Napoli-Cagliari, la chiave tattica: il Napoli del Tardini

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Arriva Donadoni al San Paolo con il suo Cagliari. L’ex tecnico azzurro avrà le motivazioni giuste per chiedere il massimo impegno dai suoi. Del resto, anche il presidente sardo Cellino ha caricato ulteriormente la squadra dopo la brutta sconfitta casalinga subita dall’Udinese. In tal senso, il Napoli dovrà attendersi un Cagliari concentrato e determinato nonostante una classifica poco motivante.

La squadra di Donadoni non rinuncia a giocare arroccandosi in difesa come la maggior parte delle compagini di provincia. L’arma difensiva dei sardi è comunque il pressing a centrocampo, che potrebbe avere una maggiore efficacia con la conferma del probabile schieramento degli isolani. Il tecnico rossoblu ha provato in settimana il modulo ad albero con Lazzari e Cossu alle spalle dell’unica punta Acquafresca. Il 4-3-2-1 può diventare, in fase passiva, un 4-5-1 aumentando la densità in mediana con un centrocampista di ruolo come Lazzari in luogo della punta Nenè. La squadra sarda punterà, così, a recuperare palla in mediana con il pressing per ripartire con le verticalizzazioni di Cossu e gli inserimenti verso la rete di Lazzari. In avanti Acquafresca sarà il punto di riferimento con i suoi movimenti da tipica punta d’aria di rigore.

Il Napoli, dal canto suo, soffre le squadre che si difendono con un buon pressing a centrocampo che può essere arginato partendo subito forte, magari con lo spirito della ripresa del Tardini. La difesa isolana sarà orfana di Astori e Pisano, unici elementi rapidi della retroguardia di Donadoni. Un vantaggio per il veloce attacco azzurro che ritrova Lavezzi al San Paolo e attende la primavera di Hamsik e la ripresa del bomber Cavani. Le corsie potranno giocare un ruolo importante, soprattutto a sinistra, dove Dossena dovrebbe avere più campo rispetto a Zuniga sia per motivi tattici che tecnici. Agostini è un avversario più ostico rispetto a Perico, dirimpettaio di Dossena, mentre sulla propria corsia sinistra, il Cagliari dovrebbe godere di maggiore copertura con la presenza di Lazzari, più avvezzo alla fase passiva rispetto a Cossu. In fase passiva, gli azzurri potrebbero incontrare delle difficoltà sulle ripartenze grazie alla presenza di due centrocampisti con attitudini offensive come Cossu e Lazzari. Donadoni conosce bene i limiti della difesa “a tre” che potrebbe subire gli inserimenti dei due fantasisti, senza escludere Nainggolan, per effetto dei tagli di Acquafresca sulle corsie.

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Santacroce, Cannavaro, Ruiz; Zuniga, Pazienza, Yebda, Dossena; Hamsik, Lavezzi; Cavani. A disposizione: Iezzo, Aronica, Vitale, Gargano, Sosa, Mascara, Lucarelli. All. Mazzarri

CAGLIARI (4-3-2-1): Agazzi; Perico, Canini, Ariaudo, Agostini; Biondini, Conti, Nainggolan; Cossu, Lazzari; Acquafresca. A disposizione: Pelizzoli, Martignoni, Magliocchetti, Missiroli, Laner, Cappellini, Ragatzu. All. Donadoni

[Marcello Pelillo – Fonte: www.tuttonapoli.net]