Juventus-Milan 3-2: premiato il forcing bianconero di metà ripresa

230

logo-milanLo Juventus Stadium ospita, in uno dei due posticipi che chiudono la settima giornata, un match che possiamo definire il ‘clasico’  della nostra serie A, si sfidano infatti Juventus e Milan che conservano in bacheca ben 101 trofei. Spesso è stata una partita-scudetto, in questo caso arriva troppo presto per avere una simile importanza, ma, di sicuro, per entrambe rappresenta un crocevia importante della stagione. Assai distanti tra loro (16 punti per i bianconeri, 8, la metà esatta, per i rossoneri) e reduci da due pareggi in Champions League che hanno fatto storcere il naso a tutti, nessuna delle due può permettersi un passo falso, i campioni d’Italia per rimanere nella scia delle dominanti Roma e Napoli, i meneghini per non perdere ulteriore terreno in classifica. Tante le assenze, e certo assai importanti, da una parte e dall’altra, citiamo giusto Vucinic e Lichtsteiner, tra i padroni di casa, e Balotelli e Kakà, tra i rossoneri (anche se De Sciglio, El shaarawy e Pazzini il Milan non può permettersi di regalarli a nessuno, figuriamoci alla Juve!).

Il match inizia sotto una pioggia battente e  in modo sorprendente ed inatteso, il Milan batte infatti il calcio d’inizio, tre passaggi e la palla arriva al limite dell’area a Nocerino che calcia malissimo, il tiro si trasforma però in un assist perfetto per Muntari che, solo in area, realizza calciando di prima intenzione, 1-0 e gol quasi da record di velocità. La Juve ci mette 5 minuti per incassare il colpo e poi inizia ad assaltare il fortino eretto, troppo rapidamente, dai rossoneri. Al 7′ Marchisio pesca solo in area Quagliarella che si coordina e calcia, una zolla malandrina gli fa rimbalzare male la sfera che se ne va alta sopra la trasversale, passa un minuto e ci prova Asamoah, appena fuori dall’area, Abbiati è attento ed alza sopra la traversa, al 10′ è la volta di Chiellini a provarci dal limite, Abbiati risponde ancora presente deviando in corner. Il Milan non riesce ad uscire, la Juve attacca a pieno organico, al quarto d’ora Tevez si invola verso l’area, tenta la scivolata De Jong che pare fermarsi in tempo, l’argentino rovina a terra e l’arbitra decreta la punizione dal limite con giallo per De Jong. Si incarica della battuta Pirlo che scavalca la lunghissima barriera battendo Abbiati con un tiro molle e centrale che il portiere tocca ma senza la necessaria decisione, 1-1 e parità ristabilita. I bianconeri continuano ad attaccare, ma i rossoneri finalmente avanzano un po’ il baricentro e riescono ad orchestrare un possesso palla tranquillo e sicuro, ma piuttosto stucchevole e tutt’altro che pericoloso, che almeno ha il merito di spegnere l’ardore degli avversari che diminuiscono l’intensità delle loro azioni non riuscendo più a pressare e riconquistare palla con costrutto. Al 25′, dopo un lungo possesso palla,  la sfera arriva a Zapata che avanza e calcia dai 25 metri, la traiettoria è a scendere e rimbalza proprio vicino a Buffon che si distende in tuffo e riesce a mettere in corner. L’intensità della pioggia cresce ancora rendendo il campo scivoloso e muovere la palla sempre più complicato, crescono gli errori, diminuiscono le giocate di classe e le occasioni da gol. Al 41′ protesta la Juve per una spinta in area di Constant ai danni di Tevez, la squadra arbitrale lascia correre.

La ripresa inizia con lo stesso copione della fine del primo tempo con il Milan che fa possesso palla e la Juve che aspetta, ci prova subito Montolivo che fa solo il solletico a Buffon. La risposta della Juventus è il solito cadeau degli sciagurati difensori rossoneri che regalano a Vidal una palla comoda al limite dell’area, il tiro del cileno andrebbe fuori Abbiati ci mette la mano regalando un corner, sugli sviluppi del medesimo Mexes assesta un pugno sulla schiena di Chiellini, nessuno vede niente…! Al 7′ gran palla di Matri che pesca Robinho, solo in area, il tiro del brasiliano è deviato in corner da Buffon in uscita bassa, Conte provvede al primo cambio del match, fuori Padoin e dentro Pogba. Smette di piovere e si spegne il Milan che non riesce più a tenere la palla e concede sempre più campo ad una Juve cui l’ingresso di Pogba regala nuova forza ed entusiasmo. Per due volte ci prova Asamoah dal limite ma non trova lo specchio della porta, i rossoneri rispondono con un tiraccio di De Jong che si perde lontano dai pali. Una pallaccia di Zapata mette in difficoltà Montolivo che perde palla sulla trequarti, la sfera viene subito dirottata su Giovinco, appena entrato per Quagliarella, che entra in area e batte Abbiati con un tiro potente, 2-1 e J-Stadium in delirio al 24′. Allegri prova la carta Niang che entra per Nocerino. I rossoneri affondano, incapaci di reagire, i reparti si scollano, il ritmo scema, gli errori si moltiplicano, un’altro fallo gratuito di Mexes su Giovinco ai 20 metri gli costa il secondo giallo e l’automatico rosso, batte la punizione Pirlo, Abbiati è battuto, lo salva la traversa, ma, sulla sfera vagante, il più lesto è Chiellini che in scivolata impatta di destro ed insacca, quasi dal limite, nella porta sguarnita, 3-1 e partita in ghiaccio al 30′. Al 44′ una palla recuperata sulla fascia da Muntari permette al ghanese di esplodere un gran tiro dai 20 metri, che, sfiorato da Bonucci, supera Buffon, 3-2 e 4 minuti di speranza. Al 49′ sugli sviluppi di un corner Zapata, in tuffo di testa, alza sulla traversa.

Vince dunque la Juventus, come da pronostico, e con pieno merito, nonostante i rossoneri fossero passati in vantaggio dopo appena 28 secondi, ma incapaci, dopo un primo tempo tutto sommato più che sufficiente, grazie ad un lungo possesso palla, anche se del tutto innocuo, di reggere al forcing dei juventini a metà ripresa. Siamo alle solite, la squadra, ancora largamente incompleta, pecca di leggerezza nei momenti topici del match sbandando e commettendo errori che facilitano le segnature avversarie e questa volta il colpo di coda finale è arrivato solo in parte. Le prime si allontanano sempre di più, la sosta regalerà il ritorno di quasi tutti i lungodegenti in infermeria, ma la frittata è ormai fatta. Dispiace perchè la Juventus di stasera è sembrata tutt’altro che irresistibile, per carità sempre tignosa e feroce, ma solo per pochi momenti, accontentandosi per lunghi tratti del match di aspettare bassa.

[Giuseppe Floriano Bonanno – Fonte: www.ilveromilanista.it]