Dottor Ivo Pulcini: “Non mi assumo la responsabilità di altri”

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Lazio

Dalla forte critica al CTS del dottor Ivo Pulcini intervistato da Radio Kiss Kiss ai rischi di prendersi responsabilità degli altri

ROMA – Sul fatto che tra medici sportivi e Comitato Tecnico Scientifico non ci sia molta lunghezza d’onda è stata testimoniata più volte. Oggi nell’intervista a Radio Kiss Kiss il dottor Ivo Pulcini medico della S.S. Lazio ha ribattuto con fermezza delle visioni differenti dalle direttive del Comitato Tecnico Scientifico.

Il dottor Ivo Pulcini ha detto: “Il CTS si prende gli onori, ma dovrebbe prendersi anche gli oneri. Dovrebbe prendere in considerazione la curva epidemiologica e il momento in essere. Gli atleti, dall’art. 42 del decreto Cura Italia, sono parificati ai lavoratori dipendenti e se contagiati vengono parificati agli infortunati”.

Il dottor Pulcini conferma che il trattamento dei giocatori di calcio deve essere uniformata ai lavoratori dipendenti benché ovviamente privilegiati.

Il dottor Pulcini affonda con decisione delle convinzioni professionali: “Come medico ho il diritto e la competenza professionale ad esercitare la mia professione e la mia responsabilità. Se decido io, mi assumo la responsabilità, se decidono loro, si assumono loro la responsabilità”.

Il fattore di responsabilità è uno dei momenti decisivi in cui il governo deve fare da arbitro, perché se è ovvio che il Comitato Tecnico Scientifico ha il compito di vagliare e monitorare la situazione in relazione al Covid 19 rimane inteso che la responsabilità deontologica del medico non può essere polverizzata a piacimento.

Il dottor Pulcini va oltre e spiega che a livello deontologico prendersi delle responsabilità non proprie è un riflesso di una gravità inaudita: “Mettere in quarantena 50 persone nel caso ci sia un solo contagio è contro il codice deontologico. Una persona sana deve essere considerata sana e non malata. Mi potrebbero radiare dall’albo dei medici. Farò di tutto per far valere le mie ragioni e non metterò in quarantena un soggetto sano. Se mi impongono una cosa e io mi assumo le responsabilità, no, non ci sto. Io non vedo nessuna difficoltà. Chi sta bene può giocare tranquillamente come prima del coronavirus. La curva dei contagi è molto scesa ed un’epidemia stagionale che ha un inizio ed una fine”.

La diatriba del dottor Pulcini con il Comitato Tecnico Scientifico non deve essere vista come uno scontro di poteri ma come una presa di coscienza e di responsabilità di chi decide senza poi, come si fa in genere in Italia, scaricare le colpe a piacimento.