Juve, pioggia di milioni: parte la caccia a tre fenomeni e un’utopia

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La giornata di ieri, rischia di diventare decisamente fondamentale per il prossimo futuro della Juventus.

Dopo i tentativi, sempre falliti, o comunque rimandati di un aumento di capitale in chiave mercato effettuati nel corso della stagione ed in particolare poco prima della fase clou del mercato di gennaio; ieri il Cda bianconero ha approvato il piano triennale di rilancio presentato da John Elkann con la conseguente ricapitalizzazione pari a qualcosa come 200 milioni di euro.

Una cifra che permetterà a Marotta di portare avanti, o almeno di provarci, trattative importanti con l’obiettivo di riconsegnare la Juventus al gotha del calcio italiano prima, ed europeo poi. Gli obiettivi grossi, del resto, sono stati identificati già da tempo, e per quanto difficili si tenterà di perseguirli ugualmente. Per la linea mediana, il sogno è senza dubbio Fernando del Porto. Il brasiliano piace a molti, se non a tutti, e difficilmente sceglierà una squadra che non parteciperà alla prossima Champions League, e forse nemmeno all’Europa League, come sua destinazione. Tuttavia un tentativo anche piuttosto serio sarà effettuato. Discorso simile a quello di Aguero.

El Kun vuole vincere, partecipare alla massima competizione europea per trovare la definitiva consacrazione anche in ambito continentale. La Juve in questo momento non sembra la scelta più consona alle sue ambizioni, anche se Marotta potrebbe vantare solidi argomenti (economici) per minare le convinzioni dell’argentino. Più facile, da questo punto di vista, arrivare a Javier Pastore. Zamparini non ha preclusioni: basta pagare. Il ragazzo ha fatto sapere più volte di gradire anche una big italiana, pur avendo il sogno di approdare in Spagna. Si può fare, vediamo a che prezzi. Impossibile, invece, che il prossimo allenatore bianconero possa essere Andre Villas Boas.

Per quanto la Juve possa farsi sotto con il Porto, Pinto da Costa ha ampiamente confermato le volontà del suo tecnico, informando tutti i corteggiatori che se ne riparlerà il prossimo anno. A meno che non si decida di far fronte alla clausola rescissoria di 15 milioni, uno in meno di quelli pagati dal Real Madrid per portare via Mourinho all’Inter. Fatte le debite proporzioni, meglio aspettare dodici mesi, magari con il protagonista dell’investimento deciso più di adesso ad affrontare il grande passo.

[Gianluigi Longari – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]