Di Vaio: “Voglio dimostare che sono sempre io”

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Dalla prestazione in campo ai consigli ai compagni, un Capitano oltre ad essere un calciatore è un uomo di spogliatoio. Non gli basta essere qualcuno su cui contare in partita, lui vuole contare anche fuori, come punto di riferimento per tutta la squadra. Ed è appunto Marco Di Vaio che si prende carico dei pensieri del gruppo riguardo il nuovo allenatore Stefano Pioli: “Il mister ha portato  idee fresche e un nuovo modo di giocare: pretende tanto da noi soprattutto a livello di concentrazione. Il modo di rapportarsi è diverso da quello di Bisoli, usano lo stesso modulo eppure i concetti sono diversi. Quando si cambia allenatore la sconfitta è di tutta la squadra, la partita di Novara dipende da noi. Serve una reazione di orgoglio, la voglia l’abbiamo sempre avuta ma è mancato lo spirito. Non abbiamo nè alibi nè scuse”.

Serve una motivazione in più, è ovvio, ed in cosa si può trovare? “Partiamo dal fatto che siamo ultimi in classifica con un solo punto, e poi a me personalmente hanno dato fastidio i rifiuti degli allenatori che credono già da ora che non possiamo salvarci. Sono dispiaciuto per Bisoli ma contento che sia arrivato Pioli, lui c’ha messo la faccia con entusiasmo e noi dobbiamo seguirlo”. Massima concentrazione richiesta dal tecnico rossoblu e dal capitano: “Novara è il primo scoglio da superare, la chiave di lettura del nostro futuro. Ogni partita mette tre punti in palio, dobbiamo dare il massimo: io ho un estremo bisogno di fare gol ma ora la cosa a cui dobbiamo pensare di più è la vittoria”. Un goleador come Di Vaio non segna da sei mesi, un fardello che si risolverà solo quando riuscirà a sbloccarsi: “Non segnando non aiuto la squadra da quel punto di vista ma il mio lavoro non è solo quello di fare gol. Non sono un problema per la squadra, mi sento un problema perché non faccio gol e quindi non faccio il mio mestiere. Ho letto di tutto, situazioni fuori luogo, di cose ne sono state scritte tante, non devo darci peso. La responsabilità è mia se non segno ma ho la volontà, la forza, la voglia di fare tornare tutto come prima. Sono un giocatore su cui la squadra può fare affidamento dentro e fuori dal campo.

Tutto viene ridotto in un “Se non fa più gol, non serve più”: beh, questo non lo accetto. Io mi sento responsabile di tutti, sono il più grande, sono il capitano. I miei compagni possono contare su di me”. Si sfoga colui che qui ha dato sempre il massimo e che in cuor suo soffre per questa situazione: “E’ un momento difficile ma non ho rimpianti. I tifosi mi stanno dimostrando grande affetto e questo si vede soprattutto nei momenti di bisogno. Mi dà ancora più determinazione e volontà di fare bene, di tornare un giocatore importante in campo, di riprendere il percorso intrapreso”. Tifosi che in questi due giorni hanno seguito numerosi gli allenamenti del Bologna sul campo sintetico di Riale in vista della partita di domenica sul Piola di Novara: “E’ la prima volta in vita mia che ci gioco. L’impatto in allenamento è stato positivo, pensavo peggio: temevo che questo tipo di terreno potesse creare alcuni problemi a livello di dolori articolari. Dovremo stare attenti al controllo della palla perchè viaggia ad una velocità maggiore”.

Pioli è stato fin dall’inizio chiaro sul fatto che utilizzerà la difesa a 4 e il centrocampo a 3 e poi ha deciso che aggiungerà una mezza punta e due attaccanti: Di Vaio (che lui stesso ha dichiarato essere “fondamentale”) e molto probabilmente Gimenez: “Il mister gioca molto in profondità, concentrandosi sull’attacco. E’ convinto del suo lavoro e non si è mai confrontato col passato: noi abbiamo delle responsabilità, la testa conta tanto, finire e ricominciare alla stessa maniera non ci ha aiutato”. Di Vaio, 36 anni, rema questa barca da ormai quattro anni. Un suo grande amico, Francesco Totti, ha dichiarato recentemente di volere giocare fino ai 40 anni. Lui sorride: “Io vado avanti, poi vediamo cosa succede. Ho due anni di contratto: se ho le motivazioni, io continuo. Mi piace il mio lavoro, mi piace il campo: voglio dimostrare ancora una volta che sono sempre io”.

[Greta De Cupertinis – Fonte: www.zerocinquantuno.it]