Milan-Roma, l’analisi tattica: sfida sul possesso palla

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Oggi alle 18 si gioca il primo anticipo della 29esima giornata di Serie A, partita che vede contrapposto il Milan di Massimiliano Allegri alla Roma di Luis Enrique: la squadra capitolina si è dimostrata molto altalenante dal punto di vista del rendimento, complice anche il fatto che il progetto-Roma è di sicuro pianificato su una dimensione pluriennale; la giovane età di molti dei suoi interpreti giustificano quindi la discontinuità di rendimento della formazione giallorossa.

Ciononostante la partita andrà interpretata nel modo corretto dagli uomini di Massimiliano Allegri, in quanto l’alto tasso tecnico e il talento della squadra romana non sono elementi da sottovalutare. Dal punto di vista tattico, Luis Enrique sta plasmando la squadra meno “italiana” del nostro campionato, mettendo in campo uno stile di gioco tipico delle formazioni spagnole; la Roma infatti ama molto palleggiare, e il proprio gioco è fatto di grande uso delle fasce e tagli verso il centro. Lo schema offensivo prevede l’utilizzo di un centravanti atipico [solitamente Totti, ma i tre attaccanti della Roma sovente si scambiano le posizioni in campo] che si occupa principalmente di fare gioco [lo dimostrano i pochi gol del capitano giallorosso in questa annata], giocare di sponda e, arretrando, creare gli spazi per gli altri due attaccanti.

Indipendentemente da chi interpreta il ruolo di attaccante esterno [Borini, Osvaldo, Bojan o Lamela, vero talento della formazione di Luis Enrique], i movimenti richiesti dall’allenatore Asturiano sono gli stessi: I due attaccanti partono dall’esterno per convergere spessissimo, sfruttando il movimento del centravanti o una giocata dello stesso, la quale crea lo spazio per l’inserimento dell’esterno: la Roma ha infatti scelto sul mercato giocatori con caratteristiche simili da far giocare in questo ruolo; sono tutti molto rapidi, tecnici e con grande senso del gol. Bisognerà stare molto attenti alla fase difensiva dunque, e non contare più di tanto sulla marcatura a uomo di questi due esterni d’attacco; molto importante sarà seguire con grande attenzione i loro movimenti senza palla, per evitare di farsi trovare disattenti e mal posizionati su una loro giocata offensiva.

In generale, la cosa più importante dell’incontro sarà mantenere il più a lungo il possesso palla: per caratteristiche le due squadre infatti tengono molto il pallone, e molto spesso hanno bisogno di fare la partita per riuscire a vincere [anche se la Roma è molto brava anche a sfruttare il contropiede]: un’elevata percentuale di possesso palla quindi impedirebbe ai giallorossi di sviluppare il proprio gioco, e al Milan di costruire di contro il proprio; dicevamo infatti che la squadra di Luis Enrique gioca un calcio molto spagnolo, e se questo è vero per i pregi di questo tipo di tattica, lo è anche per i difetti: la Roma infatti ha come proprio tallone d’Achille la fase difensiva ed è una squadra che va in difficoltà se attaccata ripetutamente. Se il Milan attaccherà con costanza l’area avversaria, prima o poi potrebbe trovare il varco giusto in cui inserirsi e mettere a segno le reti che gli consentiranno di vincere la partita.

[Alessandro Alampi –