E’ quasi finita. Il Pagellone di mercato della serie A

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Il primo pensiero di oggi non è per il mercato ma per un amico: Emiliano Mondonico. Sabato pomeriggio ho fatto un blitz di 24 ore nella mia Avellino, ero tranquillo sul divano di casa quando arriva una telefonata che fa più male di un pugno nello stomaco. “Il Mondo (come lo chiamiamo noi a Sportitalia) domenica non sarà in studio; ha lasciato l’AlbinoLeffe e per un po’ non sarà dei nostri”. In giornata Emiliano sarà sottoposto ad un intervento, noi tifiamo per lui. Oggi più che mai.

Passiamo al mercato, alle 19.00 si chiude e, come ogni sessione, arriva il momento delle pagelle, soggette a modifiche in base agli eventuali colpi dell’ultimo minuto. Più bocciati che promossi, diciamolo pure: un mezzo disastro.

BARI: Voto 5
Stagione compromessa non certo per il mercato di gennaio. C’era poco da riparare. Se la casa crolla per colpa delle fondamenta, bisogna chiedere spiegazioni al costruttore e non all’inquilino. Tradotto: Okaka è stata l’unica operazione sensata ma da sola non basta. Una marea di rifiuti e la sensazione di aver già alzato bandiera bianca.

BOLOGNA: Voto 5,5
Tra Longo, Baraldi, Mister Segafredo, Porcedda e Morandi andrebbero tutti mandati dalla mamma a… prendere il latte! Per fortuna che la squadra è composta da uomini veri e non mercenari. E’ arrivato Montelongo ma non è un’operazione che merita giudizio. L’importante è non aver venduto il capitano.

BRESCIA: Voto 5
Poca chiarezza e molti errori. Mette Caracciolo sul mercato, senza poi riuscire a venderlo. Danno: gli si è fatto capire che non è indispensabile. Cede solo le seconde linee e punta su Lanzafame ma fallisce (per il momento) gli obiettivi Liverani e Tavano. Suderà freddo.

CAGLIARI: Voto 6,5
E’ il giorno di Matri, quindi mettiamo un punto interrogativo grande quanto il Colosseo. Trattiene i suoi gioielli, cede Pinardi al Novara ed ingaggia Missiroli. Su Marchetti, Cellino ci sta capendo poco dall’estate ma almeno ha il merito di essere uomo di parola. Attenzione: in Lega autorizzò i giornalisti a “sputarlo in faccia” se avesse ceduto Lazzari e/o Matri a gennaio… Bravo Donadoni per la rinascita dei sardi, ma nessuno mette in evidenza la svolta tattica arrivata da Luca Gotti, vice di Donadoni.

CATANIA: Voto 6
Voto destinato ad abbassarsi qualora dovesse cedere Mascara. Difficile giudicare questo mercato, definito “di riparazione” per chi ha sbagliato in estate. Il Direttore Lo Monaco non ha acquistato, per il momento, nessuno (in arrivo Lodi) ma solo ceduto Antenucci, Del Vecchio e Barrientos, su quest’ultimo l’influenza negativa di Giampaolo ha fatto la differenza. Simeone sta lavorando molto sull’aspetto offensivo e fa bene; si è trovato una squadra completamente priva di idee negli ultimi 25 metri. In poche parole, in 5 mesi a Catania hanno svolto gli allenamenti solo davanti alla porta di Andujar.

CESENA: Voto 5,5
Un difensore di sostanza ancora manca ma gli acquisti di Rosina, Dellafiore e Sammarco lasciano ben sperare. Nonostante le difficoltà economiche, si muove con estrema dignità. Per fortuna non arriva Mutu: sarebbe stata retrocessione sicura. A quelle cifre di ingaggio lo spogliatoio si sarebbe opposto creando malumori ed incomprensioni.

CHIEVO: Voto 6
Pulzetti ed Uribe in entrata, Bentivoglio a Bari. Non è stato tra i protagonisti ma aveva poco da fare. Voto di sufficienza perché chi lavora bene in estate non ha bisogno di coprirsi a gennaio.

FIORENTINA: Voto 4,5
Senza parole… come direbbe Vasco Rossi. Sbaglia in estate e si ripete a gennaio. Altro che re del mercato, Pantaleo Corvino è diventato re della confusione e la sua posizione a Firenze non è più stabile. Poca dignità nel ricucire con Mutu, zero idee ed una squadra allo sbando. Firenze merita molto di più, forse anche a livello dirigenziale. Scusate: sono arrivati Neto e Behrami, la collezione adesso è completa.

GENOA: Voto 5
La Lanterna si è spenta. Tra Genoa e Samp un mezzo disastro. Almeno Preziosi trattiene Criscito e regala Floro Flores a Ballardini, ma c’è poco da sorridere. Anche quest’anno ambizioni ridotte e classifica anonima. A quando il salto di qualità?

