Genoa, Capozzucca: «In queste ultime partite non faremo sconti a nessuno»

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Direttore Capozucca, vivere il Genoa 24 ore 24, fuori e dentro lo spogliatoio, sul campo quasi 365 giorni all’anno, a stretto contatto con tutti, anche con la Primavera. Cosa vuol dire e cos’è per lei il Genoa?

Per me il Genoa è la vita, non lo nascondo. Al di là della professione che mi compete, cioè esserne il direttore sportivo mi ha preso particolarmente perchè è la squadra per cui tifo. Quindi, metti qualcosina in più che non avresti in un altra piazza. E’ normale che poi ognuno di noi ha il suo modo d’interpretare questo lavoro, io onestamente ci metto cuore e anima perchè questa squadra la sento anche un pò mia.

Chi e ha insegnato questa malattia del Genoa?

E’ inutile nasconderlo, il mio padre calcistico Riccardo Sogliano, una persona che stimo moltissimo, per la quale ho grande gratitudine. Per me è stato il numero uno in Italia.

Riccardo Sogliano vedeva i giocatori quando palleggiavano, Capozucca sembra che abbia le stesse caratteristiche di riconoscere i giocatori subito, appena li vede.

No, Riccardo Sogliano è unico, è uno che dopo cinque minuti ha individuato già il calciatore che fa al caso della sua squadra, quindi non ha eguali in quel mestiere.

Direttore, in pochi ci credevano, eccetto il Presidente e lei, in tempi non sospetti, che il Genoa fosse quasi già salvo alla fine di marzo.

E’ normale perchè vivendo la squadra tutti i giorni ne conoscevo il valore sia tecnico ma soprattutto morale, sapevo la voglia di questi ragazzi e non avevo dubbi.

Gradinata Nord, sul pullmann del Genoa Borgoratti tanti anni fa si cantava: “Sapete perchè il Genoa va? Perchè in porta c’è tizio e caio…” e si andava fino all’ala sinistra. Invece in questi ultimi anni si può dire che questo Genoa va, oltre che per Preziosi, per personaggi come Fabrizio Preziosi, Zarbano, Capozucca, Dino Storace, Abbagnara, Salucci, che parlano poco ma fanno tanti fatti e lavorano tanto.

Sicuramente avere un gruppo di lavoro che dura da anni vuol dire molto. Noi qui ci conosciamo, ci completiamo, ci crediamo,
ognuno cerca di dare una mano nel proprio ambito. Ci si può anche arrabbiare, però la conoscenza e l’unione sono la forza di questo gruppo.

Gli scorsi anni si inneggiava Milito, Borriello,Thiago Motta, quest’anno la salvezza si può dire che è tutta dalla vecchia guardia, dentro lo spogliatoio e sul campo: Milanetto, Rossi, Mesto, Criscito, Dainelli, Kaladze, Scarpi.

I giocatori della vecchia guardia hanno dato una grande mano a quest’ambiente perchè conoscono la proprietà, conoscono noi e
soprattutto conoscono il valore di chi indossa questa maglia e lo trasmettono il loro entusiasmo ai nuovi arrivati.

Comprare calciatori è facile per tutti ma vendere è più difficile. Il Genoa grazie alla gestione di Preziosi va bene perchè ha comprato buoni giocatori ma anche perchè grazie a lei, Direttore, ne ha venduti tanti in questi anni. Quanti ne ha venduti?

Abbiamo fatto un mercato sempre abbastanza frizzante: in queste gestioni abbiamo dato via molti giocatori e ne abbiamo acquistati, però questo vuol dire lavorare in sintonia, con delle idee ben chiare. Ognuno ha dei compiti ben specifici, se poi il compito che spetta a me è quello di dare via questi giocatori, lo faccio con altrettanta soddisfazione. Riesce anche più facile dar via perchè evidentemente ci sono delle buone basi.

A proposito di acquisti e vendite, grande soddisfazione per il passaggio di Kharja, per i media e per altri uomo che Capozucca ha portato all’Inter. Non era così in crisi questo marocchino, perchè adesso lo rimpiangono tutti.

Kharja sta dimostrando all’Inter di essere un giocatore di valore, e di questo non avevo dubbi. Qui probabilmente aveva mancato a livello caratteriale, era venuto meno ad alcune esigenze che noi pretendevamo e aveva bisogno di cambiare aria. Cambiando aria ha avuto nuovi stimoli, è andato in una grande piazza. Ha dimostrato il suo valore con grande soddisfazione per tutti perchè poi alla fine ha dimostrato che l’acquisto di Kharja al Genoa era un acquisto azzeccato.

Il futuro del Genoa l’ha tracciato Preziosi, pochi innesti, poche vendite nel prossimo calcio mercato, innesti di giovani ma ogni giorno esce un nome nuovo: Donadel, Pazienza, giustamente monitorati perchè sono svincolati dal direttore sportivo, addirittura qualcuno ha già firmato. Donadel secondo la stampa, l’ultimo è Borriello.

