Dinho ora rischia. La Roma ha scoperto il suo campione. Soliti limiti Juve. Inter, la crisi ha un nome

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Le telecamere lo hanno beccato alle 2.20 di mattina all’uscita di una discoteca milanese. Allegri e Galliani non hanno digerito affatto “l’uscita” di Ronaldinho, ma ciò che mi preme sottolineare è il fatto che Dinho, indipendentemente dalle sue notti brave, ha perso il posto al Milan. Il Gaucho sta capendo di non essere un punto inamovibile per questa squadra. E quando si perde la fiducia del proprio allenatore e nei propri mezzi, si perde anche il sorriso e l’allegria. L’allenatore toscano si aspetta molto da Ronaldinho. Oltre agli assist e l’impegno in attacco, Allegri chiede maggiore sacrificio in copertura, punto debole “storico” di Ronaldinho.

Giocare con tre attaccanti vuol dire essere continuamente sbilanciati e l’aiuto degli attaccanti è determinante. Ronaldinho è un grande giocatore ma deve correre come i compagni di squadra. Il caso Dinho sicuramente non piace al suo entourage e alla dirigenza milanista. Il giocatore preferito del presidente è ultimamente sempre in panchina. Ma le scelte di Allegri sono tutte da rispettare, perchè la squadra sta girando e può permettersi di lasciare fuori anche Ronaldinho quando i risultati gli danno ragione.

Il toscano ha fatto capire di non essere un burattino e le decisioni sa prenderle anche contro l’opinione pubblica. L’allenatore milanista vede Dinho tutti i giorni in allenamento e sa quando deve schierarlo, magari potrebbe concedergli maggiore spazio, così da non fargli perdere completamente il sorriso. Come ultima analisi sul Milan, vorrei soffermarmi su Zlatan Ibrahimovic. Le sue zampate stanno facendo volare il Milan. Quando si dice che un acquisto è stato azzeccato. Si vede che il campionato è una competizione che lo stimola e ha sempre fatto bene. Oggi sia l’Inter che la Lazio devono rispondere subito, altrimenti si può parlare di prima vera fuga del campionato. Un’altra squadra che nelle ultime giornate sta sorprendendo per essersi risollevata dopo un avvio disastroso è la Roma. I giallorossi che si stanno aggrappando alle prodezze di Menez.

Se il francese è in condizione può essere veramente devastante. Tutto l’ambiente romanista ha atteso il salto d qualità dell’attaccante, che a questo punto deve essere quasi obbligatorio. Perchè Menez ha l’età giusta per diventare il campione che tutti si aspettano, a partire da Bruno Conti, suo grande estimatore. Fino ad oggi ha peccato molto di continuità, ma il talento è cristallino, ora tocca a lui ripagare la fiducia di Ranieri e di Blanc. La Juve invece mostra sempre i soliti limiti. Riesce a spuntarla nei big match, spesso mettendo in difficoltà le grandi squadre, poi si perde contro le “piccole”. Pareggio con Roma e Inter, vittoria con il Milan.

Il bilancio è positivo. Ma ciò che deve migliorare la Juve è il suo score contro le squadre di bassa classifica, la vera pecca di questo team. Oggi affronterà il Genoa di Ballardini, che da quando è arrivato ha regalato 2 vittorie. Il Genoa ora sembra avere un’identità. Anche se ha raccolto solo due gol in due partite, entrambi infatti vinte per 1-0, la squadra sta risalendo la classifica per approdare lì dove gli compete. Preziosi ha costruito una squadra d’alta classifica e vuole vedere i risultati. Non sarà facile per la Juve battere il Genoa, ma Delneri dovrà inventarsi qualcosa per sgambettare un club che conosce bene come avversario (l’anno scorso nel derby con la Samp). La crisi dell’Inter è legata evidentemente alla catena impressionante di infortuni. Benitez ha le sue colpe, ma chi ha sbagliato maggiormente è la società.

Lo spagnolo non ha mai avuto la squadra al completo. Se avesse avuto tutti gli effettivi a disposizione allora sarebbe vero oggetto di critiche. Ma spesso è costretto a giocare con ragazzini della primavera per mandarne 11 in campo. Ovviamente l’Inter dovrebbe avere una rosa in grado di sopperire alle mancanze, ma la lista impressionante di assenti è una scusante più che valida per Benitez. L’Inter deve andare a Verona per fare punti. Sarebbe di vitale importanza portare finalmente una vittoria a casa dopo una serie di risultati negativi. Il problema dei nerazzurri è che i tifosi non sono più abituati a rincorrere. Avendo guardato tutti dall’alto per 5 anni, ora è difficile recitare il ruolo di seconda donna.

Il distacco in campionato è minimo, mentre quello morale è molto più accentuato. Perdere un derby è sempre una mazzata. Chi ha steccato lo scorso turno è il Napoli. Tutti attendevamo la coronazione dei partenopei nell’Olimpo delle big, ma ancora una volta al momento del passo decisivo è venuto meno. Al Napoli manca solo la maturità di una grande squadra. Deve imparare a gestire meglio le situazioni e arrivare all’appuntamento con maggiore cattiveria.
[Malu’ Mpasinkatu – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]