Champion’s League, Milan-Atletico Madrid: la presentazione

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watch-uefa-champions-league-live-streamDie Meister, Die Besten, Les grandes equips, The champions”: sono queste le parole dell’inno ufficiale della Champions League che risuoneranno nello stadio di San Siro pochi minuti prima della sfida di questa sera tra Milan e Atletico Madrid.  In quei momenti all’interno dell’impianto meneghino si vivrà un’atmosfera speciale, come accade ogni volta che i rossoneri scendono in campo nella massima competizione europea. Più volte Adriano Galliani ha sottolineato come quella “musichetta” abbia effetti benefici e stimolanti per i giocatori e non solo. Si verifica una vera e propria trasformazione quando si sente riecheggiare nell’aria la melodia composta dal musicista britannico Tony Britten: i calciatori rossoneri ritrovano energie fin lì disperse, ripresentano lo smalto dei tempi migliori, rispolverano la grinta ed il carattere delle battaglie più dure. Mister Seedorf quella canzone la conosce molto bene, avendo sollevato al cielo per ben quattro volte in carriera la coppa dalle grandi orecchie.  Questa volta non la ascolterà dal centro del campo come nelle precedenti occasioni, bensì dalla panchina. Per “Willy Wonka” quella di stasera è la prima presenza da allenatore in quella competizione che più e più volte l’ha visto assoluto protagonista da calciatore.

Note speciali per una notte speciale, in una competizione che ha un significato del tutto particolare per ogni cuore rossonero. “Quella musica dà una carica particolare– ammette lo stesso Seedorf-. In campionato abbiamo qualche difficoltà, i ragazzi hanno bisogno ancora di tempo per assorbire le mie idee, ma in Champions League è una cosa diversaUn ottavo di finale non è una gara come le altre”. Anche in stagioni in tono minore come quella attuale, serate del genere possono costituire un capitolo a parte che si discosta dall’andazzo singhiozzante delle poco entusiasmanti partite di campionato. Un fascino, quello delle notti europee, che va oltre ogni tipo di spiegazione logica , che sorpassa ed anticipa il nome altisonante di ogni  possibile avversario, che crea un brivido d’amore nei cuori rossoneri. In particolare, questa notte ha in sé qualcosa di ancor più speciale: è la serata dell’esordio europeo di Clarence Seedorf sulla panchina del Milan e il tecnico olandese sembra essere impaziente di viverlo: “Affronto tutto in maniera serena, almeno per adesso. Poi magari stasera non dormo… Comunque non vedo l’ora di vivermela per la prima volta da allenatore”. Mister Clarence non nega che in notti come queste e in una competizione come la Champions League si respiri un’aria del tutto diversa dal solito: “E’ la competizione più prestigiosa a livello di club ed è normale che sia vissuta come una serata diversa dalle altre. Tutto il mondo ti guarda. Sono queste le serate che un bambino sogna di vivere”. Parole assolutamente da sottoscrivere, pronunciate da chi ha legato la sua carriera a doppio, triplo, quadruplo nodo con la Champions League.

Non solo giocatori e tecnici assorbono energie positive da serate affascinanti come queste: anche i tifosi vivono in maniera del tutto particolare certi tipi di sfide. In essi aumentano l’entusiasmo, l’orgoglio e la voglia di gridare al cielo tutta la passione verso i colori che tanto amano. Nella mente dei sostenitori del Diavolo sono ben definiti il blasone e l’importanza di certe partite, a cui si legano molti dei più bei ricordi del glorioso passato rossonero. “Mi aspetto un grandissimo San Siro come in ogni notte di Champions” – ha dichiarato Seedorf in conferenza stampa.  Infatti, puntualmente, al suonare di quella “musichetta” magica anche lo stadio milanese, di solito tristemente vuoto e malinconico, si riempie di spettatori. Ma quale Sanremo, ma quale carnevale: è un festival di emozioni, canti, luci e colori, strabordante di passione rossonera, comunque vada a finire. L’ex numero 10 sa bene quanto può essere importante l’appoggio del pubblico, soprattutto in una sfida che vede il Milan partire nettamente sfavorito: l’esempio più recente è il 2 a 0 sul Barcellona della scorsa stagione, dove il popolo rossonero accompagnò la squadra in un’impresa che rimase però incompiuta nel computo della doppia sfida. Ma molti altri potrebbero essere gli esempi calzanti, alcuni con lo stesso Seedorf in campo:  ricordiamo un Milan-Real del 2002-2003 o l’indimenticabile 3 a 0 sullo United del maggio 2007, gare dove il “fattore San Siro” ed il “fattore Champions” giocarono indubbiamente un ruolo decisivo. Probabile merito dell’ormai famosa “musichetta“, capace di riaccendere l’entusiasmo di giocatori e tifosi. Una  breve sinfonia, poche note che possono accelerare il battito del vecchio cuore rossonero, purtroppo sempre più fiacco e irregolare, ma sempre vivo, malgrado tutto.

[Alessandro Bracci – Fonte: www.ilveromilanista.it]