Lazio: un solo successo esterno, non accadeva dal ’90

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logo-lazioNaufraga la Lazio in quel di Bergamo. Il campo che nelle ultime due stagioni aveva sorriso ai colori biancocelesti affonda la nave laziale, scopertasi troppo fragile per affrontare le tempeste nei mari sconosciuti. É proprio questo il problema principale della squadra di Petkovic: lontana dal porto sicuro dell’Olimpico, di cui conosce ogni meandro, i biancocelesti si perdono nelle proprie insicurezze, si scoprono troppo fragili e portare punti a casa è quasi un miraggio. Nell’anno solare 2013 (ancora da concludere) gli uomini di Petkovic sono riusciti nell’impresa una volta sola; era l’8 maggio quando i biancocelesti espugnarono lo Stadio San Siro, la scala del calcio, battendo i nerazzurri per 3-1 grazie all’autogol di Handanovic, Hernanes e Onazi. Dopo quella vittoria – e purtroppo anche prima – il nulla assoluto, nessuna vittoria fuori casa. Difficile, andando a ritroso nel tempo, ritrovare una striscia cosi lunga senza i 3 punti fuori casa; per “consolarsi” bisogna andare indietro di quasi 30 anni.

UNA VITTORIA, MA ERA SERIE B – Il mal di trasferta è una malattia che ha origini antiche e la Lazio sembra soffrirne già da un po’. Nell’anno solare 1990 i biancocelesti riescono a vincere solamente un match, l’11 novembre contro il Cagliari, a decidere l’incontro è ancora una volta un autogol, l’autore stavolta è Festa. Stessa storia, ma con modalità decisamente differenti, nel 1987. I biancocelesti sono una squadra matura, hanno superato il periodo di ambientamento nella serie cadetta e sono finalmente pronti al grande salto, il ritorno nel calcio che conta. Nonostante questo la Lazio deve attendere ancora una volta il mese di novembre per tornare da una trasferta con i 3 punti nel taschino. Barletta-Lazio, undicesima giornata d’andata del campionato di Serie B, la firma è di Paolo Monelli. Sarà l’unica vittoria, eguagliato il record negativo, ma alla fine dell’anno sarà Serie A e tutto il resto è noia.

PEGGIO SOLO NEL 1985Il campionato 1984-85 è amaro per la Lazio, allenata da Paolo Carosi. Nonostante tra le fila biancocelesti militino giocatori del calibro di D’Amico, Manfredonia e Giordano, la Lazio non riesce ad imporsi, lontano dall’Olimpico, in nessuna occasione. Complici il clima negativo all’interno della società e una situazione caotica negli spogliatoi, la formazione biancoceleste affronta una stagione disastrosa, il cui esito è noto a tutti. Dopo aver lottato fino all’ultimo per la salvezza, quella stagione si concluderà con la retrocessione della Lazio in serie B. Il torneo successivo, quello della stagione calcistica 1985/86 vede molti cambiamenti, a partire dal nuovo allenatore Luigi Simoni, che opererà una rivoluzione nell’organico: numerose le cessioni, tra le quali quelle di Giordano e Manfredonia. La Lazio riesce a classificarsi alla fine della stagione al dodicesimo posto, ma vede imbattersi su di lei un’altra tempesta: l’ennesimo scandalo calcio-scommesse, che vede coinvolto anche Vinazzani, relegato fuori rosa durante il campionato. Da settembre a dicembre i biancocelesti non vedono mai trionfare i proprio colori lontano da Roma. Questa Lazio, quasi sicuramente, non retrocederà e non lotterà per la salvezza, ma sono altri i lidi che competono all’armata biancoceleste, altre le mete verso le quali viaggiare. Nulla ancora è perso, ma bisogna invertire la rotta.

[Castellani/Vana – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]