Ecco quando Krasic si è promesso alla Juve. Ecco perchè l’Inter ha scelto Pastore e sogna Bale. Ecco perchè il Napoli non ha provato Balotelli Jr…

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Questa è la storia, vera, della prima stretta di mano tra Krasic e la Juve. Uno di quei retroscena che scopri solo alla distanza, una di quelle missioni segrete che segrete restano solo fino a trattativa conclusa. E’ il 28 maggio, la sera prima di Serbia-Nuova Zelanda, una delle ultime amichevoli premondiali. Il viaggio da Torino è lungo, in macchina ci sono Fabio Paratici (il braccio destro di Marotta) e Marco Naletilic (figlio d’arte: il papà –detto Nale- portò Savicevic al Milan giusto per farvi un’idea), direzione Villach, Austria, un centinaio di km da Udine.

Paratici si è appena insediato alla Juve, non ha ancora nemmeno l’auto aziendale, ha invece voglia di Krasic e fretta di prenderlo, non c’è tempo da perdere. Si passa per Tarvisio, l’ultimo paese italiano prima del confine, si arriva in Carinzia, la Serbia sta preparando lì il suo Mondiale. Krasic ha appena cenato con i suoi compagni, riceve la delegazione juventina, gli basta sapere che il primo pensiero della nuova dirigenza è stato riservato a lui, non vuole nemmeno parlare di soldi, vuole solo e soltanto la Juve, gli basta una stretta di mano, per la firma ci sarà tempo.

Ci vorranno due mesi e un viaggio a vuoto (il blitz di Mosca finito male, malissimo) per concludere la trattativa più lunga dell’estate bianconera. Non tutti erano convinti, gli scettici superavano gli ottimisti, forse non conoscevano le qualità fisiche e tecniche di un giocatore che persino un allenatore esperto come Guidolin ha sottovalutato: difesa a tre e marcatura di Pasquale partendo dalla stessa linea, una figuraccia. E’andata meglio a Benitez che conosceva il valore di Pastore e ne ha avuto la riprova trovandoselo di fronte al Barbera. L’argentino è la simbiosi di classe e istinto, fantasia e intelligenza, trovatene in Italia e in Europa uno più forte nel suo ruolo. Già prima di domenica l’Inter pensava al Flaco.

Lo segue da anni, lo corteggia da mesi, adesso è pronta all’assalto giusto, deciderà Moratti e soprattutto deciderà Rafa se lui e Snejder possono davvero coesistere. Se ne parlerà l’estate prossima, quando l’Inter sceglierà un nuovo esterno sinistro e il sogno porta sempre a Londra, Tottenham, Gareth Bale, il massimo in un ruolo delicato e difficile. Se Redknapp fallisse la qualificazione in Champions allora tutto sarebbe più facile, il sogno potrebbe diventare realtà. Intanto si monitorizza sempre Inler dell’Udinese. Perché un centrocampista di muscoli e centimetri può sempre servire, anche a gennaio. A San Siro ha fatto bene ed è piaciuto, contro la Juve meno, non c’è ancora uniformità di giudizio e convinzione assoluta.

Quella che invece ha l’Udinese nel prendere Elkstrand, giovane svedese di belle speranze, nazionale under 21 che ha già debuttato nella maggiore. Ha 21 anni, gioca nell’Helsingborg, l’Udinese lo segue da una vita, adesso c’è però la concorrenza del Genoa, vediamo chi la spunta. Mi dispiace, infine, per il fratellino di Balotelli. Gli avevano promesso un provino con il Napoli, si era illuso, sognava già di giocare con Lavezzi. Peccato che Bigon e Santoro (responsabili di prima squadra e settore giovanile) non sapessero nulla e si siano infuriati per non essere stati avvertiti. Qualcuno forse pagherà, lui intanto continuerà a sognare. Lasciamolo sognare. Sogni chi può.

[Gianluca Di Marzio – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]