Genoa-Lazio 3-2: Rigoni decisivo allo scadere

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logo-lazioDopo il capitombolo arrivato in casa contro il Chievo Verona, la Lazio crolla a tempo scaduto al Marassi, contro un Genoa che, dopo i tre punti conquistati all’andata, si conferma bestia nera e agguanta un 3-2 insperato a tempo scaduto. Gli uomini di Petkovic, dopo una prima frazione da film dell’orrore, erano riusciti a raddrizzare il risultato acciuffando il gol del pari, ma in un finale ricco di emozioni, hanno lasciato l’intera posta in palio ai padroni di casa, tornando nella Capitale a mani vuote.

PRIMO TEMPO – In un assolato Stadio Marassi e dalla buona cornice di pubblico, è la Lazio, quest’oggi in maglia bianca e pantaloncini celesti, a toccare il primo pallone. Dalla parte opposta risponde il Genoa nella classica tenuta rossoblù, pronta a dar battaglia tra le mura amiche. I primi minuti sono caratterizzati da un sostanziale equilibrio, con entrambe le formazioni che si scambiano il possesso palla, alla ricerca del varco giusto. Ma è il Genoa che passa in vantaggio al 16’: sugli sviluppi di un calcio d’angolo guadagnato da Kucka, Borriello è bravissimo a sfruttare un batti e ribatti in area di rigore e, a pochi passi dalla linea, spara una botta sulla quale Marchetti non può nulla. Dopo la rete del vantaggio, i liguri prendono coraggio e raddoppiano al 22’ con un capolavoro di Bertolacci, che dal limite trova l’angolo alla sinistra dell’incolpevole Marchetti, confezionando un 2-0 da urlo.

Stordita dal destro-sinistro genoano, la Lazio prova a rimettere insieme i cocci, abbozzando una reazione, ma il Genoa appare, al momento, in stato di grazia e non lascia spazio agli attacchi biancocelesti. A dieci minuti dalla fine del primo tempo, i padroni di casa non sembrano soffrire particolarmente la compagine romana, fin qui mai in grado di mettere paura al numero uno francese. È al 45’ che la Lazio fa registrare un’occasione degna di nota: Ledesma tenta lo schema su calcio di punizione ma un Gonzalez – in un’inedita versione tiratore – spara alto, mettendo praticamente fine alla prima frazione.

SECONDO TEMPO – Oltre al danno, la beffa. Al rientro dagli spogliatoi, Petkovic è subito costretto ad operare un cambio: fuori il panzer Miro Klose, che durante la prima frazione ha riportato una distorsione al ginocchio destro, dentro Libor Kozak, che avrà il compito di ridare vita ad un attacco spento e prevedibile. Nonostante i primi minuti siano appannaggio della Lazio, è il Genoa a creare il primo pericolo della ripresa: al 7’, Marco Rossi pesca Borriello in area di rigore, il 22 vince il duello con la difesa laziale e in avvitamento sfiora il terzo gol rossoblù. I biancocelesti si svegliano e al 13’ riaprono il match: Lulic dalla trequarti tocca morbido in area di rigore, la sfera scavalca la retroguardia genovese e arriva sui piedi di Sergio Floccari che addomestica il pallone e mette alle spalle di Frey. La rete del numero 99 dà coraggio agli ospiti, che macinano gioco alla ricerca del gol del pari. Petkovic prova a scuotere i suoi e richiama in panchina uno spento Ledesma, in favore di Cristian Brocchi. Lo stesso Brocchi che al 24’ è costretto ad abbandonare il campo dopo un bruttissimo fallo dell’ex Matuzalem – meritevole di qualcosa in più del cartellino giallo -, al posto del centrocampista lombardo, fa il suo esordio in Serie A Bruno Pereirinha.

Clamorosa occasione per la Lazio al 29’: Cana recupera una palla morta e serve di tacco Lulic, il bosniaco crossa e sui pugni di Frey, ma Konko non riesce a ribattere in rete, mancando la rete del pareggio. Superata la mezzora, i capitolini continuano a spingere sull’acceleratore, dimostrando ampiamente di meritare il pari su un Genoa rintanato nella propria metà campo. Pareggio che arriva al 37’: Borriello atterra Cana in area di rigore, Tagliavento concede il penalty e capitan Mauri – in assenza dei rigoristi Hernanes, Ledesma e Klose – spiazza l’estremo francese, regalando il 2-2 alla Lazio. Con una Lazio totalmente riversata in avanti, è il Genoa che rischia il gol del K.O. cogliendo una traversa con Kucka, abile a colpire di testa, sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto dalla trequarti. In un finale al cardiopalma, Federico Marchetti dimostra di essere il portiere più forte d’Italia, compiendo un vero e proprio miracolo al 48’, ma non può nulla trenta secondi più tardi, quando Rigoni, tutto solo in area di rigore, condanna la Lazio, beffando la difesa biancoceleste e regalando tre punti fondamentali per la salvezza del Genoa.

[Gianmarco Filizzola – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]