estate) sono state valutate come ‘enterprise value’ circa 200 milioni di euro, dedotte le passività si è arrivato ad un ‘equiti value’ di 110 milioni. Il ‘purchase price value’ è di 77 milioni di euro. Si procederà con un primo aumento di capitale di 35 milioni e successivamente ad ulteriori 50. Alla banca rimarrà il 40% con l’opzione di cedere fino al 30% ad uno o più soggetti. Ancora, strategia nuova sui biglietti, sulla partecipazione alla gara. Si provvederà, poi, anche a sviluppare il merchandising.

IL ROMANISTA – La banca ha concesso agli americani un’esclusiva di 30 giorni per la trattativa. L’operazione, però, dovrebbe concludersi prima. Il Cda di Roma 2000 che detiene il 67% dell’As Roma ha deliberato quello che forse non tutti a Roma si aspettavano. Determinante, come viene spiegato anche nel comunicato di Italpetroli, è stato il placet di Rothschild. L’advisor che ha certificato la correttezza di tutti i dati inviati dagli americani non ha lasciato nulla al caso. La cordata a stelle e strisce è composta, secondo quanto riporta il dossier, da quattro soci: DiBenedetto, D’Amore, Ruane e Pallotta. Non c’è Movsesian. L’imprenditore sembra pronto ad affiancare la cordata DiBenedetto successivamente. Sul piatto ci sono 77 milioni di euro per il 60% di Italpetroli. Il restante 40% resterebbe, almeno inizialmente, a Unicredit. Sono poi previsti altri 50 milioni da destinare all’Opa e in parte al riacquisto del marchio e del complesso sportivo di Trigoria. Nel dossier non c’è traccia di somme per la campagna acquisti ma solo perché ora ci si è concentrati sull’offerta. Gli obiettivi sembrano ambiziosi. Il modello dovrebbe ricalcare quello dei New York Yankees.

[Emanuele Melfi – Fonte: www.vocegiallorossa.it]