Lazio-Napoli 1-1: serata del rimpianto per i biancocelesti

300

logo-lazioLa serata del rimpianto, la notte delle unghie sacrificate sull’altare del “eravamo a tanto così dalla vittoria”. Lazio in vantaggio per quasi tutta l’estensione del match, il gol di Campagnaro a sancire che no, i tre punti rosicchiati al Napoli sono da rimettere nel cassetto. Un pareggio che provoca amarezza quasi quanto una sconfitta, il grido della vittoria strozzato in gola proprio quando sembrava tutto risolto.

PRIMO TEMPO – E’ subito la Lazio a partire aggressiva, come vuole Petkovic. Neanche due minuti ed Hernanes scaglia un destro sibillino, poco fuori alla destra di De Sanctis. Basta aspettare solo dieci minuti, però, per il vantaggio: 11° minuto, Abdoulay Konko crossa dalla destra al centro dell’area, dove Sergio Floccari ha tutto il tempo per stoppare di petto e battere il portiere napoletano. La rete dell’1-0 inorgoglisce ancora di più le avanzate biancocelesti: è Antonio Candreva, prima da calcio di punizione quindi con un tiro da fuori area, a far vivere momenti poco tranquilli a De Sanctis. Al 17′ è costretto a lasciare il campo Stefano Mauri: il capitano si procura un infortunio in maniera rocambolesca, mettendo male il piede sul pallone con l’azione ferma. Al suo posto, Petkovic inserisce Senad Lulic. La Lazio continua a cercare la conclusione da fuori area, anche se il Napoli prende coraggio. Al 28′ la squadra di Mazzarri va vicina al pareggio: Zuniga prova il destro dal limite, Marchetti respinge corto; Pandev è lesto a servire l’accorrente Cavani, ma Lulic è provvidenziale a salvare in angolo. La partita è accesa, i cambi di fronte sono continui. Al 34′, solo la traversa strozza l’urlo in gola di Floccari: la punta calabrese fa partire una bordata dal limite dell’area, De Sanctis battuto si salva grazie ai legni della propria porta. Stesso copione, a parti invertite, al minuto 37: Zuniga crossa dalla sinistra per Cavani, l’uruguayano incorna di testa da pochi metri; la palla sbatte prima sulla traversa, quindi rientra in campo. Gli azzurri chiedono la rete, ma il pallone non ha oltrepassato la linea di porta. Il Napoli vuole subito rimettere in pari il conto, addirittura Mazzarri inserisce la punta Insigne al posto dell’infortunato Behrami. L’ultimo squillo del primo tempo, però, è della Lazio: Hernanes calcia a giro su punizione, De Sanctis compie un intervento decisivo.

SECONDO TEMPO – La ripresa inizia come avevo preso avvio l’incontro: la Lazio vuole mantenere il pallino del gioco, la spinta verso l’area partenopea è continua. Al 4° minuto arriva la rete del raddoppio, ma è subito annullata per fuorigioco: calcio d’angolo, Dias colpisce di testa e Biava allunga in rete, ma il numero 20 laziale è in posizione di offside. Lo sventato pericolo risveglia il Napoli, l’undici di Mazzarri prova a ribaltare il fronte di gioco: al 10′ è il neo-entrato El Kaddouri a chiamare alla parata Marchetti. I ritmi del match si alzano progressivamente, con la Lazio che mostra il fermo desiderio di portarsi sul 2-0: al 13′ una sponda di testa di Gonzalez per poco non manda in porta Floccari. Pericolosi i biancocelesti, pericoloso il Napoli: Inler scarica una botta violenta da fuori area, il pallone finisce di poco a lato. Continui cambi di fronte, gioco che non vive un attimo di pausa: la voglia del Napoli di pareggiare è tanta quanta quella della Lazio di raddoppiare. Tanta è anche la foga agonistica, che si concretizza nella miriade di cartellini gialli che Orsato sventola da ambo le parti. Al 26° minuto Petkovic dà vita al secondo cambio biancoceleste: fuori Hernanes, dentro Lorik Cana. L’intento del tecnico laziale è quello di continuare a spingere, ma con un occhio maggiore in fase difensiva.

A due minuti dalla sostituzione, la Lazio assapora il secondp gol: Lulic scavalca De Sanctis in uscita, la lentezza del pallone facilita però l’intervento salvifico di Campagnaro. Superato il 30′, André Dias fa rivivere la scena dell’infortunio di Hernanes: scontro di gioco, il brasiliano cade a terra e sembra rimanere per qualche secondo privo di coscienza. Per fortuna l’intervento dei medici viene anticipato dal pronto recupero del numero 3 laziale. Riprende il gioco, Mazzarri aumenta il valore offensivo della sua formazione: fuori Zuniga, dentro l’ariete d’area Calaiò. La partita vive di un frenetico disordine, lo stesso che porta all’incredibile azione del 38′: Cannavaro cincischia col pallone, Lulic glielo ruba e s’invola verso De Sanctis, calciando inspiegabilmente debole e centrale tra le braccia del portiere napoletano. Gol mangiato, gol subito: la legge del calcio non perdona mai. Minuto 41′, Marchetti compie un miracolo autentico, respingendo sulla traversa la bomba di Inler: sugli sviluppi del calcio d’angolo, Campagnaro si trasforma Cavani e in girata insacca nella porta biancoceleste. Al 44′ è il momento del debutto del neo-acquisto Louis Saha, al posto di Alvaro Gonzalez. Il Napoli ci crede, Marchetti si dimostra ancora una volta baluardo sulla conclusione ravvicinata di Pandev. L’arbitro decreta quattro minuti di recupero. Ne passa solo uno e Floccari colpisce la traversa di testa da pochissimi metri. Ne passano due e Candreva impegna De Sanctis alla deviazione in angolo, ma Orsato non concede il corner. E’ l’ultima emozione dell’incontro, in casa biancoceleste è ora il momento del rimpianto.

[Stefano Fiori – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]