La ricetta di Lanza “salva calcio”

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Il calcio è infetto dovunque, quanto meno – anche per quanto riguarda le attività e le imprese dei più grandi club (non solo in Italia) – chiacchierato e sospettabile. Ne è una conferma l’indagine su Antonio Conte, innocente fino a prova contraria, uno dei volti più puliti del football e trainer della squadra che ha vinto l’ultimo campionato. L’infezione irrompe dovunque, lambisce chiunque: non è proprio, come dicono a Roma, che “er più pulito ci ha la rogna”, ma il virus della corruzione è devastante.

Amo il calcio da quando andavo alle scuole elementari e di corruzioni ne ho viste tante. Episodi limitabili, però, per quanto clamorosi. Con l’exploit delle scommesse sul calcio, il fenomeno rischia di essere micidiale, più o meno come è stato con il pugilato in America. Se non esiste credibilità, qualsiasi gioco va in malora, non solo nello sport, ve lo dice uno che s’intende anche di roulette e di black-jack e di poker, e qualche volta di giochi d’amore.

Cosa si può fare dunque per salvare la credibilità dello sport più amato dagli italiani? La mia ricetta è semplice è drastica:

1. mandare a quel paese il criterio della responsabilità oggettiva e del “non poteva non sapere”, sia perchè non è giusto sia perchè, altrimenti, quasi tutti essendo implicati o implicabili, non si riesce a confezionare i campionati.

2. massima severità per le responsabilità individuali, senza guardare in faccia nessuno, che siano anche i big e i proprietari dei club, famosi dirigenti e allenatori, popolari calciatori, ecc. Radiazioni, squalifiche a vita, squalifiche pesanti, ecc.. Vietate le scommesse in maniera assoluta ai tesserati (il divieto al momento esiste solo per il proprio club). E pene certe, da scontare senza indulgenze.

3. inchieste rapide, trasparenti, senza rinvii per motivi di opportunità. Non mi convince ad esempio, che i botti quest’anno siano stati rinviati, come si dice, alla fine della stagione.

Tutto qui. Non è molto e non è poco. Ma è ragionevole. Ve lo dice uno col cuore sanguinante perché il “suo” Genoa si trova ancora una volta, temo, negli impicci. E lo dico ai tifosi di cuore fedele, quelli che non tradiscono mai. A costo di prendere legnate, non facciamoci prendere per i fondelli. Fermiamo l’infezione e il contagio.

[Cesare Lanza – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]