Iachini è pronto per Bari: “Fare di tutto e di più per cercare di far risalire questa squadra”

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Le parole sono decise, i concetti molto chiari: è questo il Beppe Iachini che si è presentato questa mattina al termine della rifinitura nella sala stampa del “Mugnaini” in vista del suo esordio sulla panchina blucerchiata domani pomeriggio in quel di Bari.

Come si sposa il lavoro che ha iniziato a fare con l’urgenza dei risultati?
“E’ chiaro che si coniuga in maniera di un allenatore che subentra. Mi è già successo in passato a Brescia trovando delle situazioni magari dove c’era da lavorare sotto certi aspetti, ci vorrà un po’ di tempo. Nel frattempo noi dobbiamo cercare di coniugarci dentro dei risultati, faremo di tutto perché questo possa avvenire, ma nello stesso tempo non possiamo andare a non pensare di lavorare, se oggi pensassi di tenere la squadra anche leggera per andare ad affrontare la partita di domani quando arriviamo a febbraio, marzo, aprile, maggio non ci siamo. E invece è lì che noi dovremo andare a staccare a cercare di andare a giocarci le chances per la risalita verso la vetta del campionato. Io so dove la squadra deve arrivare, me lo dice il lavoro, me lo dice l’esperienza e quindi abbiamo già iniziato a mettere i primi paletti, i primi lavori sotto tutti gli aspetti, sotto l’aspetto tecnico-tattico e sotto l’aspetto fisico”.

Come stanno i giocatori di cui aspettava notizie?
“Questa è una cosa che ha accompagnato i primi giorni del mio lavoro e di questo dovrò valutare dopo l’allenamento, perché alcuni hanno fatto l’allenamento completo tra ieri e oggi. Poi tra stasera e domani mattina sentirò lo staff medico e poi valuterò l’impiego di uno piuttosto dell’altro proprio sulla fase anche di queste valutazioni che verranno dallo staff medico, anche perché quando si arriva così qualche ragazzo può aver svolto un certo tipo di lavoro che io in particolare non conosco o viene da una problematica di infortunio e io voglio capire bene bene quello che è stato fatto, poi sulla base di questo prenderò una decisione”.

Pozzi più si che no?
“Pozzi è uno di quei 3 ragazzi che ha lavorato, poi anche in maniera differenziata e poi ha partecipato all’ultimo allenamento. Vediamo dopo l’allenamento di oggi, domani mattina, come starà e poi con lo staff medico vediamo. Io in genere non amo mandare in campo giocatori che sono a rischio, nel senso che sono a rischio di un infortunio per poi magari andarli a perdere per 4 o 5 partite perché il campionato non finisce domani, è molto lungo e quindi in questo senso dovremo lavorare perché poi quando c’è un infortunio è chiaro che un giocatore va a perdere una condizione, una possibilità di lavorare in un certo senso per migliorare le sue prestazioni e quindi fermarsi è una cosa negativa. Non dovremo rischiare queste cose, chi andrà in campo è perché potrà andarci, poi vedremo per quanto tempo”.

Come ha recepito la lettera degli Ultras?
“Mi ha fatto piacere, perché è una lettera di benvenuto e quindi li ringrazio per questa accoglienza e per le belle parole che nello stesso tempo cercherò con il lavoro, l’ho già detto alla presentazione non sono uno da voli pindarici, credo nel lavoro, credo nella concretezza, credo in quello che ci sarà da fare sul campo, so quello che devo andare a fare. È chiaro, non ho una pillola che all’improvviso fa cambiare le cose perché ripeto siamo in una certa situazione di classifica (tre punti dai playoff) e quindi sto lavorando, stiamo lavorando con tutto lo staff stiamo coinvolgendo tutti  i ragazzi per far si che questo programma possa, con il lavoro e con il tempo, portarci dove noi desideriamo. La promessa alla lettera è questa: la voglia di far di tutto e di più per cercar di far risalire questa squadra, questo gruppo di ragazzi e portarlo più in alto possibile, però non mi chiedete domani, perché domani non si può fare. Perché già dai primi giorni di lavoro, leggendo un po’ la situazione ho capito che ci vorranno delle settimane lavorative importanti”.

