Mihajlovic: ”Kharja non è convocato, non ha avuto rispetto”

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Vigilia di Chievo-Fiorentina, in sala stampa si è presentato il tecnico viola Sinisa Mihajlovic. Queste le sue parole: ““La settimana è iniziata bene perché abbiamo vinto. L’ amichevole l’avevamo già decisa, al Centro Sportivo non possiamo far entrare i tifosi, così abbiamo deciso di aprire lo stadio: non era una cosa fatta per avvicinare i tifosi a Firenze, l’avevamo già programmata da tempo. È stata poi un’amichevole positiva, perché i tifosi hanno applaudito. Lo striscione dei tifosi è una cosa positiva, in questo anno e mezzo Mihajlovic-uomo non si dovrebbe mai discutere, non ho mai mancato di rispetto nei confronti di nessuno. I fiorentini sono persone leali e sincere, l’episodio delle offese è stata una brutta immagine per Firenze, perché i veri fiorentini non sono così: in mezzo a tante brave persone, ci sono anche quelle cattive. Lo striscione mi ha fatto piacere, la gente normale non si identifica in un gruppo di persone che offende. La situazione sta migliorando ma tutto dipende dai risultati, io cerco di rimanere sereno ed equilibrato.

La partita di domani è fondamentale. Behrami è a disposizione, sta bene, aveva un piccolo problema all’adduttore ma ha recuperato, non ci sono problemi. Col presidente abbiamo parlato della gara con il Chievo, lui ci sta sempre vicino. Il Chievo è una squadra compatta, viene da tre sconfitte quindi anche loro sono in un momento negativo, sarà una partita difficile. Il Chievo è sempre aggressivo, i loro attaccanti possono metterci in difficoltà ma noi dobbiamo cercare di avere lo stesso atteggiamento della gara con il Genoa: se corriamo quanto corre il Chievo, alla fine le qualità tecniche vengono fuori. Tecnicamente siamo superiori, ma dobbiamo avere una mentalità da provinciale. Kharja? Non sarà convocato per domani, perché è partito di nuovo per Milano senza autorizzazione; ci avevo parlato, mi aveva detto che non lo avrebbbe più fatto e invece è accaduto lo stesso episodio. È una mancanza di rispetto nei confronti dei ragazzi e nei miei confronti. I ragazzi si devono responsabilizzare, ci sono delle regole che vanno seguite.

Kharja ci serviva, ha fatto 13km contro il Genoa ma le regole sono per tutti e quindi non lo posso convocare, anche se ciò va contro il mio interesse. Se lui me lo avesse chiesto, lo avrei lasciato andare, sa benissimo di avere sbagliato. È arrivato a Firenze alle 0.30, non è vero che è arrivato alle 23.30: non si può fare avanti e indietro, non si può avere un calciatore che parte ogni giorno, lui può andare a Milano il lunedì perché c’è il giorno libero ma gli altri giorni deve stare nella città in cui gioca. Non doveva partire, non mi ha chiesto il permesso. Mercoledì è stato a pranzo con noi, ma lo facciamo sempre. Non è cambiato niente dentro di me, non credo che sia cambiato niente da altre parti. Cercheremo di fare una buona prestazione, non sono preoccupato perché sono convinto che faremo bene. L’alluvione di Genova? Quell’episodio è molto brutto, è successo già una volta qunado giocavo io, i morti per la pioggia lasciano l’amaro in bocca. L’altra cosa che mi fa male riguarda ciò che è successo al arcivescovo Betori e don Brogi, sono cose che non devono succedere. Ho parlato con Nastasic, è un giocatore fortissimo, in fase difensiva abbiamo fatto bene.

Camporese ogni tanto viene a giocare con noi, ci informiamo sempre su come si allena e come gioca con la Primavera, farò giocare i giovani, se mi fanno rimanere (ride ndr).  Non sono stanco di tutti gli episodi che sono accaduti, io mi prendo sempre le responsabilità, di solito parlo direttamente con i giocatori perché spero di non rivedere più ciò che è successo con Vargas e Kharja. Non sono però stanco. Le colpe sono sempre di tutti, però poi alla fine è l’allenatore che va via, perché un tecnico rischia sempre. L’importante è che decida con la sua testa, che sia convinto fino alla fine di quello che fa. Cerci? Cerci ha avuto problemi nelle ultime due settimane, non riesce a correre bene, corre sui talloni, si è allenato meno e non si è allenato molto. Per noi è un giocatore importante, per quello che ha fatto vedere, conto molto su di lui. Per quelli che non vivono Firenze è incomprensibile i fischi dei tifosi dopo una vittoria, ma i fischi non sono rivolti alla squadra, ma solo a me. Da fuori è difficile da capire, ma anche da dentro non so perché i tifosi si comportano così con me, io vado per la mia strada, anche se loro continuano. Le problematiche extracalcistiche non aiutano perché creano un po’ di nervosismo, Firenze è una città piccola, ho vissuto a Roma e Milano e i giocatori facevano peggio rispetto a quello che viene fatto a Firenze. Questa città è più piccola, non si passa inosservati”.

[Niccolò Gramigni – Fonte: www.violanews.com]