Doriacadabra: il cuore doriano ferma la corsa del Diavolo (1-1)

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La Samp ferma in rimonta il Milan, reduce da 5 vittorie consecutive tra campionato e Champions League, al termine di una gara disputata ad alti livelli per fase difensiva, tattica e determinazione, rischiando nel finale il nuovo vantaggio rossonero, ma sfiorando anche con Pozzi il goal del 2-1. Un punto d’oro contro la capolista e la compagine più in forma del momento, destinata a lottare fino in fondo per la conquista dello scudetto e forse non solo.

Se Allegri conferma il solito 11 che sta facendo faville in Italia e in Europa, con Boateng a vincere il ballottaggio con Flamini come terzo centrocampista, Abate e Bonera a presidiare le corsie esterne, dall’altra parte Di Carlo preferisce Volta e Mannini a Cacciatore e Koman, mentre è Marilungo a far coppia con Pazzini. Il possesso palla è sempre stata una delle qualità che ha contraddistinto il Milan, che decide di schiacciare subito sull’acceleratore fin dalle prime battute, impegnando Curci in ben due occasioni nei primi quattro giri d’orologio, ma il n°1 doriano fa buona guardia sia sul tentativo di Robinho, dopo una triangolazione con Seedorf, sia sulla conclusione da fuori area operata da Boateng. L’intervento più difficoltoso della prima frazione però Curci lo effettua al 22’ quando smanaccia un’insidiosa e angolata conclusione a giro dell’ispirato Robinho.

Con il passare dei minuti riusciamo anche ad ritagliarci qualche buon break, con azioni di ripartenza, innescate da lanci di Tissone a favore del tandem offensivo, ma spesso è il controllo decisivo a tradire le azioni blucerchiate, come al 24’ quando Pazzini, servito da Mannini con la complicità di Nesta, perde il tempo della battuta e si fa anticipare, sul più bello, da Abate, autore di un’ottima diagonale difensiva. Guberti e Mannini non creano praticamente mai la superiorità numerica, intestardendosi in eccessivi dribbling o in azioni caratterizzate da palese lentezza, Palombo è impegnato più a rompere, o a tentare di rompere il gioco avversario, mentre è il solo Tissone ad impostare il gioco. Pazzini non ha molte palle giocabili e spesso Marilungo non gli gioca vicino, avendo anche il compito di infastidire i centrocampisti del Milan in fase d’impostazione.

Non c’è “soltanto” la qualità nel Milan, perché il trio Gattuso – Ambrosini – Boateng realizza un asfissiante pressing a tutto campo, costruendo un’autentica diga davanti alla difesa e il baricentro blucerchiato si abbassa sempre più. Ibrahimovic, ben marcato dall’accoppiata Gastaldello – Lucchini, sembra avulso dal gioco, ci prova su calcio piazzato, ma senza creare pericoli. Dopo un’occasione a testa, con Gattuso che, in mischia, non trova lo specchio della porta, e Marilungo che calcia sopra la traversa su interessante sponda di Pazzini, al 42’ i rossoneri passano in vantaggio con una pregevole marcatura di Robinho, bravo a trovare in diagonale di destro l’angolino più lontano, su assist di Ibrahimovic. Si va sull’intervallo sotto di una rete subita negli ultimi minuti, non ci voleva.

Ad inizio ripresa la Sampdoria ritorna in campo più aggressiva, crede nel poter rimontare lo svantaggio, cerca le corsie esterne con maggiore insistenza e fa leva sul fattore casalingo e al 59’ i suoi sforzi vengono premiati: Marilungo prova a sfondare sull’out sinistro, Nesta si rifugia in corner, sul quale Ziegler pesca in area Gastaldello, che svetta in cielo e di testa trova lo smarcato Pazzini che insacca da due passi, è il quarto goal per il bomber doriano in due gare. Il Milan appare disorientato e fatica a riprendere il mandolo della matassa, Di Carlo si gioca le carte Koman e Pozzi al posto di Guberti e Marilungo e proprio i nuovi entrati sfiorano il 2-1, se non fosse per Abbiati, prodigioso nel dire di no all’incornata di Pozzi su cross del giovane ungherese al 69’.

Dopo aver subito la reazione doriana, il Milan riprende il pallino del gioco in pugno e negli venti minuti realizza un vero e proprio assedio. Ambrosini è bravo ad aggredire lo spazio su sponda di Ibrahimovic, ma non trova il bersaglio grosso, mentre al 76’ Curci nega la gioia del goal a Seedorf, autore di una conclusione ravvicinata a botta sicura. La Samp si chiude a riccio, non riesce più ad uscire, nel finale Di Carlo si copre ulteriormente, inserendo Accardi per Mannini, spostando Ziegler sulla linea dei centrocampisti, il fortino tiene e rischia di crollare soltanto al 94’ quando un insidioso tiro-cross di Robinho attraversa l’intera area, guadagnando solo un corner su deviazione di Accardi.

Nonostante le assenze di Cassano, Semioli e Zauri, la Sampdoria conquista un punto d’oro contro l’attuale corazzata del campionato, consolida la propria posizione di classifica e dà continuità ai propri risultati. Sicuramente i 4 punti ottenuti contro Lecce e Milan rappresentano il miglior modo possibile per giocarsi il tutto per tutto contro il Psv e ricercare il successo interno con il Bari.

TABELLINO:

MARCATORI: 43′ pt Robinho; 14′ st Pazzini (S)

SAMPDORIA (4-4-2): Curci; Volta, Lucchini, Gastaldello, Ziegler; Mannini (41′ st Accardi), Palombo, Tissone, Guberti (20′ st Koman); Pazzini, Marilungo (22′ st Pozzi). (Da Costa, Dessena, Cacciatore, Poli). All. Di Carlo

MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Nesta, Thiago Silva, Bonera; Gattuso, Ambrosini, Boateng (45′ st Flamini); Seedorf (45′ st Ronaldinho); Ibrahimovic, Robinho. (Amelia, Zambrotta, Yepes, Strasser, Jankulovski). All. Allegri

ARBITRO: Mazzoleni di Bergamo.

NOTE: Spettatori 30.000 circa, con oltre 2 mila ospiti al seguito. Angoli: 10-6 per il Milan. Recupero: 0′ pt; 4’st.

[Diego Anelli – Fonte: www.sampdorianews.net]