INTER: Voto 7
W l’Italia. Volevamo i Campioni del Mondo più italiani e siamo stati accontentati. Per la difesa, Moratti ha portato il meglio che proponeva il mercato: Andrea Ranocchia (altro che Bonucci), in attacco Pazzini è un’ottima alternativa ai big, in attesa di consacrazione in una grande. Inizio con il botto, pardon, con i botti! Bocciato l’acquisto inutile di Kharja.

JUVENTUS: Voto 4,5
Toni e Barzagli. Non è una barzelletta e non siamo al cinema ma, forse, con queste operazioni, ci si diverte di più. In attesa di Matri, Marotta si fa forte dello scudo Agnelli ma sono i risultati ad emettere l’ultimo verdetto. Arriva Drenthe, testa calda. Finora classifica, Europa League e Coppa Italia bocciano l’operato dello staff di Marotta. Juve competitiva tra un anno? Ma se a Natale Delneri parlava di scudetto… Meglio pensare di più al bene del club e meno a quello proprio.

LAZIO: Voto 5
E’ arrivato solo Sculli e ha bloccato, momentaneamente, lo scambio Foggia-Blasi con il Napoli. Il Presidente Lotito continua a fare troppa confusione; ha la fortuna e bravura di aver condotto un girone d’andata alla grande ma non azzarda operazioni invernali che consentirebbero a Reja di fare il definitivo salto di qualità. Il risparmio non è mai guadagno.

LECCE: Voto 5
Tomovic non può essere la soluzione definitiva. De Canio avrebbe avuto bisogno di un attaccante in più ma la società doveva muoversi prima su obiettivi fondamentali per la squadra. Rischierà ma sta onorando egregiamente il suo campionato.

MILAN: Voto 7
Regina del mercato in estate e protagonista anche in inverno. Con Cassano corre un bel rischio ma l’unico club europeo che può “guarire” Antonio è proprio quello di Via Turati. Legrottaglie come colpo finale, Emanuelson è una scommessa che molto probabilmente si vincerà ma Van Bommel se è un dazio da pagare allora diventa allarmante. Giusto appoggiarsi su Raiola ma non in toto. Se un giorno Galliani dovesse litigare con il buon Mino cosa e come farà con i suoi assistiti in organico?

NAPOLI: Voto 6,5
Lavora prima con il cervello e poi con il portafogli. Serviva un difensore e ha preso quasi il top con Ruiz. Necessita di un centrocampista ma giustamente non spende 10 milioni per Barreto. Foggia ottima soluzione se Lotito rinsavisce. Fernandez per giugno ci piace. Unico pelo nell’uovo: occorreva un attaccante già a gennaio. Dopo Cavani e Lavezzi non possono esserci Lucarelli e Dumitru: sarebbe come andare a mangiare la pizza a Milano dai cinesi, dopo essere stati “da Michele” a Napoli.

PALERMO: Voto 5,5
Non si può andare in Champions con Milanovic e Andjelkovic, occorreva qualcosa di più per la fase offensiva. Bravi in uscita a sistemare diversi pesi per Delio Rossi ma Zamparini dovrebbe avere l’umiltà di capire che non può ricoprire il ruolo di Presidente-Allenatore-Direttore Sportivo e Team Manager. Urge l’arrivo di un Direttore per l’estate.

PARMA: Voto 5,5
Bisogna essere bravi a cedere due calciatori “fuori servizio” al Genoa. Nello scambio con Preziosi, il Presidente Ghirardi ci guadagna nettamente. Viste le difficoltà della squadra, però, ci si aspettavano ulteriori rinforzi.

ROMA: S.V.
Da febbraio si volta pagina, per il momento, meglio un bel Senza Voto.

SAMPDORIA: Voto 3
A Genova l’hanno fatta sporca, senza rispetto per i tifosi e con il solo interesse per le proprie casse. Non si fa così il mercato. 12 milioni cash per Pazzini, 5 per Marilungo e 21 milioni lordi risparmiati per l’ingaggio di Cassano. Ma che squadra è questa Samp adesso? Se Di Carlo avesse avuto più forza, si sarebbe dovuto dimettere il giorno prima della partenza per Napoli; tanto sarà lui il prossimo a pagare le colpe della società. I tifosi disertino lo stadio, tanto sarà un anno di sofferenze. Con questo mercato di gennaio, il club ha compromesso anche la crescita dei prossimi anni.

UDINESE: Voto 7
Società modello, Presidente attento e competente. Ci vuole coraggio a rinunciare ad una vagonata di milioni per Inler, Zapata e Sanchez. Gli Armero di turno spuntano come funghi. Ci piace e ci inorgoglisce. Parte solo Floro Flores perché non rientrava nei piani tattici di Guidolin, poi è giusto che a giugno vengano adottate altre operazioni in uscita.

[Michele Criscitiello – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]