Che aveva evidentemente indisposto molto il regista, seguito senza un attimo di sosta, non di meno Conte: «Non è semplice fare calcio con otto giocatori marcati a uomo, come è successo contro l’Hellas. Siamo soltanto alla quinta giornata, eppure c’è già la necessità impellente di difendersi a oltranza per conquistare punti preziosi». Situazione che, secondo l’allenatore, si rinnoverà stasera al “Bentegodi”, contro «la squadra di Sannino che, a quanto pare, utilizzerà il 5-3-1-1: capita sempre più spesso che i nostri avversari contro di noi cambino modulo».
Al di la’ degli uomini, però, la Juve dovrà cambiare atteggiamento per mutare la dinamica delle ultime partite: «Siamo andati sotto per tre volte consecutive, contro Inter, Copenaghen e Verona: mi auguro non diventi un’abitudine. Dobbiamo migliorare sui calci da fermo, così come non possiamo più aspettare di prendere un cazzotto prima di darne due ai nostri avversari».
Reprimenda con precisazione: «Ero comunque più preoccupato quando, nonostante pochi tiri in porta, avevamo battuto la Lazio 4-0 in Supercoppa e 4-1 in campionato. In quella occasione avevo infatti parlato di risultato ampio e bugiardo, perché quella Juve non mi aveva per niente soddisfatto. Preferisco tirare 52 volte in porta per fare appena 3 gol, come è successo con Copenaghen e Verona, un po’ per sfortuna e un po’ per bravura del portiere avversario, quindi». Purché si vinca, ovviamente.
[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]
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