Inter-Juventus 1-2: i bianconeri vendicano la gara d’andata

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logo-juventusVendetta riuscita: la Juventus supera l’Inter a “San Siro” e si toglie di faccia lo schiaffo dell’andata, quando i nerazzurri avevano vinto a Torino e bloccato la lunga striscia di imbattibilità bianconera. Di Palacio l’illusorio pareggio nerazzurro, intermezzo alle reti di Quagliarella e Matri.

Tutto come previsto per le formazioni: Stramaccioni non ha resistito ed ha schierato subito il rientrante Samuel, optando per la difesa a 3; Conte ha fatto lo stesso con Chiellini, risparmiato dalla Nazionale per i problemi alle caviglie. Palacio-Cassano per il primo, per il leccese Matri-Quagliarella.

E, tempo di fare conoscenza con il manto erboso di “San Siro” reso insidioso dalla pioggia milanese, proprio l’attaccante napoletano, preferito nelle ultime ore del pre-gara a Giovinco e liberato da un velo intelligente del compagno di reparto,, ha centrato l’incrocio dei pali, con una conclusione a girare dal limite dell’area nerazzurra. A sorprendere Handanovic, un’impercettibile quanto probabilmente decisiva deviazione di Samuel.

Sempre una deviazione, dall’altra parte del campo, stava per favorire un diagonale basso di Cassano, sul quale però è comunque arrivato un Buffon attento, poi prodigioso nel riflesso con cui ha tolto dalla porta un colpo di testa ravvicinato di Palacio. A quel punto, la partita è esplosa: ritmo altissimo, scontri duri, azioni da un versante all’altro.

L’Inter si è gettata avanti, compatta, soprattutto per linee verticali; la Juventus, attenta in difesa, ha concesso agli avversari il pallone, rendendosi pericolosa una volta recuperato. In contropiede, illuminati da un Pirlo abbastanza libero e quindi a tratti di devastante bellezza, la squadra di Conte si è fatta pericolosa prima con Matri (sbilenco il suo tentativo al volo su lancio di Marchisio), poi con Vidal (troppo lento nel calciare e poi, forse fermato irregolarmente da Handanovic), infine con lo stesso regista della Nazionale (tiro dalla distanza respinto dal portiere). Di marca nerazzurra, invece, l’ultimo sussulto: girata di testa di Palacio, troppo lenta per impaurire Buffon, normalmente, figurarsi in giornate di grazia.

Focoso il primo tempo, incandescente il secondo. L’Inter, trovata nuova verve con l’inserimento di Guarin per uno spento Alvarez, ha ripreso fin da subito a martellare, costringendo i bianconeri a perdere molti palloni o, per timore di innescare ripartenze, a tentare conclusioni solo dalla distanza (unico tiro decente, quello di Padoin, troppo centrale, al 6′). Nell’aria e meritato, il pareggio nerazzurro è giunto così al 10′: Cassano per l’accorrente Palacio, che con il controllo ha fatto fuori l’intera difesa juventina prima di battere Buffon. Mentre “San Siro” diventava una bolgia e Stramaccioni ed i suoi fantasticavano una rimonta completa, gli uomini di Conte non si sono scomposti: hanno prima provato a bucare dal fianco destro dell’Inter, con ancora Padoin al calcio, poi si sono dedicati al versante opposto. E da lì, al 16′, è arrivato il nuovo vantaggio: incursione di Quagliarella e assist al centro per Matri, lesto e cinico nel colpire sottoporta.

Sorpresa dalla presta reazione della Juventua, la compagine nerazzurra ha impiegato qualche minuto di troppo per riprendere in mano le redini del gioco e, quando ci è riuscita, è proceduta a strappi. Protagonista Cassano, che ha impegnato Buffon con un tentativo su azione da angolo e mandato in tilt Chiellini, scomposto nel frenarlo con il tacco, non falloso secondo arbitro e giudice di porta. Ma Cassano è diventato suo malgrado decisivo soprattutto nel finale, quando si è fatto male al ginocchio sinistro nel cercare di superare un avversario. Appena esauriti i cambi con l’ingresso di Rocchi, l’Inter è rimasta praticamente in dieci e si è aggrappata a Guarin, residue energie e tanto cuore. Ma la Juve, aiutata dalla fisicità di Pogba, non ha più rischiato.

Vendetta riuscita: vittoria, applausi e potere della calma. Se contro il Bologna, si parlò di Conte per l’esultanza eclatante, adesso se ne ricorderà l’abbraccio ad un Cambiasso autore, proprio sul triplice fischio, di un’entrata da macellaio sul malcapitato Giovinco. Rosso per lui (e, si prevede, un bel numero di giornate di squalifica), onore al tecnico bianconero. Clima pasquale rispettato.

[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]