Inter: ecco Sneijder, 4-4-2 o 4-3-3?

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Wesley Sneijder è quasi pronto. L’olandese, ai box per i soliti problemi muscolari dalla serata nera dell’eliminazione in Champions per mano dell’Olympique Marsiglia, è ormai in rampa di lancio ed è altamente probabile una sua convocazione per la trasferta di Firenze. I dubbi permarranno fino a sabato, giorno della rifinitura e della consegna della lista dei convocati. Solo in quei momenti si saprà con certezza se il talento di Utrecht farà parte o meno della spedizione nerazzurra che tenterà di portar via il bottino ricco dal Franchi.

TOP WES – La certezza è che quando Stramaccioni riavrà Sneijder, lo riavrà con una condizione prossima al cento per cento. È successo con Guarin (out da novembre) ed è successo con Alvarez (in campo 76 minuti alla prima dopo l’infortunio). Ormai non si anticipano gli step e quando lo staff medico restituisce un giocatore all’allenatore, lo fa solo nel momento in cui questi è pronto a disputare anche l’intera gara. Ovviamente discorso a parte merita il ritmo partita, che te lo dà solo la gara vera.

CRISI DI RIGETTO – Ciò premesso, in molti temono il ripetersi della situazione paradossale venutasi a creare con Claudio Ranieri. Nella gestione testaccina, infatti, dopo le sette vittorie consecutive e, più in generale, un lungo periodo comunque positivo, il rientro di Sneijder coincise con l’inizio della fine. Il 4-4-2 di stampo romano, di fatto, non digerì mai l’ingresso del talento orange e ci fu quasi una ‘crisi di rigetto’. Seconda punta, trequartista, esterno alto: Ranieri le provò tutte, ma l’Inter perse partite e identità. E lui perse la panchina.

L’ORA X – L’ora X adesso si avvicina anche per Stramaccioni, che con il suo fresco 4-3-3 ha trovato un equilibrio più o meno stabile, che ha fruttato 7 punti in tre gare. C’è chi parla di cambio di modulo con il rientro dell’olandese, proprio per far girare tutto il complesso attorno al numero 10. Niente più 4-3-3, ma 4-3-1-2 oppure 4-2-3-1. proprio tornando all’idea tattica utilizzata con la Primavera nerazzurra. Può darsi. Ma attenzione a non dare per morto troppo presto questo 4-3-3 che ha ridato lustro a Zarate e garantito in mezzo fosforo (Stankovic, Cambiasso) e polmoni (Poli, Guarin, Obi).

E SE FOSSE ANCORA 4-3-3? – A sostegno di tale tesi, una frase dello stesso Stramaccioni sottovalutata dai più. Alla domanda su quali fossero le alternative a Zarate, Alvarez e Forlan, Stramaccioni in conferenza rispose: “In effetti, in un 4-3-3, sono loro i più adatti a ricoprire il ruolo di esterno alto. Però non è detto che non possa utilizzare un esterno meno offensivo nel tridente qualora in mezzo uno dei tre mediani avesse un altissimo tasso di qualità”. Dopo un rapido screening della rosa nerazzurra, ci accorgiamo che c’è solo un centrocampista con le caratteristiche descritte da Stramaccioni: Wesley Sneijder. L’idea, ipotizzando, potrebbe essere quella di affiancare un esterno più difensivo a Zarate e Milito. In tal modo, Sneijder potrebbe trovare posto nei tre di metà campo, salvaguardando il 4-3-3 che tanti buoni frutti ha dato finora.

[Alessandro Cavasinni – Fonte: www.fcinternews.it]