SEUL – Si è appena conclusa l’appassionante ed intensissima settimana dei Campionati Mondiali di arrampicata sportiva a Seul. La squadra azzurra torna in Italia con l’emozionante 8° posto di Giovanni Placci, il 9° posto di Laura Rogora, l’11° piazza di Matteo Zurloni, la 12° posizione di Beatrice Colli, la 18° di Filip Schenk e la 19° di Camilla Moroni.
Nella sfida fra i migliori specialisti di difficoltà del pianeta 3 azzurri hanno saputo conquistare il pass per la semifinale: Giovanni Placci, con un ottimo 42+ nella seconda via e 24+ nella prima, ha raggiunto la 14° posizione; Filip Schenk, con 41+ e 25+, si è piazzato al 16° posto. Nel comparto femminile Laura Rogora è salita in altissimo sulla seconda via, agguantando la presa 41, e sulla prima via ha raggiunto la presa 30+: queste scalate l’hanno portata al 7° posto della classifica.
Finalmente dopo una lunga attesa sono andate in scena le semifinali, dove ha brillato Giovanni Placci, che con una prova incredibile, in termini di determinazione e precisione tecnica, ha saputo entrare nell’ambitissima top 8 dei finalisti. Dopo esserci andato vicino per tutta la stagione di Coppa del Mondo ha agguantato per la prima volta una finale a livello mondiale nell’appuntamento più atteso di tutti. Ha centrato infatti il 6° posto, raggiungendo la presa 46+ come il giapponese Yoshida e precedendo di un movimento lo spagnolo Ginés Lopez e il nipponico Suzuki.
Filip Schenk ha concluso la sua gara al 18° posto con una prova di carattere.
Laura Rogora ha affrontato una via molto dura e ha trovato lo scoglio della presa 32, come la francese Avezou e la nipponica Kotake, senza riuscire a lanciare verso la presa successiva. Questo risultato l’ha posta in 9° posizione, a parità di risultato con la transalpina, che si è però collocata in 8° posizione per il miglior piazzamento in qualifica. Così, amaramente, è rimasta tagliata fuori dalla finale davvero di un soffio. Finale che avrebbe ampiamente meritato di disputare, dopo il bronzo in Coppa del Mondo assoluta, per cui è stata premiata, assieme a McNeice e Seo, all’inizio dei Mondiali.
Al termine delle finali è salita sul gradino più alto del podio mondiale l’irraggiungibile Janja Garnbret, che ha conquistato il top; argento per la sua connazionale Rosa Rekar e bronzo per la padrona di Casa Seo.
Nell’attesa finale maschile Giovanni Placci ha dato il massimo, ma alla presa 30+ ha perso l’appoggio del piede destro e ha concluso la sua gara in 8° posizione. Si è laureato Campione Mondiale il padrone di casa Dohyun Lee, argento per il nipponico Yoshida e bronzo per l’altro giapponese Homma.
Nelle qualifiche Boulder dei Campionati Mondiali l’azzurra Camilla Moroni ha realizzato una fantastica prestazione: con 109,7 punti, totalizzati grazie a 4 top (di cui 3 flash) e 1 zona, si è piazzata in 7° posizione e ha conquistato il pass per la semifinale. Giorgia Tesio si è piazzata in 27° posizione con 2 top e 2 zone (per un totale di 69,8 punti) e Stella Giacani, con 1 top e 3 zone, ha concluso al 31° posto.
Nella difficile prova di semifinale la Moroni ha messo in campo tutta la sua grinta ed ha concluso al 19° posto.
Nel comparto maschile Matteo Reusa con una valida prestazione ha totalizzato 64,4 punti (con 4 zone e 1 top), ma ha terminato la gara in 25° posizione, fuori di un soffio dalla rosa dei 24 semifinalisti.
Luca Boldrini ha raccolto 54.9 punti (con 3 zone e 1 top) che gli sono valsi la 33° posizione, Nicolò Sartirana ne ha totalizzati 54,7 e si è piazzato in 40° posizione, mentre Michael Piccolruaz ha terminato la sua prova al 67° posto.
Il podio femminile ha visto il bis iridato di Janja Garnbret, argento per la francese Bertone e bronzo per la statunitense Costanza. Il nuovo Campione del Mondo maschile è invece il giapponese Anraku, a coronamento di una stagione incredibile. Argento per il francese Schalck e bronzo per l’idolo di casa Lee, già oro nella Lead.
Nelle qualifiche dei Mondiali Speed Beatrice Colli ha realizzato un fantastico 6,89”, suo primato stagionale e quarto miglior tempo italiano di sempre, e si è piazzata in 11° posizione, conquistando il pass per la fase finale.
Giulia Randi è stata tradita da un solo centesimo di scarto fra lei e la giapponese Koyamatsu (7,19” contro 7,18”) ed ha chiuso al 17° posto, fuori davvero di un soffio dalla rosa delle 16 finaliste.
Agli ottavi di finale l’azzurra Beatrice Colli ha realizzato una run mozzafiato, fermando il crono a 6,89”, con la cinese Qin che l’ha superata di poco, con il tempo di 6,81”. La corsa di Beatrice non è potuta proseguire ai quarti, ma il suo 12° posto mondiale è di altissimo livello.
La finale della competizione più adrenalinica di tutto il Mondiale si è conclusa davvero col botto: la pluricampionessa Aleksandra Miroslaw ha confermato la sua supremazia internazionale col nuovo record del mondo, 6,03”. Sul podio con la recordwoman polacca è salita la cinese Deng, che sperava di ribaltare il risultato di Parigi 2024, e l’altra cinese Zhou.
Nelle velocissime qualifiche maschili Matteo Zurloni ha realizzato un ottimo 4,99”, conquistando la 6° posizione e guadagnandosi un meritatissimo posto in finale.
Ludovico Fossali ha concluso in 18° posizione col tempo di 5,13”, Gian Luca Zodda in 24° con 5,22”, Luca Robbiati in 39° con 5,45” e Alessandro Boulos in 45° con 5,52”. Questi risultati hanno evidenziato una determinazione e una crescita costante di tutto il team di velocisti azzurri.
Negli ottavi di finale Zurloni ha dovuto affrontare l’amico rivale spagnolo Erik Noya Cardona, che lo ha superato per 1 solo centesimo (5,05” contro 5,04”). Ha quindi chiuso con onore la sua gara in 11° posizione, nel Mondiale Speed più veloce di sempre.
Si è laureato Campione del Mondo il cinese Jianguo Long, fermando il crono a 4,80”. Argento per il tedesco Carmanns, autore di una finale stupefacente, e bronzo per lo statunitense Hammer, che ha colmato il vuoto in semifinale del recordman Watson, caduto ai quarti.
Una bellissima edizione dei Campionati Mondiali, che ha saputo regalare grandi emozioni e che ha senz’altro contribuito a far crescere la passione per l’arrampicata sportiva a livello planetario.
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