Amarcord sportivi

Nel ricordo degli eroi azzurri: da Totò Schillaci a Gianluca Vialli, passando per Paolo Rossi

Un anno fa ci lasciava Salvatore “Totò” Schillaci, l’uomo che nell’estate del 1990 fece sognare milioni di italiani con i suoi gol al Mondiale di casa. Quegli occhi spalancati, pieni di emozione e incredulità, sono diventati l’immagine simbolo di un’Italia intera che, per un attimo, si specchiava nella favola di un ragazzo di Palermo arrivato dal nulla per scrivere la storia. Schillaci è stato molto più di un capocannoniere: ha incarnato il senso di rivincita, la gioia genuina del calcio vissuto con il cuore.

Il suo nome si lega a quello di un altro grande campione che ci ha lasciato troppo presto, Gianluca Vialli. L’attaccante della Sampdoria e della Juventus, poi dirigente e punto di riferimento della Nazionale di Roberto Mancini, ha portato avanti con dignità e forza la sua ultima battaglia, diventando esempio di coraggio per tutto lo sport italiano. Il suo sorriso, sempre presente anche nei momenti più difficili, resterà indelebile.

Impossibile, parlando di eroi azzurri, non ricordare Paolo Rossi, il “Pablito” del Mundial ’82, che con le sue reti regalò all’Italia il titolo più dolce e inatteso. Rossi ha rappresentato un’icona del calcio italiano: leggerezza, istinto e fiuto del gol come pochi altri nella storia.

E poi c’è una ferita più recente, che continua a bruciare: quella di Davide Astori. Capitano della Fiorentina, difensore elegante e affidabile, aveva indossato anche la maglia azzurra con serietà e rispetto. La sua improvvisa scomparsa nel 2018 ha scosso il mondo del calcio come poche altre tragedie, lasciando un vuoto profondo non solo tra i compagni di squadra, ma in tutto l’ambiente sportivo. Astori rappresentava i valori più puri del calcio: dedizione, umiltà, umanità.

Accanto a loro, va tributato il ricordo a chi, seppur meno celebrato, ha lasciato un segno profondo. Stefano Borgonovo, coraggioso attaccante di Fiorentina e Milan, che con la sua battaglia contro la SLA ha insegnato al Paese cosa significhi affrontare la malattia con dignità. E ancora Pietro Anastasi, simbolo della Juventus degli anni Settanta, rimasto per sempre nel cuore dei tifosi bianconeri e di tutta Italia.

Questi nomi formano una sorta di ideale Hall of Fame del nostro calcio: uomini diversi, generazioni differenti, ma uniti dall’aver indossato l’azzurro, dall’aver scritto pagine che hanno fatto sognare. I loro gol, le loro emozioni, i loro gesti tecnici hanno illuminato Serie A e Nazionale in decenni che resteranno irripetibili.

Oggi il loro ricordo non è semplice nostalgia: è la consapevolezza che la grandezza del calcio italiano si fonda anche sulla memoria di chi non c’è più. Schillaci, Vialli, Rossi, Borgonovo, Anastasi, Astori: sei storie che hanno reso più ricco il patrimonio sportivo del nostro Paese, sei volti che continueranno a vivere nelle partite viste e riviste, negli aneddoti, nei racconti tramandati di generazione in generazione.

Francesco Forziati
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Francesco Forziati

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