Gasperini la (quarta) scelta giusta

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E’ durato poco il “tormentone” allenatore, appena un paio di settimane, e non poteva essere altrimenti con il ritiro e il mercato che incombono. Certo, è stato un fulmine a ciel sereno per tutti, dirigenza compresa: a Leonardo è arrivata l’offerta ‘fantasmagorica’ del PSG mentre era in vacanza da allenatore dell’Inter, lui ci ha pensato, ha ricordato i tempi in cui ha deciso di non fare più l’allenatore (neanche tanto tempo fa), ne ha parlato con Moratti e ha deciso. Cosa buffa, l’Inter è partita alla caccia di un nuovo allenatore senza aver prima ufficialmente dichiarato concluso il rapporto con Leonardo, e ha annunciato sul proprio sito l’ingaggio di Gasperini senza prima aver salutato Leo. Chiaro segno della concitazione delle ultime ore in cui si è dovuto cercare in fretta e furia una valida alternativa: conferenza, addii e ringraziamenti verranno fatti con calma la prossima settimana.

Ed è arrivato Gasperini, nato lo stesso giorno di Mourinho, uno dei pochi ad aver avuto la benedizione del portoghese dopo un Inter-Genoa 0-0 a San Siro. “Non importa se sia la prima, terza o quarta scelta, bisogna remare tutti nella stessa direzione” scriveva nel precedente editoriale l’ottimo collega Granieri, sono d’accordo, ma è pur sempre innegabile che quella di Gasperini sia stata la quarta scelta. Scelta giusta che condivido, ma pur sempre quarta. L’Inter ha provato a prendere Bielsa, ma lui ha rifiutato per precedenti accordi con l’Athletic Bilbao; ha tentato Villas Boas, ma la clausola rescissoria era troppo elevata (e bene ha fatto Moratti a non pagarla); ha chiamato Mihajlovic, ma prima la Fiorentina, poi lui stesso con comunicati e conferenze stampa hanno annunciato che il serbo non avrebbe lasciato la panchina viola. Non sappiamo con esattezza se anche Fabio Capello sia stato nella lista dei papabili, bloccato poi dalla Federazione Inglese, fatto sta che alla fine la scelta è ricaduta sull’ex mister del Genoa.

Una scelta coraggiosa, chi etichetta con “chiacchiere” le frasi su una sua mancanza di esperienza internazionale ha ragione, non significa nulla, ma è pur vero che si salta di un grande salto per Gasp. Dove voglio arrivare? Sono semplicemente tra coloro che aspettano, che non decide e non giudica ma si pone nel mezzo e analizza le due facce della medaglia. Da un alto un tecnico che ha sempre espresso un bel gioco (per me era un piacere guardar giocare il Genoa), che conosce bene metà squadra per averla già allenata, che ha un ottimo carattere e sa farsi voler bene, e mettiamoci anche che ha un buon rapporto con la stampa. Dall’altra c’è l’incognita impatto: impatto con una piazza così importante ed esigente, con uno spogliatoio di campioni che vanno pur sempre gestiti con polso, con una squadra che vuol tornare a vincere in Italia e in Europa. Ecco, io penso che Gasperini farà vedere un ottimo gioco all’Inter e porterà tante vittorie, ma aspetto di vedere come affronterà anche le difficoltà. Non dico che non ce la farà, giammai, sono un ottimista per natura. Semplicemente mi auguro che riesca al più presto ad effettuare quello “switch” per pensare da grande, in grande.

C’è riuscito Allegri, che al primo anno in una big ha vinto il campionato, può riuscirci anche un tecnico capace e preparato come Gasperini. La meticolosità nel lavoro, la scelta di avvalersi di filmati registrati e database elettronici la dice lunga sulla ventata di freschezza che porterà nello spogliatoio, pur mantenendo attorno a sé l’ossatura di staff tecnico già preesistente (a parte il duo Bruno Caneo e Luca Trucchi che si porta dietro).

E allora benvenuto mister, la accogliamo con grande entusiasmo e fiducia, sicuri che l’Inter crescerà con lei e lei con l’Inter, e siamo certi che ci divertiremo tutti insieme. Non ci deluda.

[Domenico Fabbricini – Fonte: www.fcinternews.it]