Napoli, tabù sfatato… a metà

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Che domenica, ragazzi! Il calcio sembra essere uscito dai cardini se tutte le provinciali fanno risultato con le corazzate, spazzando via come d’incanto i fiumi di inchiostro spesi per elogiare l’ultimo poker calato dalla dirigenza milanista o il “se qualcuno sbaglia, noi ci saremo” griffato Ranieri.

Ma… “questo è il calcio!”. La citazione è d’obbligo, visto che consente all’editorialista di tornare a ieri sera, al piattone con cui Nacho Castillo recuperava un pari che sembrava compromesso, a dispetto della sua legittimità. Già, perché questo è il day after Napoli- Bari, match che i biancorossi hanno dominato a lungo, segnando con Barreto, sciupando con lo stesso brasiliano – complice un legno beffardo, facendosi ribaltare il risultato ad una manciata di minuti dal termine per poi riagguantarlo a stretto giro – il tempo di depositare il pallone a centrocampo e Alvarez- Almiron- Castillo erano già ad esultare per il definitivo e meritatissimo 2-2.

Oltre all’emozione per il capitano (con il match di ieri sera Jean Francois Gillet è il biancorosso più “presente” di tutti i tempi) il trenino sotto la “Curva B” resta uno dei fotogrammi che più hanno solleticato il tifoso biancorosso, che sa bene quanto il San Paolo sia un tradizionale tabù: l’ultimo blitz risalente a mezzo secolo fa, quindi una serie infinita di episodi dubbi, recriminazioni, torti arbitrali (perché no, una dose abbondante della più classica “sfiga”) hanno costretto il più delle volte ad amari ritorni a casa i supporters al seguito (quando ve ne sono stati, ormai il Derby del Sud è considerata da “bollino rosso” per gli Enti supervisori).

Maledizione sfatata a metà. Rieccoli, i fantasmi, materializzatisi a seguito degli infortuni a Sasà Masiello (napoletano dei Quartieri Spagnoli e tifosissimo della squadra “dell’asinello”) e a Vitor Barreto, unitamente al pari trovato da Cavani, avevano indubbiamente inibito il gioco spumeggiante visto con la Juventus. Quindi quel filotto di corner (dopo che la prima frazione diceva 18 minuti a 12 di tempo effettivo possesso palla Bari). L’insistenza degli azzurri a spregiudicata trazione anteriore (Mazzarri, nervosissimo, in costante polemica col Quarto Uomo, getta nella mischia l’artiglieria pesante). Il mismatch nella preparazione (il Napoli ha abbondantemente i 90’ nelle gambe causa impegni europei). Quindi il 2-1 di Paolo Cannavaro. Un’occhiata al cronometro: è l’86’. Ma ecco che Nacho Castillo dismette i panni di oggetto misterioso e trova la quadratura del cerchio. Questo è il calcio.

[David Giampetruzzi – Fonte: www.tuttobari.com]