Juventus, il punto: tanti grossi nomi ma arriva solo Anelka

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Tra poco compirà un anno una delle più infelici frasi di Giuseppe Marotta: . Ricordate? Ebbene, un anno dopo, con le ceneri del mercato di gennaio fumanti, siamo ancora qui ad aspettare un colpo, un colpetto, un colpino. Ma anche meno. Forse i tifosi si sarebbero accontentati pure di un giocatore e basta. E invece niente. Niente di niente se non uno come Anelka che, con tutto il rispetto, aveva già staccato la spina in Europa per poi andare a giocarsi gli ultimi spiccioli di carriera in Cina. Il mercato di gennaio del resto fa il paio con quello di agosto quando a fronte dell’attaccante promesso arrivò il generoso Bendtner.

La cronistoria di questo anno di inutile ricerca di una punta vera, di un killer d’area di rigore, di un campione in attacco, è la cronaca di un disastro di mercato. Unico nel suo genere. Ci vengono in mente certe imprese dell’Inter dell’inizio dell’era Moratti.

Ebbene, la Juventus ha cercato diciotto giocatori. Naturalmente sono diciotto anche i rifiuti o le mancate intese economiche o semplicemente i problemi di budget, d’accordo. Ma anche di strategie, di tempistica, di opportunità e di alleanze di mercato, di errori a ripetizione. Se è vero come è vero che Giovinco è costato dodici milioni forse i soldi c’erano. Ecco, appunto.

Tutto cominciò con Jovetic. La scorsa primavera la Juventus si è buttata pesantemente sul montenegrino e sul suo procuratore. Sappiamo tutti come è andata a finire. Quando la Fiorentina ha scoperto il gioco, ha sbandierato il suo contratto quinquennale in faccia alla Juve e incatenato Jo-Jo. Forse bastava trattare direttamente con Andrea Della Valle. Forse.

Poi una sarabanda di nomi, di tentativi, di telefonate, di incontri, di illusioni. Fari accesi su Van Persie prima, Suarez poi. Ma anche Aguero e Sanchez chiesto al Barcellona. E poi la pazza idea Cavani nata e morta in pochi giorni, fino alla clausula rescissoria da 63 milioni. Marotta ha bussato in ordine sparso anche per Levandosky, Iguain e Benzema. A volte abbiamo l’impressione che sia stato aperto l’almanacco in ordine alfabetico. Marotta non si è fatto mancare niente, anche una telefonata a Pazzini con l’ipotetico scambio con Matri. Nada de nada.

La comica finale è stata l’assalto al bollito Berbatov scippato alla Fiorentina e poi perso prima di cominciare la trattativa sull’ingaggio. A Marotta non è rimasto altro che strappare Belfodil al Siena all’ultimo secondo di mercato. Chapeau. Contando, siamo già a undici giocatori pensati-contattati e poi persi, uno solo preso.

Ma la rumba, dietro l’insistenza di Conte che vede una squadra costruire tanto e mancare troppi gol, è ricominciata subito dopo la chiusura del mercato estivo. L’idea Drogba è di ottobre. Il giocatore dice sì, la Juve gli piace. I bianconeri sono felici, ma quando scoprono che l’ivoriano è irremovibile, che non riescono a farlo recedere dall’anno e mezzo di contratto richiesto a fronte dei sei mesi proposti, pensano di prenderlo per sfinimento negli ultimi giorni di mercato. Invece Drogba è uno tosto, piuttosto va a giocare in Turchia sbugiardando tutti sul fatto che la sua squadra cinese di Canton non l’avrebbe mai svincolato. Errore, Drogba da tempo aveva il cartellino in mano, bastava fargli il contratto che voleva. E siamo a dodici giocatori svaniti.

Così, navigando senza rotta, Marotta ha provato a riprendersi Gabbiadini e Immobile, prestiti eccellenti. Bologna e Genoa hanno risposto picche. Porte chiuse anche per Borriello, un altro cavallo di ritorno. Il Lione non ha mollato in prestito Lisandro Lopez, la trattativa è andata avanti due settimane senza uno sbocco. Anche l’Atletico Bilbao, furioso con la Juve che gli ha portato via LLorente a parametro (questo sì per giugno) non ha mollato il suo bomber adesso, rinunciando a quattro milioni. Gli spagnoli hanno preferito perdere tutto pur di far dannare la Signora. E ci sono riusciti.

Ecco allora il colpo della disperazione tentato in extremis: provare con il Parma per Belfodil. Ma Ghirardi non è mica matto. Il suo francesino non è mica Giovinco, da Parma non si muove e il prezzo salirà ancora.

Così alla Juve non resta che sperare nella resurrezione di Anelka che, detto tra noi, non si accontenta poi di spiccoli o di elemosine. Se è ancora un giocatore lo sapremo presto. Auguri.

Comunque con Belfodil sono diciotto i di un mercato bianconero che ci consegna una Juventus incapace di prendere giocatori veri, ma bravissima a pagare bene Peluso, Padoin, Giaccherini e roba del genere. Unica eccezione dell’ultimo anno Pogba, un grande colpo. Ma come avranno fatto?

[Enzo Bucchioni – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]