Milan-Lazio: la chiave tattica

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logo-milanGli impegni Europei delle squadre italiane influenzano questa settimana in modo pesante il calendario, che presenta quindi in anticipo le sfide più interessanti della 27esima giornata di Campionato: La sfida-scudetto Napoli Juventus andrà infatti in scena questa sera, mentre alle 20 e 45 i riflettori di San Siro si accenderanno su Milan Lazio, una gara che classifica alla mano potrebbe rappresentare uno spartiacque decisivo per la corsa al terso posto delle due formazioni.

Le statistiche non sono propriamente dalla parte dei rossoneri: la storia infatti dice che la classifica a questo punto della stagione, per quanto riguarda le prime tre posizioni, è all’87% quella che ritroveremo a fine stagione, e la Lazio è la squadra che negli scontri diretti con le prime sei della classe ha la miglior media punti (1,8); di contro i rossoneri hanno proprio negli scontri diretti il loro tallone d’Achille, confermando il trend negativo della stagione appena trascorsa. Contro le avversarie dirette per la corsa al sesto posto la squadra di Allegri ha realizzato solo 4 punti in 6 partite, che diventano 8 punti in altrettante sfide se includiamo nel discorso anche Napoli e Juventus: media dunque da un punto a partita. Anche i precedenti sembrano sorridere alla Lazio: negli ultimi cinque confronti a San Siro in campionato sono ben 4 i pareggi tra le due formazioni, in partite dove spesso a vincere è stata solo la noia. Non c’è dubbio che un pareggio sarebbe risultato ben più favorevole agli uomini di Petkovic, poichè permetterebbe ai biancocelesti di tenere a distanza di sicurezza il Milan e di aggiudicarsi il terzo posto in caso di arrivo a pari punti, in virtù del vantaggio negli scontri diretti.

La cabala dunque non è a favore dei rossoneri, ma il momento attuale delle due formazioni parla di una sfida che potrebbe essere decisa dalle assenze: la Lazio infatti non si presenta al Meazza con la miglior formazione possibile, dovendo rinunciare tra gli altri a Klose, Mauri e Konko, mentre su Massimiliano Allegri gravano le defezioni in difesa di Constant e Mexes, con la pesante incognita delle condizioni di El Sharaawy [alle prese con un attacco di febbre] e Balotelli [botta al ginocchio nel Derby che fatica a smaltire].

L’AVVERSARIO – Vero e proprio tecnico rivelazione di quest’anno, Vladimir Petkovic ha saputo convincere tutti in pochissimo tempo: la Lazio è una formazione attenta in difesa, con un centrocampo talentuoso e pieno di giocatori abili negli inserimenti che fa del palleggio una delle proprie armi principali. Il modulo di riferimento è il 4-5-1, anche se nel corso della stagione abbiamo visto alcune variazioni proposte dall’allenatore che però non hanno fatto rendere al 100% la squadra. Con un centrocampo da quelle caratteristiche diventa fondamentale il lavoro svolto dal centravanti: nella squadra di Petkovic infatti l’attaccante ideale non è una prima punta statica, ferma in area di rigore, ma svolge un lavoro di movimento e di sponda molto importante, che ha lo scopo di favorire la conclusione dell’azione anche da parte dei propri compagni di squadra, molti dei quali hanno un grande fiuto del gol: non è un caso che Hernanes e Candreva viaggino su livelli di rendimento molto elevati fino a questo punto della stagione.

LA CHIAVE TATTICA: Innanzitutto la prima cosa su cui deve lavorare Allegri è l’approccio psicologico al match: questa è una partita assolutamente da vincere. Sarebbe un errore in un campionato così equilibrato, almeno per quanto riguarda la corsa al terzo posto, lasciare il vantaggio degli scontri diretti a favore ad una delle più pericolose rivali per la conquista del terzo posto: solo scendendo in campo nell’ottica di avere solo un risultato disponibile su tre i rossoneri potranno dare il massimo. Venendo all’aspetto prettamente tattico, contro un 4-5-1 come quello di Petkovic è molto probabile che la vittoria di questa sfida andrà a chi riuscirà a conquistare la supremazia a centrocampo. La linea mediana biancoceleste è infatti molto folta e composta da calciatori abili nel fraseggio: contro di essi dunque bisognerà giocarsela sempre in condizioni di parità numerica [e qui saranno fondamentali i movimenti in ripiegamento degli esterni d’attacco rossoneri] e mettendo in campo una grande aggressività nel pressing, per indurre all’errore i portatori di palla avversari. 

DA SCHIERARE: Proprio per il tipo di partita che attende il Milan, potrebbe essere una buona idea spostare Kevin Prince Boateng sulla linea dei mediani, reinserendo Niang largo a sinistra: i rossoneri infatti avranno bisogno di calciatori in mezzo al campo in grado di abbinare doti di pressing all’abilità nella gestione del controllo della sfera; il centrocampo composto da Boateng, Montolivo e Muntari ci sembra quello che coniuga al meglio le due esigenze che avrà il Milan nella sfida contro la Lazio.

DA EVITARE: Fermo restando quanto detto prima a proposito dell’arretramento di Boateng, unita alla considerazione che le assenze potrebbero costringere per il resto dei ruoli a scelte piuttosto obbligate Massimiliano Allegri, ci auguriamo di vedere una maggiore attenzione sulle palle alte da parte della retroguardia rossonera: sono troppi i gol presi di testa ed ogni volta sembra che gli avversari riescano a sfruttare gli errori di posizionamento dei difensori del Milan. Lo dimostra il fatto che hanno realizzato di testa contro rossoneri giocatori che non sono propriamente specialisti in questo fondamentale, come Schelotto nel Derby: evitare di prendere gol attraverso un piazzamento più attento della retroguardia potrebbe costituire una nota positiva della partita di domani sera.

[Alessandro Alampi – Fonte: www.ilveromilanista.it]