L’oggetto del desiderio è in Italia, le panchine che ancora ballano e i piani di ricostruzione in casa Milan e Juve

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Ha un nome e un cognome: è il giocatore su cui tutti hanno messo gli occhi e che ognuno vorrebbe veder giocare con la propria maglia. Si chiama Pastore ed è arrivato in Italia come il nuovo Kakà. Senza smentire le aspettative finora se l’è coccolato Zamparini che l’ha adottato come un figlio e che subito ha visto lungo su di lui. Ora però per portarlo via da Palermo ci vogliono non meno di 35 milioni di euro. E magari bisognerà anche sbrigarsi, perché fra poco c’è la copa America e Pastore è indicato come uno dei protagonisti. Questo significa che se i numeri che finora ci hanno meravigliato in Italia dovesse ripeterli anche in mondovisione di certo qualche altra squadra si convincerebbe a spendere qualche milione di euro per prenderselo… A tutta vantaggio del Palermo naturalmente che ora fretta non ha.

Piace a Milan, Inter e ultima arrivata ma non per questo meno temibile Juventus. In questo momento se dovessimo fare una graduatoria metteremmo il Milan davanti: perché Berlusconi potrebbe fare un regalo ad Allegri (dicono dal campionato italiano…), perché in questo momento Galliani sta lavorando sui rinnovi di contratto in maniera da poter avere più operatività (e liquidità) sul mercato (a proposito: dimostrazione di grande serietà sia da parte dei giocatori che da parte della società: non pensate sia semplice gestire una situazione del genere con tutti quei giocatori, e che giocatori, in scadenza di contratto), e perché magari Seedorf al Milan non rimane (soprattutto se non dovesse essere considerato fra i primi 14 della prossima stagione).

L’Inter un po’ più a distanza perché sta cercando in altri ruoli, fondamentalmente. O centrocampo (Fernando, a proposito ieri Branca era a vederlo trionfare in Europa League, e Casemiro, Poli) o in attacco (Sanchez, Tevez o in alternativa Palacio del Genoa). La Juventus si è iscritta alla corsa ora ma ha la forte volontà di fare dei grandi colpi. Vuole regalare a Conte una squadra più competitiva. La scelta dell’allenatore (da parte della presidenza) ricalca i canoni della juventinità e della volontà popolare. E’ una scelta coraggiosa fatta su uno juventino vero che ha già dimostrato di avere mentalità vincente. Naturalmente deve essere messo nelle condizioni di vincere e la Juve ci sta provando: ecco Pirlo, arriverà Pazienza come rinforzo a centrocampo, sull’esterno non si dimentica Bastos (in attesa del passaporto comunitario). In attacco i nomi sono quelli giusti: Aguero, Tevez e Benzema, non tre qualsiasi. Fare pronostici ora è impossibile. Le trattative le grandi squadre le portano avanti insieme.

Senza dimenticare che poi ci sono gli obiettivi tutti italiani: Gilardino su tutti (non a caso ieri era segnalata la presenza del suo procuratore Bozzo a Torino, anche se di suoi assistiti nella Juventus ce ne sono eccome) e Montolivo (che non sta rinnovando a Firenze): anche se rimane difficile da credere che possano partire entrambi da Firenze con destinazione Torino. Di sicuro alla Juve c’è aria di rinnovamento, soprattutto in attacco.

E per la panchina della Juve che si è sistemata con Antonio Conte, si sistema anche quella del Napoli: senza tentazioni Mazzarri e De Laurentiis faranno facilmente la pace. Bologna ha già scelto Bisoli, a Cesena molto probabilmente non rimarrà Ficcadenti (autore di un lavoro straordinario): al suo posto potrebbe andare Pioli, Atzori o Ventura. A Catania pure si cambierà: Marcolin in questo momento è in pole, ma attenzione agli outsider come Ficcadenti e Sannino (l’uomo più ricercato del momento). A Palermo in attesa di conoscere il nuovo ds sono in quattro a concorrere: Mutti, Gasperini, Atzori e il solito Sannino. A Siena per il dopo conte spunta Pasquale Marino, mentre a Bergamo se non rimane Colantuono (per il quale è pronta la Samp) occhi puntati su Delneri e Delio Rossi. Anche la Roma cerca l’allenatore: gli ultimi 3 nomi sono tutti stranieri Deschamps (Marsiglia), Garcia (Lille) e Domingos (Sporting Braga). Anche se il sogno rimane Villas Boas. Saranno costretti invece a cambiare a Lecce: Gigi De Canio, uomo del miracolo, saluta tutti e se ne va, alla ricerca di nuovi stimoli.

[Luca Marchetti – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]