Milan-Lazio 3-1: dopo il vantaggio biancocelesti travolti

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Reja e Allegri avevano chiesto il massimo dai rispettivi giocatori per accedere alle semifinali e prenotarsi una doppia sfida contro la Juventus. La Lazio parte bene e il destino disegna una coincidenza particolare: Cisse trova il gol proprio nello stadio e nella stessa porta dove aveva siglato la sua unica rete in campionato ben 139 giorni dopo. La giocata del francese è solo una dolce illusione per i tifosi della Lazio che, però, come troppo spesso le accade a San Siro una volta passata in vantaggio arretra e lascia campo agli avversari (Milan o Inter che sia) che ne approfittano. Robinho e Seedorf completano la rimonta e lanciano il Milan che nel secondo tempo legittima il risultato gestendo e provano a pungere in contropiede.

La Lazio ha sofferto a centrocampo dove Matuzalem non è mai riuscito a dettare i tempi, asfissiato dalla prepotenza dei giocatori del Milan. La difesa a tre che Reja adotta nel primo tempo non si rivela scelta felice e i rossoneri fanno il bello e il cattivo tempo nella zona di destra dove Diakitè va in difficoltà costante, tanto da spingere Reja a cambiare modulo nella ripresa con Ledesma al posto del francese e il passaggio al 4-3-1-2. Ma la Lazio non cambia registro, sembra sfiduciata e così il Milan si prende partita e semifinale.

LA CHIAVE – Reja opta per la difesa a tre e sbaglia perché il Milan nel primo tempo affonda come un coltello nel burro. Ma è anche l’aspetto mentale a preoccupare: ancora una volta la Lazio passa in vantaggio ma poi arretra e subisce il ritorno del Milan così come era accaduto in campionato sia contro i rossoneri che contro l’Inter. E’ ormai chiaro che si tratta di un deficit di personalità della squadra biancoceleste.

LAZIO – Reja vuole riscattare la beffarda sconfitta di domenica contro l’Inter. Voglia di sbancare San Siro e agguantare un risultato prestigioso ma anche di andare avanti in Coppa Italia e guadagnarsi la semifinale contro la Juventus. Il tecnico goriziano sceglie il 3-4-1-2: Diakitè, Stankevicius e Dias formano il terzetto difensivo, Konko e Lulic sono gli esterni con Matuzalem e Gonzalez al centro. Hernanes è il rifinitore dietro a Rocchi e Cisse. La Lazio parte bene, passano solo 5’ che proprio Cisse trova di prima Gonzalez che premia l’inserimento centrale del francese che, con un destro al volo dal limite dell’area, buca Amelia e porta in vantaggio i suoi. 139 giorni dopo e nella stessa porta in cui aveva segnato il suo unico gol in campionato, Cisse ritrova la gioia della rete. Ma la Lazio sembra seguire un copione visto troppe volte quando si affrontano certe squadre e appena firmato il gol arretra il suo baricentro, lasciando l’iniziativa al Milan.

I rossoneri non si fanno pregare e prendono in mano il pallino del gioco, trovando spazi invitanti sulla corsia di destra dove Konko e Diakitè non s’intendono e lasciano ampi spazi alle folate dei vari El Sharaawy, Robinho e Seedorf. Proprio da un’intuizione del giovane classe ’92 nasce il pareggio del Milan con Robinho che al volo, da centro area, trafigge Marchetti. La Lazio è in bambola e tre minuti dopo un’altra dormita, stavolta di Dias e Diakitè, permette a Seedorf di firmare un gol bello e importante perché consente al Milan di passare in vantaggio. La partita è viva, i biancocelesti provano a rispondere e tre minuti dopo su cross di Hernanes è Gonzalez di testa a chiamare Amelia al miracolo, poi Konko sciupa tutto. Ma la difesa a tre disegnata da Reja fa acqua da tutte le parti e così il Milan al 24’ sfiora il tris con Robinho che, approfitta di un nuovo pasticcio firmato da Dias e Diakitè, salta Marchetti ma poi, defilato, non trova lo specchio. Reja è furioso, richiama i difensori a maggiore attenzione. Le emozioni sembrano calare ma al 42’ ci pensa Hernanes con una punizione dal limite a costringere Amelia al grande intervento. Sul calcio d’angolo conseguente ci prova Cisse ma la sua girata termina di poco al lato. Reja corre ai ripari e toglie Diakitè per inserire Ledesma con la Lazio che, così, passa al 4-3-1-2 con Matuzalem interno sinistro e Lulic a scalare in posizione di terzino. La partenza del Milan è con il piede schiacciato sull’acceleratore ma, a parte due percussioni di El Sharaawy, la difesa della Lazio tiene. Il secondo tempo è povero di occasioni, i biancocelesti non creano nulla anche perché spesso arrivano secondi sul pallone. Il Milan arriva facilmente ai sedici metri ma Marchetti non deve compiere interventi. Reja al 64’ si gioca la carta Klose al posto di Rocchi. Brutto episodio a centro area biancoceleste quando Van Bommel prova a colpire con una gomitata Dias che risponde con un pungo sul volto dell’olandese. Klose ha un’occasione pochi minuti dopo ma sul cross di Lulic, Miro non impatta bene e spreca di testa. La Lazio vive di fiammate e al 73’ ci prova Cisse con un destro dai 25 metri ma Amelia è attento. Reja prova anche Del Nero per Matuzalem ma la Lazio non riesce a creare azioni degne di nota e anzi al 78’ rischia di capitolare quando El Sharaawy, sempre lui, si divora il 3-1. Il tris arriva poco dopo quando l’ex Padova trova Ibrahimovic che parte in fuorigioco e tutto batte Marchetti. E’ la resa definitiva di una Lazio lontana parente rispetto a quella vista contro l’Inter domenica scorsa. Una squadra lenta, abulica, sfiduciata, senza idee. Sbagliato completamente l’atteggiamento tattico nel primo tempo, quando lo schieramento a tre ha disorientato una squadra abituata a giocare a quattro e i risultati sono stati, infatti, pessimi. La Lazio esce dalla Coppa Italia e saluta il primo obiettivo stagionale. Un netto passo indietro rispetto a domenica: per andare avanti urgono acquisti.

