Juve, siamo alle solite: parlo ai tifosi. Leo come Capello? Fate i bravi… Le verità di Ibra-Pato e l’assurdità della radiazione fantasma

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Sarebbe bello, ogni tanto, nel nostro consueto appuntamento settimanale, avere la possibilità di variare tematiche e considerazioni relativamente a quanto il campionato italiano ci offre settimanalmente. Invece no. E la monotematicità, non dipende certo da una mia volontà, quanto piuttosto da risultati che continuano a ripetersi con inquietatnte continuità.

Il riferimento, ovvio ed inevitabile, va tutto alla Juventus. Già tante volte, nel corso della stagione, ho avuto maniera di sottolineare le carenze strutturali bianconere, soprattutto in seguito a partite in cui avrebbero dovuto “mangiarsi erba ed avversari”, e che invece hanno avuto il risultato di confermare ed incentivare dubbi ed idee che chi vi scrive aveva già anticipato mesi e mesi orsono.

Invece di ricostruire, la dirigenza attuale, sicuramente agendo in buona fede ha però trovato come unico risultato quello di devastare le poche strutture a livello tecnico su cui la rosa juventina avrebbe potuto contare. L’assurdo conclamato, è stato quello di spendere e spandere per quattrodici giocatori medi e Milos Krasic (unico che salvo da questo scempio), non trovando poi la minima idea per riuscire ad assemblare qualcosa di duraturo. Senza basi non si va certo lontano, e questa squadra sembra davvero non averle.

Quello che manca principalmente è la personalità: pochi, pochissimi sono i giocatori ad avere uno spirito vincente, pugnace, da Juve. Questa squadra è invece una provinciale nemmeno troppo di lusso, capace di trovare gli stimoli per fare bene solo quando si trova ad affrontare una grande squadra. E’ successo con l’Inter, probabilmente accadrà anche sabato contro il Milan, ma non è certo da qui che si possono trarre indicazioni utili per un futuro che lascia ben poche speranze se l’andazzo non cambierà. La mia unica sofferenza è per i tifosi, che si meritano tutte le soddisfazioni del mondo ma che invece dovranno accontentarsi di un quinto posto se il finale di stagione dovesse prendere una piega positiva. Non credo servano commenti. Preferisco rinnovare i miei complimenti a Di Vaio, che ha dimostrato a tutti di essere un centravanti di spessore assoluto.

Tornando al passato, mi sovviene accompagnato da un inevitabile sorriso, il parallelismo che molti media stanno facendo tra Leonardo e Fabio Capello. Se il brasiliano riuscirà a spezzare le reni al Genoa menomato che si presenterà a San Siro senza tre pilastri e senza allenatore, partiranno le fanfare condite da questi paragoni fuori luogo. I confronti si fanno alla fine, non prendendo una quota di partite che fa comodo solo a chi questi paragoni li vuole sponsorizzare. Capello è uno dei migliori allenatori della storia del calcio, Leonardo deve ancora dimostrare di essere degno della panchina su cui siede. Voliamo bassi e facciamo i bravi.

Mi fa immenso piacere, invece, la risposta che ha dato il campo a chi insisteva cocciutamente a considerare Ibrahimovic e Pato come due giocatori incompatibili, non comprendendo invece che proprio lo svedese e gli spazi che riesce ad aprire nelle difese avversarie sono quanto di meglio ci possa essere per favorire le caratteristiche del numero 7 rossonero. E’ tutta questione di forma, adesso Pato è in condizione, ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti, così come le opinioni dei “lungimiranti” che li vedevano tanto in difficoltà. No comment.

Chiudo commentando l’assurda indiscrezione realtiva ad una mia possibile radiazione. In primis: radiare da cosa? Io mi sono dimesso nell’estate del 2006, sarebbe come se radiassero ognuno di voi lettori dall’albo degli avvocati, pur essendo voi banchieri. Capito il controsenso? Se a ciò aggiungiamo che il Bologna che si costituisce come parte lesa, ha avuto ben cinque contatti con i designatori, che il Parma nella figura di Arrigo Sacchi (ora in Federazione, per inciso) orchestrava colloqui tra i designatori stessi e l’ex presidente Tanzi; che l’ex presidente della Figc Carraro chiedeva agevolazioni per la Lazio; che Facchetti aveva contatti telefonici con Bergamo proprio come quelli che rinfacciano a me… Mi sembra davvero inutile commentare oltre!

[Luciano Moggi – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]