Lazio, ritiro: in gruppo anche Bresciano e Lichtsteiner, si ferma Diakitè

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AURONZO DI CADORE – “Fatela viaggiare questa pelota”. Archiviata la consueta sessione atletica della mattina, nel quartier generale veneto torna a farla da padrone il pallone. Slitte ed esercitazioni atletiche lasciano spazio ad un meticoloso addestramento tattico che, in particolare, ha visto protagonisti i movimenti nella fase di non possesso di palla.

Un focus accurato seguito a squarciagola dal tecnico carnico che ha coordinato i movimenti difensivi dei consueti terzetti, coadiuvati a turno da uno dei due esterni di centrocampo, che andavano ad eseguire la cosiddetta “diagonale”, momento in cui la linea si fa a quattro per opporsi agli attacchi provenienti dalle corsie esterne.

Scalate difensive, quindi, ma anche l’imposizione ai tre centrali di alzare il baricentro della squadra in caso di giocata verticale della squadra avversaria: “Giocate sempre di anticipo, salite con la linea”, tuonava Reja; il tutto mentre Sergio Floccari proseguiva a bordo campo il suo graduale programma di recupero in compagnia del professor Bianchini e dell’argentino Lucas Correa. Stretching, corsa e tocchi al pallone che dovrebbero restituirgli il campo vero e proprio tra meno di due settimane. Ancora out Foggia.

NAZIONALI OK, SI FERMA DIAKITE’ – Se il bomber di Vibo Valentia aumenta gradualmente i giri del motore, il neo – biancoceleste Bresciano (in alcune situazioni provato anche esterno di centrocampo) ed il rientrante Lichtsteiner non hanno perso tempo. Dopo il lavoro differenziato di questa mattina, i due reduci del Mondiale hanno regolarmente preso parte dalla seduta tecnico-tattica con il resto della squadra, che in un secondo momento ha provato una serie di manovre offensive che chiamavano in causa in prima battuta i centrali difensivi. Tra di loro Modibo Diakitè che sul finire dell’esercitazione, però, è stato costretto a fermarsi per un fastidio nella zona inguinale. Disappunto sul viso del difensore parigino che ha abbandonato il campo in compagnia della borsa del ghiaccio e del professor Bianchini. Nella partitella a campo ridotto finale, è stato il vice di Reja, Giovanni Lopez, a fare le veci sul centro-destra della difesa del parigino che nelle prossime ore sarà controllato dallo staff medico.

SUPER CAVANDA – L’atto finale di giornata ha evidenziato un Luis Pedro Cavanda in stato di grazia. Nonostante sia stato ancora utilizzato sulla corsia mancina (è un destro naturale), l’angolano classe ’90 ha letteralmente arato la sua fascia di competenza, dando vita ad un suggestivo duello con lo svizzero Lichtsteiner. Falcata e forza fisica che hanno impressionato i circa duecento spettatori assiepati sugli spalti, che hanno potuto osservare per la prima volta anche Mark Bresciano. Le previsioni circa il suo utilizzo sembrano confermate dai primi calci biancocelesti: l’australiano, infatti, è stato subito posizionato da mezz’ala alla sinistra di Ledesma. Posizione del campo in cui la concorrenza è addirittura “tripla”, se si considera anche Francelino Matuzalem che continua ad essere alternato al centro e sull’interno. Ma a preoccuparsi deve essere anche Stefano Mauri che nella partitella è stato “relegado” nell’inedito ruolo di seconda punta al fianco di Kozak.

L’INCUBO DEI PORTIERI – Chiusura con una novità che ha messo in crisi i portieri: dopo un’ora e quarto di allenamento sono stati letteralmente bombardati da un vero e proprio robot spara-palloni. Innovazione, già testata da Marino nel Parma, che mette alla prova riflessi e qualità degli estremi difensori. Per l’occasione i mal capitati che hanno visto spegnersi i palloni sotto gli incroci dei pali sono stati Berardi e Berni, praticamente presi in giro da resto del gruppo che ha assistito divertito ai siluri del bomber meccanico.

[Daniele Baldini – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]