MILAN- Allegri ha chiesto massimo impegno per arrivare in semifinale e sfidare la Juventus in quello che sembra essere il duello dell’anno. L’allenatore rossonero si affida al 4-3-1-2 con Amelia in porta, Abate, Mexes, Bonera e il nuovo arrivato Mesbah in difesa. Van Bommel è il perno centrale di centrocampo con Nocerino e Merkel ai lati: Seedorf è il trequartista dietro a Robinho ed El Sharaawy. Il match non parte bene per i rossoneri che al 5’ vanno sotto: dormita della coppia centrale e Cisse di destro firma il vantaggio, confermando di avere un certo feeling con il San Siro rossonero. Il Milan, però, non si scompone e anche grazie ad una Lazio che arretra pericolosamente, prende in mano il pallino del gioco. Seedorf è ispirato e gli spazi che Matuzalem gli lascia gli permettono di giostrare al meglio. La difesa biancoceleste fa acqua ed allora, al 15’, El Sharaawy imbecca Abate, il cross del terzino arriva in area dopo un  rimpallo giunge a Robinho che al volo pareggia i conti. Il gol dell’1-1 galvanizza i rossoneri che, ancora grazie ad una magia del giovane El Sharawy passano in vantaggio: è il 18’ quando l’ex giocatore del Padova con un colpo di tacco trova Seedorf che supera un Dias legnoso e con un destro fulmineo fa 2-1. Se in attacco i rossoneri fanno scintille, in difesa Bonera e Mexes lasciano troppi spazi e al 21’ Gonzalez di testa mette i brividi ad un bravissimo Amelia. La partita è ricca di emozioni e tre minuti dopo è Robinho a sciupare il tris. Dopo 25’ di fuoco le due squadre sembrano alzare un pò il piede dall’acceleratore ma al 43’ ci pensa Hernanes con una punizione dal limite a chiamare Amelia al miracolo.

La ripresa parte subito su ritmi altissimi con sempre El Sharaawy protagonista ma il giovane ex Padova non trova il guizzo vincente. I rossoneri controllano abbastanza facilmente, le occasioni sono praticamente assenti e ritmi lenti ma Amelia non corre rischi. Abate sulla destra è uno stantuffo inesauribile mente a sinistra Mesbah cresce con il passare dei minuti. Al 65’ El Sharaawy ci prova in mezza girata ma il suo tiro finisce alto. Merkel si fa male al ginocchio e in mancanza di centrocampisti, Allegri inserisce Ibrahimovic con Seedorf a scalare interno destro, ma l’olandese esce subito dopo per lasciare spazio ad Emanuelson. La partita scorre lenta fino al 78’ quando El Sharaawy, lanciato da Robinho, si divora la palla del 3-1. Il gol che chiude la partita arriva poco dopo quando l’italo-egiziano imbecca Ibrahimovic (in netto fuorigioco) che deposita in rete solo davanti a Marchetti. La partita si chiude praticamente qui, il Milan conquista la semifinale e prenota la Juventus. Allegri viene accontentato dai suoi che anche con le seconde linee dimostrano di essere superiori all’avversario.

[Marco Valerio Bava – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]