Lazio: le quattro “colonne” di Petkovic …

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Non venderà i suoi campioni. In passato l’ha fatto, ma in questa sessione di mercato, sulla colonnina cessioni c’è scritto 0 euro incassati. La stessa cifra che c’è scritta su quella acquisti, tanto per intenderci. Petkovic aveva già abbondantemente glissato sul mercato: si sarebbe affidato agli uomini a sua disposizione, ed è quello che farà. Niente pugno sul tavolo: low profile, e lavorare. C’è un Hernanes da rivitalizzare, Lulic da sfruttare al top, Klose da far segnare a rotta di collo, ed Ederson che deve illuminare le platee anche in Serie A, come riporta Il Corriere dello Sport. Dei 4 acquisti che la piazza chiede, ne arriveranno in maniera prioritaria probabilmente due, e ad essere puntellata sarà la difesa: un terzino, ma solo in caso di interessante occasione, e un centrale difensivo. Per il resto, un centrocampista centrale e una punta sembrano lontani, e davanti a condizione di cedere qualcuno.

KLOSE – Fino ad ora, complice la vacanza post-Europei, non è ancora andato a segno. La grande speranza di Petkovic si chiama Miro Klose, alla seconda stagione italiana, la più difficile, quella della conferma. Mancano dieci giorni al tedesco per tornare in forma partita, ma sulle sue spalle c’è tutto il peso dell’attacco biancoceleste. L’anno scorso la società gli affiancò Cissè, con i risultati ricordati. Quest’anno ha Zarate, Floccari, Rocchi e Kozak a supportarlo. Se Petko dovesse puntare sul modulo ad una sola punta, dovrà pensarci lui. 34 primavera, ma punta agli Europei. Il secondo anno è sempre il più difficile, se dovesse segnare ancora, e magari superare i 13 gol della scorsa stagione, la sua candidatura per Brasile 2014 sarebbe d’obbligo.

LULIC – Ha pagato la preparazione pesante, le gambe non rispondono ai soliti ritmi, alti, altissimi, della scorsa stagione. Senad Lulic c’è, è pedina fondamentale per Petkovic, che sa come sfruttarlo, sa come fargli affondare le corazzate avversarie accerchiandole dalla sua fascia di competenza, la sinistra. Può giocare terzino, esterno, ala offensiva, persino nel tridente se Petkovic dovesse chiederglielo. “Arriverà il suo momento. Con una preparazione cosi pesante è diventato un diesel”. Due mesi out lo scorso anno, addio Champions. Il destino gli ha rimesso davanti Petkovic, con lui in panchina ha segnato in 3 stagioni 22 reti. Petkovic lo ha lanciato, e ora pretende risposta adeguate, vuole vedere i frutti. Secondo anno anche per lui, il più difficile. Sta a Lulic riconfermarsi.

HERNANES – Fine stagione a dir poco deludente, Reja che lo rispediva in panchina a partita in corso quasi sempre, poco incisivo, ben lontano dal campione ammirato all’arrivo a Roma. Il secondo anno, baby, è duro. Ma il profeta contro il Malmoe ha finalmente trovato una collocazione tattica che gli si confà, mezzala sinistra, dopo un precampionato grigio. L’arrivo di Ederson e le richieste di Petkovic lo hanno fatto sentire spaesato, le voci di mercato crescenti lo hanno infastidito. “Hernanes resta”. Questa l’ultima parola di Lotito, il 31 agosto si avrà matematica conferma. Terzo tentativo, terza stagione: il brasiliano vuole la Champions, giocare sul palcoscenico che conta, non vuole più aspettare. E proverà ad agguantarla con la Lazio.

EDERSON – Figlio unico di questa campagna acquisti, di certo unico volto nuovo (è rimasto anche Candreva, già apprezzato la scorsa stagione), mister “sono un numero 10, ma ho giocato in 5 ruoli”, è arrivato e si è fermato. Pit stop,  botta al ginocchio, out ad Auronzo, out a Fiuggi, out dalla lista Uefa. Proverà a recuperare per la prima in campionato, ma i medici potrebbero decidere di non rischiarlo, e di mandarlo in campo solo il 2 settembre contro il Palermo, prima casalinga della Lazio. “Lotito ha detto ‘dobbiamo vincere’. E sono qui per vincere”. Esperienza internazionale, piedi sopraffini, chi l’ha visto giocare è rimasto colpito dalla sua rapidità e dalle sue giocate. Prima stagione in Italia: si può deludere, e rimanere anonimi. O si può lasciare un segno importante, che duri nel ricordo. Ad Ederson, l’ardua sentenza.

[Luca Capriotti – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]