Si è parlato in questi giorni di 4-3-3. Lei che modulo ha elaborato?
“Valutando un po’ le caratteristiche di questa squadra, di questi ragazzi, tra virgolette ci può stare questo schieramento iniziale, in alcuni versi perché assomiglia in parte a quelle che sono le caratteristiche dei giocatori con cui ho vinto il campionato a Chievo. Però nello stesso modo non è che io sia chiuso sul modulo, l’allenatore deve valutare le caratteristiche dei giocatori che ha a disposizione poi sulla base di quelle deve costruirci il vestito, avere un’organizzazione di gioco alla squadra, un modulo giusto che riesca a far portare a casa i risultati. Una squadra equilibrata, una squadra che abbia gioco, una squadra che abbia gioco, una squadra che abbia fase offensiva e fase difensiva. E quindi in questo senso stiamo lavorando. Le prime indicazioni dicono questo, mi fanno pensare a questa soluzione qui, con varianti nel tema tattico perché abbiamo nelle corde anche di poter variare qualcosina però strada facendo valuteremo queste cose e vedremo se possono essere giuste o vanno variate”.

Domani quanto si può vedere di Iachini nella Samp, sia dal punto di vista tattico sia mentale?
“Se devo rispondere con il cuore, rispondo che mi auguro che si veda tanto. Se poi devo rispondere con la ragione dopo 3 giorni e mezzo di lavoro, dico che aspetto a dirlo dopo la partita, perché magari dopo la partita potremo verificare. Perché quando tu arrivi è chiaro che lanci degli imput e come ho detto all’inizio a me non piace mandare in campo la squadra facendo dei numeri, la squadra sa quello che deve fare quando va in campo, le mie squadre sono sempre andate in campo sapendo quello che dovevano fare nella fase di possesso e nella fase di non possesso, e proprio sarà interessante andare a valutare quello che magari hanno recepito in 3 giorni e mezzo, ma sarà molto difficile, ma nel frattempo mi interessa che la squadra abbia subito un atteggiamento da squadra in campo, organizzata e faccia intravvedere quel qualcosa che ha recepito in questi giorni di lavoro, poi abbiamo tanto tempo davanti per lavorare e fare strada”.

Che Bari si aspetta?
“Il Bari è una squadra tosta, è una squadra che è appena retrocessa dalla serie A, che ha costruito una squadra con un mix di giocatori che hanno grande esperienza, che hanno grande qualità e altri giovani con grande entusiasmo. Hanno un allenatore bravo, una società comunque forte, perché hanno risolto anche in settimana delle problematiche relative alle pendenze economiche, quindi alla fine c’è sempre dietro una famiglia che per il Bari è sempre stata una garanzia, quindi sicuramente un ambiente caldo. Ma noi queste cose ce le dobbiamo aspettare, una squadra che sta attraversando un buon momento, che ha fatto un ottimo risultato con la prima in classifica quindi una squadra che sa il fatto suo, una squadra che lavora insieme da tanti mesi. E noi sappiamo che le squadre aspettano la Sampdoria come se fosse la partita dell’anno, quindi noi dobbiamo andare in campo sapendo questo e nello stesso tempo calarci nella parte nella maniera giusta sia a livello mentale, sia a livello di organizzazione”.

Si può dire che la Samp a Bari sia più attenta a non perdere piuttosto che a vincere?
“A me non mi interessano questi discorsi, il campionato è lungo abbiamo davanti a noi tante partite, noi pensiamo a fare quello che dobbiamo fare, a fare la nostra partita con quello che abbiamo preparato con quello che abbiamo iniziato anche a parlarci con la squadra”.

Si è fatto un’idea di quali siano i problemi della Samp e di come si possono risolvere?
“Io posso dire solo questo: io ho le idee chiaro, dopo 3 giorni e mezzo. Quindi vi dico che ci vorrà un po’ di pazienza e un po’ di tempo, poi avremo la squadra che aspettate e che mi aspetto anche io. E quindi so già cosa serve perché abbiamo già fatto delle valutazioni sia sul piano tattico sul piano fisico quindi abbiamo iniziato a mettere dentro dei mattoni per la costruzione di questa casa ed è chiaro che ci vorranno delle settimane prima che tutto diventi automatico, ci vorrà solo tanto lavoro e noi abbiamo iniziato”.

[Andrea Piras – Fonte: www.sampdorianews.net]