Due jolly pescati dal mazzo. Così Leonardo fa meglio di Mourinho

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Neanche Mourinho, nelle sue due stagioni seduto sulla panchina nerazzurra, era riuscito a vincere nella Genova blucerchiata (pur avendo tre occasioni, Tim Cup compresa). Addirittura, l’Inter era a secco in casa della Samp da ben 300 minuti prima della rete del vantaggio.

Inoltre, i nerazzurri attendevano da quattro anni di vincere a Marassi, sponda sampdoriana. Numeri che esaltano il successo nerazzurro firmato Leonardo, che nasce da due jolly. Il primo lo pesca proprio il tecnico brasiliano, il secondo Wesley Sneijder, sempre più decisivo nelle sorti della sua squadra.

QUESTIONE DI JOLLY – Facile intuire che il jolly pescato dall’olandese sia il magnifico calcio di punizione con cui ha battuto Curci al 72’. Una rete da applausi, balisticamente apprezzabile e tremendamente pesante, perché spariglia uno 0-0 che sembrava inchiodatissimo. Il jolly di Leonardo invece ha un nome e cognome: Goran Pandev. Non tanto per la prestazione del macedone nell’ultima mezz’ora di gioco (positiva), quanto per l’impatto tattico che il suo ingresso dà alla partita, permettendo all’Inter di sfruttare meglio le corsie laterali e di aprire la scatola doriana. Un beneficio per il gioco nerazzurro, imbrigliato dalla compattezza blucerchiata e ostinatamente contrario ad affidarsi alle fasce. Ovviamente, dopo la rete di Sneijder il 4-2-3-1 è andato a nozze negli spazi concessi dai genovesi, e non è un caso se nel finale Eto’o abbia ben tre occasioni per raddoppiare (sfrutta solo l’ultima).

IL CORAGGIO PAGA – Bravo dunque Leonardo a cambiare in corsa, non replicando l’errore che in molti gli hanno imputato in occasione di Inter-Bayern Monaco. Osservando dalla panchina un match che andava inevitabilmente verso la direzione dello 0-0, l’allenatore ha capito che era il caso di giocarsi il tutto per tutto per non frenare bruscamente nella rincorsa al Milan. Scelta coraggiosa, perché ha concesso spazi al contropiede blucerchiato, ma che alla fine ha pagato e fruttato la decima vittoria negli ultimi dodici impegni di campionato. Confermata, inoltre, la vocazione di Leo, allergico ai pareggi.

LA FORZA DELLA SERENITA’ – Serviva una vittoria, è arrivata, anche se per un’ora l’Inter non ha brillato. Colpa di una manovra poco fluida, ma anche della buona organizzazione difensiva della Sampdoria, come al solito avversario tignoso quando vede nerazzurro. A questo va aggiunta qualche assenza di troppo in casa Inter, in primis quella di Cambiasso e Thiago Motta, tasselli indispensabili nel centrocampo interista. Ostacolo superato, e non è poco considerato il contesto. Adesso i nerazzurri potranno respirare e pensare a recuperare energie in vista del prossimo impegno di campionato, a San Siro contro il Genoa. Stasera Milan e Napoli incroceranno i guantoni per capire chi ha più chance di lottare per lo scudetto. Leonardo, senza dubbio, tiferà per un pareggio, ma lo farà con la serenità di aver svolto il proprio compito.

[Fabio Costantino – Fonte: www.fcinternews.it]