Ad una squdra che fa un calcio mercato come il Genoa è normale che vengano accostati molti giocatori. Noi siamo molto attenti, monitoriamo molto i giocatori nel panorama calcistico italiano, ma anche europeo, perchè abbiamo diversi osservatori in giro per
l’Europa. Di nomi se ne fanno tanti e di questi pochi sono veri. Poi è normale che vengano anche accostati giocatori importanti come Boriello e questo vuol dire anche che siamo una realtà importante perchè se Boriello viene accostato al Genoa vuol dire che è una squadra importante.

Dei giovani che sono in giro in B a farsi le ossa, che fra l’altro vengono sempre monitorati, e in Primavera, chi darà soddisfazione, pronto al salto in serie A, al Genoa e ai suoi tifosi in un prossimo futuro, cioè il prossimo campionato?

Ma noi ne abbiamo diversi bravi che stanno facendo bene: abbiamo Ragusa che sta facendo bene a Salerno, anche se in prima divisione, abbiamo Lazarri che senza dubbio è il giocatore di maggior rendimento del Torino. Abbiamo El Sharaawy che sta facendo molto bene a Padova, Cofie a Piacenza, senza dimenticare Polenta e Perin che sono attualmente qui con noi, oltre
al ragazzo appena arrivato, Rodriguez. E’ il momento di raccogliere anche qualche frutto e fare qualche innesto di questi giovani nel nostro organico.

Sembra che ci sia la scuola Genoa anche per quanto riguarda i portieri: Russo, Frison, Lamanna, questa è anche la scuola di Spinelli.

Spinelli non è un collaboratore valido, è di più, un preparatore che migliora i portieri e l’ha dimostrato sul campo con il lavoro che fa ogni giorno.

Ogni giorno c’è il nome dell’allenatore futuro, l’ultimo è Atzori dalla Reggina, che fra l’altro è troppo giovane per fare un salto così. Preziosi è stato chiaro, fino ad aprile non succederà nulla ma i senatori dello spogliatoio lanciano attestati di stima a Ballardini.

Il Presidente ha detto che verso il 20 aprile farà il bilancio di questa stagione e trarrà le sue conclusioni che sono poi quelle che contano di più nella gestione del Genoa oggi. Per quanto riguarda Ballardini è indiscutibile che stia facendo un grande lavoro, è un uomo molto serio, preparato, una persona che ha raccolto consensi nello spogliatoio sia a livello umano sia a quello tecnico.

Sono saltate dieci panchine in serie A importanti, come quelle di Roma, Palermo, Inter, Genoa, ma non si sono sentite tante punzecchiature come tra Gasperini e il Genoa. Perchè per lei, che è stato tante volte il conciliatore durante gli scorsi anni, sta succedendo questa querelle a distanza?

Ho vissuto personalmente il rapporto Gasperini e Preziosi e ormai era diventato logoro, andava interrotto. A me spiace che ci sia questo continuo punzecchiarsi, queste continue interviste anche del mister che continua a ribadire alcuni concetti di malcontento di quando era al Genoa. Io dico che lui era il Genoa, ha fatto bene, ha chiuso una parentesi e io ci metterei una pietra sopra. Il calcio non finisce con il Genoa, potrà andare avanti. Gasperini è bravo e dimostrerà su un’altra panchina di esserlo. Lascerei perdere queste continue polemiche che fanno solo del male.

Mancano solo poche giornate ancora al derby, addirittura dicono che il Genoa sarà testimone della salvezza di tante altre squadre, perchè tante squadre vengono qui a Genova. Oggi Tutto Sport intitola: “Garrone strizza l’occhiolino al Genoa”. Poteva farlo prima?

Io non auguro a nessuno il male, è proprio nella mia indole morale non augurare il male. Auguro alla Sampdoria di potersi salvare con le proprie armi sul campo, perchè onestamente lo dico con il cuore, il derby è una partita troppo importante: ti da adrenalina, la vivi benissimo quando vinci e male quando perdi. Sarebbe triste che mancasse la prossima stagione. Io non auguro alla Sampdoria di retrocedere, al contrario.

Due giocatori hanno detto: “Andremo anche in panchina, faremo giocare i giovani ma l’importante è che ci facciano giocare il derby”. Il derby si sente già?

A volte si esprimono concetti che sono frutto di una situazione del momento. Ma io ripeto il concetto: la Sampdoria ha i mezzi
per potersi salvare e glielo auguro di poterlo fare sul campo. Noi non faremo sconti a nessuno, abbiamo queste ultime quattro partite importanti con Brescia, Lecce, Sampdoria e Cesena. Con tutte le squadre faremo il nostro dovere.

Cosa vuol dire ai tifosi del Genoa, oltre ad amarli?

I tifosi del Genoa sono unici, è inutile fare retorica. Raccontavo a Ballardini come poteva essere l’ambiente del Genoa quando
è venuto qui e non ci credeva. L’ha provato dopo aver vinto il derby e dopo quella famosa partita che rimarrà memorabile con la Roma cosa vuol dire essere tifosi del Genoa o vivere la Gradinata Nord. E’ unico, le emozioni che ti danno loro non te le da nessuno. Sarà triste quando ognuno di noi se ne dovrà andare dal Genoa. Spero che non ci sia mai quel giorno.

[Andrea Oliveri – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]