Lazio, Reja è soddisfatto “Finalmente ho tutti a disposizione…”. Primo giorno in gruppo per Floccari, cure solo per Diakitè e Correa

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AURONZO DI CADORE – “E’ iniziata l’ultima settimana di questo ritiro…”: apre le danze, come di consueto, mister Reja, rivolgendosi alla truppa biancoceleste schierata attorno a lui. La mattinata si presenta uggiosa e piuttosto fresca ma lo spirito volitivo e allegro del tecnico capitolino non accenna a diminuire.

E ne ha ben donde. “Diamo il bentornato a coloro che rientrano insieme a noi…Finalmente ho tutti a disposizione”, chiude così la propria orazione alla squadra il maestro di Gorizia, con il sorriso sotto i baffi: quest’oggi, infatti, il gruppo è praticamente al completo. I giocatori, provenienti dai rispettivi infortuni (Rocchi, Floccari, Radu, Diakitè, Correa e Foggia), hanno preso parte alla prima parte di seduta, svolta in palestra, assieme al resto dei compagni, effettuando esercizi di forza e di propriocettività.

Nel frattempo i portieri, allenati dal preparatore Adalberto Grigioni, si sono resi protagonisti di parate, uscite e respinte, non senza difficoltà a causa del terreno bagnato dalla pioggia scesa copiosa nelle prime ore della giornata. Terminata la seduta “sotto il tendone”, Lucas Correa e Mobido Diakitè, dopo un tentativo di corsa, hanno abbandonato il terreno di gioco per proseguire le cure. Il resto della squadra agli ordini del prof. Luigi Febbrari, ha invece effettuato alcune serie di ripetute sui 300 metri.

A seconda delle caratteristiche dei giocatori, il gruppo è stato suddiviso in 3 sottogruppi: il primo viaggiava ad una velocità di 16 km/h (tra questi Floccari, Foggia e Barreto), il secondo 17km/h (Ledesma, Zàrate e Brocchi su tutti), il terzo a 18 km/h (Cavanda, Scaloni, Perpetuini, Lichtsteiner e Stendardo). Calcio-tennis, addominali e scarico per concludere il tutto. Ripresa prevista per questo pomeriggio alle ore 17.30. Nota di colore, la performance di Simone Del Nero tra i pali, mentre Rocchi, Foggia e Berni (improvvisatosi centravanti) tentavano di “bucare” il mancino toscano.

[Riccardo Mancini – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]