Napoli: l’esame di maturità con la Juventus

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logo-napoli“Gli esami non finiscono mai” non è solo una straordinaria commedia di Eduardo, è anche una massima della vita di ogni uomo e di ogni sportivo. Il Napoli sfida la Juventus con la consapevolezza della propria forza, derivante da diverse stagioni disputate ad alto livello e da un progetto tecnico solido. Tuttavia è l’ennesimo esame, forse il più importante. Un test per il Napoli spagnolo di Benitez, capace di incantare con il Borussia Dortmund, di vincere a Milano mostrando sprazzi di autorevolezza e gran calcio, perdere per ingenuità e senza merito a Roma e vincere con cinismo e un pizzico di fortuna a Firenze. Quale volto del Napoli stavolta vedremo? É un altro big match e forse servirebbe la sintesi di tutte le prove precedenti. Di certo è un esame di laurea per capire se davvero questa squadra è cresciuta in mentalità ed autorevolezza. Il Napoli del recente passato ha giocato gare sontuose con la Juventus al San Paolo (ed anche in Supercoppa e in Coppa Italia), mai a Torino.

Lo step in avanti lo si vedrà sin dai primi minuti: gli azzurri remissivi, dimessi e timidi dinanzi alla Vecchia Signora dello scorso campionato dovranno lasciare spazio ad un Napoli autorevole, sicuro e dal baricentro affatto schiacciato verso Reina. La Juventus si starà caricando a pallettoni, spinta da Conte a premere al massimo sull’acceleratore. Vedremo una Juve aggressiva e “cattiva”, tanto più contro una squadra come il Napoli che fa del giropalla e del possesso le sue armi. Per scongiurare il pressing bisognerà giocare ad elastico, quasi a “fionda”: possesso rapido nella propria metà campo e lanci rapidi sugli esterni o su Higuain che andrà in profondità. Non significa snaturare il proprio gioco ma adattarsi alla situazione, come il Napoli di Benitez ha già fatto a Firenze e per certi versi a Milano. Per il resto bisognerà mostrare intensità, concentrazione e “cattiveria” agonistica, che in Inghilterra – a detta di Benitez –  chiamano “passione” e che da queste parti definiamo “cazzimma”. Stavolta non si può tornare a mani vuote a casa.

[Dario Sarnataro – Fonte: www.tuttonapoli.net]