Inter: da un passato principesco a un futuro pazzo

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Il futuro dell’attacco interista sembra essere più chiaro. Giampaolo Pazzini, dopo essersi preso in maniera prepotente i tre punti dello scorso sabato a Cesena, si è forse preso il posto di titolare dell’attacco dell’Inter che verrà.

Il bomber di Pescia, acquistato lo scorso gennaio (con un occhio alla stagione 2011/2012) sembra destinato a prendersi i gradi di centravanti dell’Inter anche per i prossimi anni. Leonardo, dopo l’exploit pazzesco di sabato scorso, sembra non avere dubbi di sorta: l’ex Sampdoria deve essere utilizzato come boa centrale, come finalizzatore, come uomo d’area di rigore. Su quattro cross ricevuti, due hanno centrato il bersaglio grosso e lasciato Antonioli di sasso. Giampaolo si è così ripreso da quel letargo durato 40 giorni e si è preso le chiavi dell’attacco nerazzurro.

Sarebbe impossibile, al momento, tenerlo fuori. Leonardo sfrutterà così al meglio la forza d’urto del Pazzo, letale in area di rigore. Ricordo pochissimi attaccanti in grado di finalizzare al meglio quelle poche palle che piovono in area di rigore. Un misto tra Aldo Serena (quello dei tempi buoni) e Roberto Boninsegna, dal quale prende l’ottimo tempismo che gli permette di anticipare i difensori, col suo terzo tempo, neanche fosse Michael Jordan, che con la sua maglia numero 23 dei Chicago Bulls, negli anni 90, buttava giù i canestri delle arene NBA. Pazzini è il futuro. Il suo adeguamento alla grande squadra sta avvenendo in maniera ottimale. E’ riuscito da subito a mettersi a disposizione della squadra, a trovare l’intesa con i campioni nerazzurri, ovvero Eto’o e Sneijder, e cosa ancora più importante, finché la squadra è rimasta in carreggiata e in condizione, ha sempre segnato gol importanti.

Se da un lato Pazzini scala le classifiche di gradimento di Leonardo, Diego Milito pian piano perde posizioni. Lo so, dobbiamo essere eternamente grati al bomber di Bernal, colui che ha realizzato il sogno di ogni interista, un sogno lungo 45 anni, ma arriva il momento in cui il campione (e Diego, anche se in maniera tardiva, lo è), deve ponderare il suo futuro. Certo, gli infortuni hanno reso negativa la sua stagione e triste il nostro cuore. Troppo duro vedere Diego capace di sbagliare gol incredibili per un attaccante del suo livello, gol che lo scorso anno realizzava bendato.

Il Principe è parte della storia passata nerazzurra. Si dovrà valutare se può essere ancora parte del futuro. Un futuro che non sembra essere chiaro. Se da un lato il tifoso interista aspetta Diego, forte di quell’infinita gratitudine, dall’altro la dirigenza deve optare sempre per il bene della squadra e per il bene del campione. Si lavorerà perciò per trovare la soluzione migliore, quella che possa soddisfare al meglio le due parti. Scontato che a un Pazzini del genere non si può certo dire di stare in panchina. Panchina, quella sconosciuta per Milito, abituato a giocare sempre da titolare. Si cercherà la soluzione migliore per il bene dell’Inter, di Pazzini, in rampa di lancio verso il momento top della sua carriera, e di Milito, per poter conservare di lui un ottimo ricordo, incancellabile come quella notte del 22 maggio 2010. Parte di un passato glorioso. Ora si deve costruire il futuro, pazzo sì, ma sempre più roseo.

[Alberto Casavecchia – Fonte: www.fcinternews.it]