Crotone-Torino, la presentazione

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Tu chiamala, se vuoi, malasorte. Una nemica agguerrita, tesa a destabilizzare la capolista. Dopo i saluti al 2012 di Guberti e Surraco, anche Darmian vivrà l’ultimo scorcio dell’anno in infermeria, luogo prediletto purtroppo anche di Pagano, sino ad ora oggetto del mistero. E come ultima chicca, la contusione al polpaccio di Iori sembra essere decisiva per il suo impiego a Crotone. Pertanto la condizione d’emergenza si materializza in pochi giorni anche a Torino. La guerra dei nervi, invece, non sconfina nel territorio della dea bendata; le tre giornate inflitte a Bianchi, rappresentano un test per il reparto avanzato di Ventura, obbligato ad una svolta importante sottoporta. Oggi è previsto l’antipasto, nelle prossime settimane Livorno, Padova e Pescara saranno i piatti forti di avvicinamento al Natale.

La sedicesima tappa di serie B mostra un cartello d’avviso di macrodimensioni: attenzione, terreno impervio e scivoloso. Lo stadio “Ezio Scida” di Crotone non è mai stato magnanimo con i colori granata. Dal benservito in Coppa Italia nel 2006 con De Biasi in panchina, alla saetta di Cutolo nel 2010 che stese la truppa di Colantuono. In dieci incontri, avvenuti tutti in cadetteria, l’unica vittoria porta la firma di Calaiò, nel lontano 2001. Dieci anni dopo, sembra scoccata l’ora per sovvertire la legge dei grandi numeri. La macchina costruita per la fuga da Ventura, si è inceppata comprensibilmente a Sassuolo e contro il Bari: novembre e dicembre non sono mesi di festa per la carriera dell’allenatore genovese. Tuttavia, non si può buttare a mare il raccolto di questi mesi, facendosi nuovamente investire nella tana crotonese.

Le acrobazie di formazione a cui è costretto l’ex tecnico del Pisa, si reggono su due moduli pronti all’uso: oltre al consolidato 4-2-4, si prende in considerazione il 4-3-3, già utilizzato con successo a Nocera. Scontati i rientri di Ogbonna e di D’Ambrosio al posto di Darmian, a centrocampo emergono i primi dubbi: il probabile forfait di Iori aprirebbe nuovi scenari, con il duo Basha-Vives in mediana, oppure con l’allargamento a tre con De Feudis. La fase offensiva è un rebus da risolvere: Stevanovic e Antenucci dovrebbero adattarsi in base allo schema: esterni puri in sostegno alle due punte, oppure all’unica punta centrale, con Ebagua favorito su Sgrigna. Verdi e Odu sono il serbatoio velenoso da portare in panchina. Il primo potrebbe tornare realmente utile in corso di gara.

Ad attendere lo sbarco della prima della classe, ci sarà un Crotone in procinto di uscire da un tunnel diabolico: affrontate in serie, Albinoleffe, Padova, Sampdoria, Reggina e Verona con un bottino di sette punti. Lo sgambetto offerto ai veneti di Dal Canto e lo stop obbligato ai cugini calabresi amaranto, sono stati episodi ben auguranti per il duello contro il Toro. La beffa di domenica al Bentegodi non è stata però digerita; pertanto i granata incarnano la più gustosa valvola di sfogo per gli uomini di Menichini. Il tecnico toscano predica attenzione e sacrificio, conscio che una caduta casalinga comprometterebbe una classifica già deficitaria, con ben sette squadre racchiuse in tre punti. Per la battaglia casalinga dello Scida, dovrebbe essere confermato il 4-2-3-1 del quale non farà parte Djuric per problemi fisici. I rossoblu possono contare sul ritorno di Florenzi, galvanizzato dall’eccellente prestazione nell’Under 21 di Ferrara. Dunque Bindi difenderà la porta, di fronte ad un pacchetto difensivo che prevede Correia, Tedeschi, Abruzzese, Migliore, in mezzo al campo Florenzi e Galardo, con la meteora Gabionetta, Caetano e Sansone a supporto di Ciano.

Per salire sull’aereo per Caselle con tre punti in tasca, è necessario ritrovare il Toro paziente e saggio di Reggio Calabria. In fondo, siamo già nella terra appropriata.

[Marina Beccuti – Fonte: www.torinogranata.it]