Handanovic: “Non dobbiamo accontentarci di quanto fatto o rilassarci”

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Il girone di ritorno, ormai, è alle porte e Samir Handanovic (nella foto Aic), portierone dell’Udinese che domenica a San Siro ha tagliato il traguardo delle 150 partite ufficiali in maglia bianconera, è carico come una molla. “Possiamo e dobbiamo fare ancora meglio dell’andata – ha detto lo sloveno -. Non dobbiamo sentirci appagati o rilassarci. Siamo consapevoli del nostro valore, ma tutti, io per primo, dobbiamo chiedere di più a noi stessi perché se è vero che il primo obiettivo è quello di arrivare il prima possibile a quota quaranta, è altrettanto vero che questa è una squadra che, nelle proprie corde, può fare più di altri 27 punti nel girone di ritorno”.

La memoria recente, però, non può non andare alla “pazza” gara del “Meazza”. “E’ vero è stata la partita più incredibile da quando sono a Udine – ha continuato Handanovic -. Ad un certo punto pensavamo di averla vinta, poi, sul 3-3, è subentrata un po’ di tensione, siamo tornati in vantaggio, ma non lo abbiamo gestito. L’umore in spogliatoio? Diciamoci la verità: quella gara, ormai, avremmo dovuto portarla a casa. A volte, però, in campo siamo ancora troppo buoni e ci manca la consapevolezza che per arrivare ai successi non serve giocare sempre un calcio champagne, ma basta gestire alcune situazioni che si creano durante lo sviluppo del match. Noi spendiamo tanto durante i 90 minuti ed è normale che, in certi frangenti, possiamo andare in difficoltà. Ecco, in quei momenti dobbiamo capire che le partite vanno gestite in maniera diversa, senza gettarsi, sempre e comunque, all’attacco. Sfortuna? Si, forse c’è stata un pizzico nella deviazione di Benatia, ma io non sono abituato ad aggrapparmi alla buona o cattiva sorte per analizzare i risultati”.

Domenica si va a Genova nella tana di quel “grifone” che, all’andata, rappresentò il primo, inatteso, stop dell’Udinese gestione Guidolin. “Non meritavamo di perdere, siamo d’accordo – ha concluso l’estremo difensore bianconero -. Ma secondo me anche quella partita può fungere da esempio di come non abbiamo ancora assimilato appieno una lezione e cioè che quando certe partite non si riescono a vincere, bisogna sapersi accontentare anche di un punto. La trasferta che ci attende è senza dubbio difficile e se è anche vero che il Genoa sta cambiando parecchio in questo mercato, non sono argomenti che ci devono interessare. Pensiamo solo a noi stessi e a preparare al meglio la partita”.

[Sito Ufficiale Udinese Calcio – Fonte: www.udinese.it]