Il gioco dell’Oca: Inter e Milan alla caccia, tra multe e dadi

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Prepariamoci a giorni di rilanci, corse e attese. Notizie, smentite e indiscrezioni raccolte tra le vie di Milano. Benvenuti nel mercato più pazzo del mondo, quello che si sta per scatenare per i corsi della città meneghina, pronta a tornare la capitale del Calcio come negli anni novanta, a suon di quattrini spesi per campioni o presunti tali.

Il nome più in voga, tra un Lamela che spunta e un Tevez che aleggia, è certamente quello di Paulo Henrique, detto Ganso, centrocampista offensivo in grado di coprire tutti i ruoli, da quello di esterno alto a quello di mezzapunta al servizio degli attaccanti. Qualità e quantità distribuiti su un fisico potente ma longilineo, che lo fa assomigliare molto al primo Rivaldo.

Milan e Inter sono disposte a fare carte false per acquistarlo, sebbene la cifra sia assolutamente fuori mercato. La scorsa stagione il Santos lo valutava circa diciotto milioni di euro: nel frattempo c’è stata la prima presenza con la nazionale di Mano Menezes, ma anche un infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi per sette mesi. Difficile valutare il suo cartellino trentacinque milioni di euro, considerando anche che il club di Vila Belmiro ricavò da Robinho – al tempo top player in Brasile – circa 30 milioni di euro. Realistica una valutazioni sui venti milioni (e non 35 come prospettati dalla stampa verdeoro), anche perché Ganso vuole andarsene e l’ennesimo rifiuto di apporre la firma sul rinnovo – appena prima della gara di Copa Libertadores contro il Colo Colo – suona come una sentenza.

Le motivazioni del club bianconero sono risibili – “Volevamo evitargli una contestazione in caso di sconfitta” -, così come sono discutibili le parole del presidente del Santos, Luiz Alvaro Ribeiro, il quale sarebbe pronto a denunciare le milanesi per il caso Ganso.

Insomma, difficile ancora decifrare l’enigma, ma pare che la casella giusta per chiudere il cerchio sia una: imboccarla porta alla fine del gioco – e dell’affare – tutte le altre portano a un mare di indiscrezioni. In un gioco dell’Oca che non conoscerà conclusione tanto presto.

[Andrea Losapio – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]